Hypnos numero 1

Flavio Alunni ci parla del numero 1 della bella rivista HYPNOS, edita da Andrea Vaccaro e amici, e dedicata alla letteratura fantastica e horror. Per chi fosse interessato, sul blog esiste anche la recensione del numero due (a cura del sottoscritto). Consiglio questi due numeri a tutti gli appassionati della buona letteratura di stampo weird, come si dice oggi…

Il primo numero della rivista Hypnos trabocca di sense of weird, di quel bisogno umano di stranezze, paura e mistero sovrastante forse la necessità di sense of wonder. La letteratura weird, a cui fa riferimento la rivista, non è di facile definizione e, nel caso foste divorati dalla curiosità di venirne a capo, sappiate che la lettura dei racconti presentati in Hypnos n. 1 varrà più di qualsiasi spiegazione.

Premesso che chi scrive ha ancora difficoltà nel trovare una definizione del termine “weird”, i racconti di questo genere letterario sembrano far leva sui misteri ancora insondati della scienza o su quei fenomeni in cui, nonostante gli sforzi della comunità scientifica, molte persone nutrono ancora dei dubbi o si rifiutano di accettarne una visione materialistica. Uno di questi misteri riguarda per esempio il mondo dei sogni, tutt’ora poco compreso (così afferma la psicologa Daniela Delfrate nella stessa rivista qui presentata), come non è stata ancora compresa la gran parte della capacità cerebrale umana. Ecco dunque personaggi che, come nel racconto Hypnos di H. P. Lovecraft, compiono viaggi indescrivibili col solo ausilio della mente. Elemento riconducibile ad opere fantascientifiche come Anni senza fine e L’anello intorno al sole di Clifford D. Simak o L’uomo che credeva di essere se stesso di David Ambrose, i cui personaggi passano da un universo parallelo all’altro con un click della mente.

Ma il weird è un mondo che include anche una visione strettamente realistica dei fenomeni che ci circondano. Quante meraviglie e quanti orrori dobbiamo scoprire nel mondo reale è ormai sotto gli occhi di tutti. Le specie esistenti sulla Terra che devono ancora essere scoperte sono milioni, ogni giorno vengono scoperti organismi assurdi nei fondali marini e in altre parti del globo, creature inimmaginabili (per quanto spesso piccole) che neanche i grandi alienologi della fantascienza avrebbero potuto ipotizzare. E lo spazio ci riserva sempre nuove sorprese. Centinaia di esopianeti sono stati scoperti e continuano ad essere svelati giorno dopo giorno da parte di sonde e telescopi spaziali, ed è di pochi giorni fa la notizia che la missione Kepler della NASA ha annunciato la conferma di 715 nuovi esopianeti, alcuni già dall’aspetto paurosamente simile alla Terra, pianeti la cui atmosfera sarà analizzabile tra qualche anno. Diceva un tale di cui non conosco la fonte certa:

«Abbiamo due possibilità: o siamo soli nell’Universo o non lo siamo. Entrambe sono ugualmente terrificanti».

Siamo attratti da pianeti misteriosi che con pari probabilità possono mostrarsi come scrigni preziosi o come finestre verso orrori inenarrabili, eppure ne siamo attratti. Anche questo dovrebbe essere il weird. Buona parte della letteratura fantascientifica e tutti i libri gialli si basano sull’irresistibile fascino del mistero ma il weird incarna questo bisogno (o istinto) umano nel modo migliore. Il weird incarna inoltre un fatto indiscutibile, ben spiegato nell’editoriale di questo primo numero della rivista: ciò che governa il mondo è invisibile agli occhi. E forse persino alla coscienza. Onde elettromagnetiche, atomi, energia, cellule… anima?

Ad aprire le danze di Hypnos n. 1 ci pensa infatti il racconto Benlian di Oliver Onions datato 1911 il quale fa leva proprio su uno dei misteri ancora irrisolti dell’esistenza, il concetto di anima, lasciando ampio spazio alle divagazioni spirituali. Se quella cosa chiamata anima esistesse veramente, se fosse composta di puro spirito immateriale, perché non giocare di fantasia immaginando che uno scultore possa travasare la sua anima all’interno di una statua? Anche il racconto Accadde a Hollywood uscito su Hypnos n. 2 si basa sul mistero esistente attorno all’anima.

Vale la pena citare a proposito un articolo uscito sul sito della rivista Le scienze dal titolo Perché la vita, in realtà, non esiste (un estratto dell’articolo completo di Ferris Jabr uscito su scientificamerican.com) dove si legge un’opinione materialista che vuol togliere la speranza ad ogni apertura spirituale. Secondo tale articolo la vita non esiste, non è diversa da qualsiasi altro fenomeno fisico che si conosca, non ha niente di speciale se non che sia un fenomeno complicatissimo, talmente complicato che ancora non l’abbiamo capito interamente ma, tra qualche secolo o millennio, sarà possibile comprendere ogni aspetto dei nostri corpi scoprendo di non essere altro che macchine molto complesse. Dei robot organici. Se ciò accadesse veramente, come viene profetizzato da Ferris Jabr, nessuno si alzerebbe più dal letto la mattina. Nel frattempo possiamo continuare a sognare.

Il weird, come la letteratura fantastica in generale, sembra sottintendere la consapevolezza che quella sotto i nostri occhi non sia l’unica realtà possibile, che forse non sia nemmeno la vera realtà. Paradossalmente questo modo di vedere le cose è più realistico del realismo. In pratica un iper-realismo. Nel weird il contatto con la vera realtà è sempre un shock orrendo, che può condurre alla pazzia o alla morte o allo sconvolgimento totale. Da un momento all’altro potremmo scoprire la verità che si cela dietro la nostra placida esistenza, e se ciò accadesse potrebbe non essere affatto piacevole. Il genere weird, a cui fanno capo autori storici quali Lovecraft e Edgar Allan Poe, prova a portarsi avanti con l’immaginazione verso una simile eventualità.

Al di là di ogni possibile elucubrazione i racconti di Hypnos n. 1 sono complessivamente racconti di paura. Epidemie mostruose che incalzano in una città ottocentesca, demoni che imperversano in tranquille fattorie americane, innocenti fanciulle invecchiate di colpo a causa di un maleficio, orripilanti viaggi onirici verso mondi oscuri e terrificanti… Se non tremeranno le gambe durante la lettura, di sicuro si sfoglieranno le pagine febbrilmente, e il cuore si fermerà in diverse occasioni.

La rivista Hypnos si distingue per la selezionatissima scelta dei racconti e per le proposte sulla letteratura weird in lingua inglese, dimostrando in tal modo non solo una grande onestà intellettuale ma anche un notevole rispetto nei confronti dei lettori. In particolare, a parte la preziosa bibliografia che segue al racconto di ogni autore e autrice proposti, va fatto un elogio alla rubrica Weird New World, nella quale vengono indicate alcune tra le migliori novità della letteratura weird in lingua inglese.

A questo punto non resta che augurare buon lavoro a tutto lo staff, restando in attesa che esca il prossimo numero.

Fonti, approfondimenti e curiosità:

http://www.link2universe.net/2014-02-27/kepler-annunciata-la-conferma-di-715-nuovi-esopianeti/

http://www.lescienze.it/news/2013/12/07/news/definizione_vita_non_soddisfacente_non_esiste-1920964/

Hypnos n. 1 (primavera 2013)

Hypnos n. 2 (autunno 2013)

http://www.youtube.com/watch?v=bD8lB1hlzq4