Arresto di sistema, di Charles Stross

Edimburgo, anno 2017, il sergente Sue Smith della polizia scozzese è chiamata a occuparsi di un caso decisamente inconsueto. Una rapina in banca ha avuto luogo alla Hayek Associates – una start-up digitale appena sbarcata alla borsa di Londra. Ma il crimine in questione sembra andare ben oltre le competenze di Smith: i principali sospettati sono una banda di orchi con un drago al seguito per il supporto di fuoco.

La banca si trova infatti nel territorio virtuale di Avalon Four e una rapina del genere doveva risultare impossibile. Quando la voce si sparge, la Hayek Associates e tutte le economie virtuali rischiano una crisi senza precedenti.
Più Sue Smith indaga meno le cose sembrano avere senso. Una cosa è certa: la rapina è solo l’inizio, altri giocatori, ben più potenti, stanno osservando ogni sua mossa, pronti a trasformare la crisi finanziaria virtuale in un problema nazionale di proporzioni globali.

In Arresto di sistema si passa con nonchalance dalle rapine ai danni di banche virtuali alle meraviglie della realtà aumentata, dai giochi on-line a quelli pervasivi per le strade scozzesi, dai conflitti di competenze tra forze di polizia alla dura vita di freelance e dipendenti alle prese con superiori più o meno competenti, il tutto insaporito da una spruzzata di spionaggio internazionale e qualche omicidio assortito. Charles Stross non si accontenta di sfornare trovate e speculazioni a raffica, lo fa pure in maniera divertente (e divertita), con più di una strizzatina d’occhio a tutti i geek qua fuori.

Nato a Leeds in Inghilterra, Charles Stross scrive fantascienza da sempre. Ha all’attivo 16 romanzi e innumerevoli racconti che lo hanno reso uno degli autori più apprezzati dai lettori di tutto il mondo. Ha vinto tre premi Hugo e ricevuto numerosi altri riconoscimenti internazionali. Le sue opere sono state tradotte in 12 lingue. In italiano sono stai pubblicati Accelerando e L’alba del disastro, usciti per Armenia, e i romanzi brevi Giungla di cemento, Universo distorto e Palinsesto, editi da Delos Books. Vive a Edimburgo con sua moglie Feorag, un paio di gatti, qualche migliaio di libri e un mucchio di vecchi computer…

Nel panorama delle case editrici che offrono fantascienza Zona 42 è giovane, visto che il suo primo volume (Desolation Road di Ian Mc Donald) è del 2014, ma ha già presentato alcuni titoli degni di nota, ha stampato autori stranieri ma anche italiani (come Andrea Viscusi con Dimenticami Trovami Sognami), è insomma una di quelle CE da tenere d’occhio.

Charles Stross è un autore che non conoscevo ma di cui avevo sentito parlare, e con Arresto di Sistema ho pensato di colmare questa lacuna (e troppe lacune dovrei colmare…). A leggere la sinossi, mi sembrava un mix fantasy-fantascienza, con innesti spionistici, ma la realtà è molto diversa.

Il romanzo è una commistione di vari generi: ho avvertito richiami al Cyberpunk di Gibson, così come anche alcuni temi di Dick. Stross ha incrociato volutamente infodump tecnologico (in primis sulla rete, l’autore è un informatico e questo si avverte molto) con i concetti di spionaggio aziendale, di corporazioni che si spiano e guerreggiano tra loro, ha impastato il tutto con forti concetti sui giochi di ruolo e ha poi servito con una dose di umorismo. Credo che Stross abbia voluto omaggiare anche i film di fantascienza (Matrix) in alcuni passaggi:

Per un istante rabbrividisci, in preda ad un terrore superstizioso. Un giorno metteranno chip nel cervello di tutti e sarà sempre così. Quel giorno, tutti vivranno in posti come questo; i nostri corpi inanimati saranno affidati alle cure di qualche macchina gentile mentre le menti vagheranno in posti nei quali la carne non può seguirle.”

il concetto di persone dormienti, inanimate, che vivono la vita all’interno di un programma macchina credo che sia evidente (questo è anche un richiamo anche ad una storia contenuta in un fumetto italiano – Hammer – pubblicato anni prima del romanzo di Stross, recentemente ristampata, ma credo che sia casuale; però mi sono divertito a trovarla).

Ogni capitolo è narrato in seconda persona singolare, e ha come soggetto un personaggio principale; ci troviamo quindi a leggere – e vivere – la parte della storia con gli occhi e le sensazioni di Elaine (giovane contabile che lavora per la Dietrich-Brunner, compagnia assicurativa, e gamer di giochi di ruolo dal vivo in tempo reale), Sue Smith (sergente di polizia di Edinburgo, con una compagna che si chiama Mary) e Jack Reed (programmatore squattrinato e sfigato). Questi i protagonisti principali, affiancati da innumerevoli altri personaggi di contorno che rendono molto “pieno”, popolato, questo romanzo.

Il modo in cui sono scritti i capitoli è particolare, mi ricordano (è un tributo?) quei giochi di ruolo di sopravvivenza che sono tipici di molti anni fa (tipo Wolf 3D e – ovviamente – Resident Evil), dove lo svolgimento della storia avviene davanti ai nostri occhi, come se fossimo noi dentro il gioco, e l’importanza dei giochi di ruolo on-line è evidente, visto che tutta la storia si poggia sull’evoluzione e l’importanza che prenderanno questi gamesnel futuro. Siamo nel 2017, un futuro ormai alle porte, ad Edimburgo, Scozia. Questa è ora indipendente dall’Inghilterra, anche se per molti fattori ne è ancora sotto l’egida. I nostri personaggi si trovano a dover investigare su un furto virtuale, che nasconde però una storia di spionaggio internazionale capace di cambiare il volto dell’Europa, se non dovessero riuscire a risolvere il caso.

Non voglio fornire troppe indicazioni sul romanzo, che sviluppa in 350 pagine azione, inseguimenti, momenti umoristici e descrizioni puntuali di come potrebbe essere un nostro futuro (la polizia che ha un suo canale, il CopSpace, una intranet interna tipo Google, taxi senza autisti guidati da un sistema centrale…). Mi limiterò a dire quali sono stati a mio avviso i punti forti e quelli deboli del romanzo.

Punti di forza: la capacità di creare un mondo realistico, la grande fantasia, i dialoghi ben scritti, i continui riferimenti a libri e film, la storia (solo apparentemente caotica), l’idea – grandiosa! – che i cittadini iscritti ad uno dei giochi on-line più famosi di spie siano realmente spie a loro insaputa.

Punti deboli: eccesso di termini tecnici – chi lo legge dovrebbe avere una infarinatura di base (quanto meno) sul mondo dei computer, della rete e dei giochi on-line – l’uso della seconda persona singolare, che mi è risultato all’inizio “fastidioso”, un elemento che mi rallentava la lettura, anche se credo che sia stato usato per creare maggiore empatia con i personaggi.

Arresto di Sistema è dunque un romanzo particolare, fuori dai canoni della fantascienza, per certi versi, ma per altri ne è pienamente inquadrato. Lo consiglio a tutti coloro che hanno dimestichezza negli ambiti sopra descritti, che potranno apprezzare al meglio l’ingegnosità dell’autore, agli amanti di storie di spionaggio, e non solo. Insomma, lo promuovo e in futuro credo proprio che mi troverò sul comodino (o sul Kobo) una nuova storia di Stross.

 

Traduzione di Marco Piva-Dittrich

Editore ZONA 42, ebook a 5,99 euro, versione cartacea a 15,90 euro