Breve panoramica delle uscite Fantasy del 2016

Fedele a una tradizione iniziata nel 2014, segnalo agli interessati alcune uscite di letteratura fantasy nell’anno appena terminato. Limiterò il mio (brevissimo) discorso ai principali autori stranieri tradotti ed eviterò accuratamente quello relativo agli scrittori nostrani, lasciandolo agli esperti di questo spumeggiante universo.

In estrema sintesi si può dire che il 2016 abbia visto luci e ombre, forse con una prevalenza delle seconde. Sicuramente gli appassionati avranno gioito in primis per la conclusione di Malazan Book of Fallen, saga in dieci libri firmata dal canadese Steven Erickson: la nuova Armenia ha infatti dato alle stampe sia “La polvere dei sogni” (Dust of Dreams, 2009) che, in autunno, “Il Dio Storpio” (The Crippled God, 2011), in edizioni pregevoli anche nel formato (copertine comprese).

Questo gran finale non è stato un caso isolato, per fortuna. Ugualmente importante è stata la pubblicazione da parte dell’Editrice Nord, non sempre all’altezza della sua grande tradizione (ma questa è un’altra storia), de “La stagione delle tempeste” (Sezon burz, 2013) del polacco Andrzej Sapkowski, ottavo e ultimo romanzo della serie di Geralt di Rivia. E non può passare sotto silenzio “La Regina di Fuoco” (Queen of Fire, 2015) di Anthony Ryan, romanzo conclusivo della trilogia Ombra del Corvo che agli inizi del 2016 la Fanucci ha presentato al pubblico, seguito da “Ruin – La lancia di Skaid” (Ruin, 2015), terzo romanzo della saga La fede e l’inganno di John Gwynne, e dagli interessanti “Muirwood – I Miserabili” (The Wretched of Muirwood, 2011) di Jeff Wheeler e “Evermen – L’incantatrice” (Enchantress, 2014) di James Maxwell. Proprio con la Fanucci iniziano le note dolenti, si fa per dire. La casa editrice romana, alla ricerca legittima di guadagni, ha preferito puntare sulla Space Opera e sul genere young adult, limitando rispetto ad altre annate lo spazio al genere propriamente fantasy. In quest’ottica si comprendono le traduzioni delle opere di Brandon Sanderson destinate a ragazzi, come “Calamity” (Calamity, 2016) terzo romanzo del ciclo The Reckoners, e “Il Ritmatista” (The Rithmatist, 2013), storia d’atmosfera new weird. Adesso non rimane che attendere la strategia editoriale della Fanucci per il 2017.

Da segnalare inoltre la pubblicazione da parte della Sperling & Kupfer di “L’assassino. La vendetta” (Fool’s Quest, 2015) dell’affermata Robin Hobb, seguito di “L’assassino. Il ritorno” (Fool’s Assassin, 2014) uscito nel 2015, nonché, per opera della Giunti, del secondo romanzo firmato dalla promettente  Alwyn Hamilton: “Rebel – Il tradimento”. Non meno importante la scelta della Newton Compton di continuare le pubblicazioni di Mark Lawrence con “Il principe delle tenebre” (Prince of Fools, 2014), che inaugura una seconda serie che si svolge sempre nel Broken Empire Universe.
Da parte sua la Mondadori, dopo aver dato fondo a ogni opera disponibile di George R.R. Martin, si è consolata con uno degli autori long seller per eccellenza: Terry Brooks, di cui è stato fatto uscire “Il figlio dell’oscurità” (The Darkling Child, 2015), ennesimo libro del sempre più complesso universo di Shannara.

A mio parere l’ombra più spessa che grava sulla promozione del settore nel nostro paese è la politica della pur rediviva Gargoyle. La quale, nella speranza di rilanciarsi nel panorama fantasy, ha deciso di abbandonare il sentiero coraggioso ma fallimentare della vecchia gestione, dedita alla scoperta di nuovi e interessanti autori anglosassoni, per intraprendere il percorso più sicuro, dal punto di vista economico, del fantasy di penna italiana. In ogni caso, auguro alla Gargoyle e ai suoi scrittori la fortuna che meritano.