Tra cielo e terra, di Davide Camparsi

Sono anni che aspetto di sentir raccontare questa storia.

(da “L’uomo che apriva porte su altrove”)

 

Chi scrive ha avuto l’occasione di leggere in passato altri lavori di Davide Camparsi, scrittore originario di Verona (classe 1970) già noto nel mondo della letteratura fantastica italiana. Per fortuna, le aspettative non sono state deluse, anzi: le impressioni positive, già esistenti, si sono rafforzate.

Camparsi, con i dieci racconti per la gran parte inediti che compongono l’antologia, si conferma uno scrittore che sa raccontare una storia e più questa è semplice più ne emerge la capacità narrativa. In poche righe, l’autore veneto riesce a entrare nell’universo del protagonista di turno, ne svela i pensieri, le paure e i desideri, aiutando così l’immedesimazione con esso del lettore.

Per quanto riguarda i generi, si spazia con naturalezza dal fantastico all’horror, senza tralasciare ovviamente la fantascienza. Sono proprio i racconti ascrivibili a questo genere, come “Perché nulla vada perduto” o “La pecora perduta”, che mettono in luce l’originale verve creativa di Camparsi. Personalmente, però, il racconto che più ha colpito è stato “È tutto così fragile”, vero e proprio gioiello di realismo magico: una storia d’amore raccontata con delicatezza, quasi sussurrata, fatta d’immagini, nel senso letterale della parola, e di speranze per un futuro dove, per una coppia di giovani innamorati, ogni cosa sarà possibile.

Se scopo di un’antologia è anche quello di introdurre il lettore alla scoperta di nuovi autori, Tra cielo e terra è perfetta per muovere i primi passi nel mondo di Davide Camparsi.

A conclusione dell’antologia si può leggere la consueta intervista a cura di Alberto Panicucci, dove viene riassunta la carriera di Camparsi e vengono svelati i suoi propositi per questo 2018.

Buona lettura.

 

Davide CAMPARSI, TRA CIELO E TERRA, RiLL – Riflessi di luce lunare, collana Memorie dal Futuro, 132 pp., 2017, prezzo di copertina 10,00 €.