Bicentenario: Asimov & Bradbury

Correva l’anno 1920, quando in due città diverse, due stati diversi, due continenti diversi, nascevano due bambini diversi ma legati da un filo comune che segnerà la loro vita per sempre, si chiamavano Isaac e Ray.

 

Isaac Asimov nasce a Petroviči, un villaggio russo nel governatorato di Smolensk, nel pieno della guerra civile poco prima che venisse fondata l’Unione Sovietica, da una famiglia ebraica che gestiva un negozio di dolciumi. Appassionato fin da piccolo alla letteratura fantascientifica, seguì negli USA (dove era emigrato con la famiglia nel 1923) gli studi prima di zoologia e poi quelli in chimica dove si laureò.

 

Ray Bradbury nasce a Waukenan, Illinois, una città degli Stati Uniti, il padre operaio elettrico e mamma casalinga. Durante la grande depressione del 1934, trasferitosi in California con la famiglia, Ray cominciò ad appassionarsi di letteratura fantascientifica al punto da scrivere racconti su riviste di settore e cominciare successivamente una carriera sia come scrittore che come sceneggiatore.

 

Qual è il filo comune che li lega nonostante le loro diverse origini, cultura ed estrazione sociale? Stiamo parlando di due pilastri della fantascienza del secolo scorso, Il creatore del Ciclo della Fondazione e Io Robot, e il realizzatore delle Cronache Marziane e Fahrenheit 451.

 

In occasione del Centenario della loro nascita diverse iniziative letterarie commemorano l’evento tra cui:

Mondadori nelle sue collane specialistiche ha pubblicato:

 

  • Fondazione – Il ciclo completo (Collana Oscar Draghi);
  • Cronache Marziane – nuova traduzione (Collana Oscar Moderni Cult).

 

Delos Digital di prossima pubblicazione ha previsto la pubblicazione di:

  • Bicentenario, una antologia di 14 racconti commemorativi (Collana Odissea Digital Fantascienza).

 

Che dire di più se non “auguri” a questi mostri sacri della fantascienza e congedarmi da voi con due perle di saggezza degli scrittori che vengono da lontano, hanno percorso cento anni ma sono sempre vivi nei nostri ricordi di appassionati lettori di fantascienza.

 

 

 

 

“L’aspetto più triste della vita in questo momento è che la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza.” (Isaac Asimov)

 

“Coloro che sono saggi in parte, saranno gli idioti migliori.” (Ray Bradbury)