Corsa nello spazio, di John Sandford & Ctein

Ciascun passaggio attraverso i varchi potenzialmente rischiosi tra gli anelli avveniva più rapidamente dopo il precedente. I primi attraversamenti erano separati l’uno l’altro da un giorno e mezzo. Appena prima che la Nixon si inserisse nell’orbita inclinata circolare che seguiva la Divisione di Maxwell, gli attraversamenti avevano luogo a distanza di tre ore e mezza. Erano vicini.

(trad. di Gabriele Giorgi)

Seconda di copertina:

Anno 2066. Un tirocinante della Caltech Astrofisica nota un’anomalia nei dati forniti da un potente telescopio spaziale: qualcosa si sta approssimando all’orbita di Saturno. La sua velocità è in diminuzione, la traiettoria di avvicinamento sotto controllo… a quanto pare non si tratta di un semplice oggetto orbitante nello spazio. Il governo degli Stati Uniti giunge all’inevitabile conclusione: quell’oggetto è un’astronave aliena, e chiunque l’abbia costruita deve avvalersi di una tecnologia molto avanzata. Riuscire a mettervi le mani significa entrare in possesso di informazioni che potrebbero mutare gli equilibri mondiali. Viene inviata una spedizione, il viaggio che porta oltre i confini della conoscenza, al di là dei limiti stabiliti al progresso, è intrapreso. Ma anche la Cina è impegnata a portare avanti il programma spaziale e progetta di installare una colonia permanente su Marte. Quando la notizia della spedizione americana trapela, le due superpotenze si ritrovano a competere per ottenere per prime la tecnologia aliena, ingaggiando una vera e propria corsa per Saturno.

Se cercate un romanzo di fantascienza dove la caratteristica saliente sia la verosimiglianza scientifica, CORSA NELLO SPAZIO (Saturn Run, 2015) è la scelta ideale.

 

 

La prima metà del libro è fondamentalmente un trattato di missilistica, assai curato, in forma romanzata e per fortuna scorrevole. Nella seconda parte la storia vera e propria prende il sopravvento, con una dose moderata di colpi di scena, e ben poco di “terrificante” o “vorticoso”. L’attenzione è posta non tanto sul primo contatto con un’intelligenza aliena quanto sulla competizione tra statunitensi e cinesi, che assumono nel 2066 i panni che un secolo prima erano dei russi e sono responsabili delle azioni più sconsiderate di tutta la trama, ovviamente.

L’appassionato alla ricerca di sense of wonderpotrebbe rimanere deluso dalla scarsa razione propinatagli dalla coppia di autori americani. I quali hanno sentito poi la necessità di inserire una corposa postfazione, dal titolo “La scienza dietro la storia”. Una vera e propria prelibatezza per gli affamati di hard Science Fiction alla Arthur C. Clarke. E sebbene CORSA NELLO SPAZIO non sia all’altezza di “Incontro con Rama” (Rendez-Vous with Rama, 1973), può considerarsi una lettura piacevole che, senza troppi scossoni, riesce a giungere a destinazione.

Da notare che gli scrittori, non più giovanissimi, sono praticamente debuttanti nel campo della narrativa di fantascienza: John Sandford (pseudonimo di John Roswell Camp, classe 1944), oltre ad aver vinto un premio Pulitzer come giornalista, in precedenza si era dedicato al thriller e all’avventura young-adult; Ctein (il vero nome è sconosciuto) negli anni ’70 aveva pubblicato vari articoli di carattere fantascientifico, ma è conosciuto prevalentemente per la sua attività di fotografo. Esperienza da cui ha attinto abbondantemente nella stesura di questo romanzo a quattro mani.

John SANDFORD & CTEIN, CORSA NELLO SPAZIO (Saturn Run, 2015), trad. di Gabriele Giorgi, Fanucci, pp. 537, 2016, prezzo 16,90 € (ebook 4,99 €).