Evermen. Il sentiero della tempesta, di James Maxwell

 

Evermen. Il Sentiero della tempesta di James Maxwell è il terzo volume della Saga Epic Fantasy Evermen, una saga di successo internazionale i cui capitoli precedenti, Evermen. L’incantrice e Evermen. La Reliquia Nascosta, sono già stati da me recensiti in questa sede.

 

Trama. Fame, povertà e carestia flagellano l’Impero, fomentando ribellione nel popolo e minando alla base lo stato di fragile pace raggiunto dopo la fine della grande guerra. Miro è chiamato a lasciare la sua vita quieta accanto all’amata Amber e combattere per il riscatto delle sue terre, proteggendole da possibili pericoli. Sua sorella Ella, esperta costruttrice di macchine da guerra, guarda a Killian come potente alleato per ottenere la vittoria definitiva nel terribile gioco che sta per condurre il loro mondo a un nuovo conflitto. La pace e la tranquillità infatti vacillano, colpite al cuore dal ritorno di uno degli Evermen più temuti; una minaccia senza precedenti che getta nuovamente il regno di Merralya in una spirale di paura e violenza che infrange ogni speranza per l’impero e insidia l’umanità intera.

 

La concezione della magia in J.Maxwell è il punto focale di questa serie di romanzi. La magia non è una forza della mente, un’emanazione poderosa di un potere straordinario, retaggio di una ridotta casta di privilegiati, ma un sapere a disposizione di coloro che possiedono mezzi e tempo per apprenderlo. Una magia resa possibile dall’Essenza, una rara sostanza prodotta grazie a complessi sistemi di estrazione, preziosa e pericolosa, vitale per le terre di Merralya. Ma l’Essenza scarseggia e la magia rischia di sfuggire dalle mani degli Incantatori. E un potente Evermen ha varcato di nuovo le soglie del mondo mortale.

Il romanzo si sviluppa in un reticolo narrativo leggero ed equilibrato, in cui l’azione è accompagnata da dialoghi serrati e descrizioni dettagliate, che conferiscono alle vicende concretezza e credibilità. Maxwell è un esperto tessitore di trame, un paroliere sapiente, sebbene a tratti pare scriva su un nastro sospeso tra il cielo e la terra, una bordura sufficientemente spaziosa, i cui contorni lambiscono appena la volatilità dei sogni o il peso oscuro degli abissi più profondi. La sua è una scrittura che si sviluppa spesso all’interno di una fascia di neutralità emotiva, pur tuttavia muovendosi in essa dinamicamente grazie a un lessico interessante e una traccia narrativa ben congeniata, che trae forza dalla solidità della trama stessa. È una scrittura che, in una sorta di compromesso, rifugge le tinte forti, guardando dall’alto il fuoco degli inferi e sbirciando dal basso il fulgore dell’empireo. “… fecero un passo l’uno verso l’altra, avvicinandosi sempre di più, e, tra loro, avanzava barcollando Tomas, che spargeva petali di fiore e poi cadeva quando inciampava negli stivali neri lucidi. Ella si guardò intorno e vide amici e dignitari intenti a sorridere. […]Il Palazzo di Cristallo iniziò il suo spettacolo serale di colori, e dalla folla s’innalzò un’acclamazione. Esattamente un’ora prima del tramonto, […], i due innamorati si sarebbero scambiati la spada e il fiore.

Ricca, come dicevo, la parte descrittiva, abbondante in immagini ben definite, precise, concrete, che scandiscono efficacemente un ritmo mai blando, dando volume a situazioni e personaggi. E proprio uno dei protagonisti di questo capitolo, l’Evermen ritornato nel mondo degli uomini, è ciò che più si avvicina al desiderato e magnetico antieroe per eccellenza: è uno squarcio su tela intonsa, voragine nera in un prato estivo. 

“Senti la catena del massacro? […] Senti la melodia meravigliosa della mia vendetta sulla specie umana? […] Posso scorticare la tua donna appena fuori da queste pareti, così potrai sentire solo le grida e immaginare cosa le stia facendo. La sentirai esalare l’ultimo respiro quando morirà, e poi sai cosa farò? La riporterò in vita senza pelle e sarà allora che la condurrò qui e te la mostrerò. Sarà il mio unico spettro senza pelle.”

È nei dialoghi secchi dell’Evermen che fiorisce il simbolismo, l’intreccio di sensazioni, il desiderio di scoprire ciò che ancora deve accadere. Questa opportuna alternanza di chiaroscuri rafforza la lettura e crea l’impatto sensoriale che tiene viva l’attenzione, trattenendo il lettore ancorato alle pagine del libro. Un gioco seducente che prende vita dalla mente fervida dell’autore, un soffio di magia che sa accendere, colpire, incidere la fantasia, come parole attivate dalla possente Voce di un Incantatore.

 

Titolo: Evermen. Il sentiero della tempesta

Autore: James Maxwell

Editore: Fanucci Editore

Collana: Collezione Fantasy

Anno di pubblicazione: 2017

Pagine: 406 (versione cartacea)

Prezzo: cartaceo €14,90 – ebook € 4,90