Hypnos numero 2

Ed eccomi qui a recensire una bella iniziativa dell’amico Andrea Vaccaro e dei suoi compagni d’avventura Danilo Arrigoni e Andrea Bonazzi. Mi riferisco alla casa editrice Hypnos, che si prefigge di pubblicare il meglio della letteratura classica e moderna di tipo weird/horror e fantastico. La Hypnos Edizioni ha varie collane al suo attivo, in cui sono state  presentate opere di autori moderni come I predatori dell’abisso di Ivo Torello e classici del genere come Il re in giallo di Robert Chambers e Sogni a occhi aperti di Fitz James O’Brien.

In questo contesto si colloca anche la rivista Hypnos, di cui ho appena ricevuto e letto il secondo numero. Questo fascicolo mostra al meglio tutte le caratteristiche che contraddistinguono questa piccola casa editrice: una grande cura nella scelta dei racconti, con sapiente equilibrio tra vecchi classici e moderne tendenze del genere, arricchiti da preziose introduzioni, saggi critici, approfondimenti e bibliografie da cui trapela l’estrema competenza dei curatori e dei loro collaboratori (tra cui anche l’egregio Giuseppe Lippi, qui nella veste di esperto del fantastico e del mystery).

E veniamo al dettaglio dei contenuti. Il fascicolo parte con due racconti  del grande William Hope Hodgson, il celebre autore de La casa sull’abisso e La terra dell’eterna notte (The Night Land). Hodgson è uno dei massimi autori del fantastico/horror, e a lui si sono ispirati gran parte degli scrittori della prima metà del novecento, a partire dallo stesso Howard Phillips Lovecraft: non è certo il caso di spendere parole sulla sua opera, arcinota anche nel nostro paese (è pur vero tuttavia che nessun editore ha mai pubblicato in maniera congrua tutto il suo opus letterario). “Rotta verso casa” (Homeward Bound) si inquadra nella tradizione dei racconti “marini” di Hodgson e rappresenta in maniera perfetta le suggestioni “weird” del grande maestro inglese, mentre “La promessa” è una ghost story breve ma intensa. La sezione dedicata a Hodgson si chiude con un erudito profilo dell’ottimo Lippi. Vaccaro ci dice inoltre che il progetto “Hodgson” prevede a breve l’uscita di due volumi che dovrebbero racchiudere i suoi migliori racconti “marini”. E’ ovvio che gli auguriamo un grosso “in bocca al lupo” per questa iniziativa.

Il vento nel portico” di John Buchan, altro autore di fine ottocento/inizio novecento, si rifa invece alle suggestioni delle antiche divinità pagane: la storia è ambientata nelle rovine romane che ancora affiorano nelle pianure del Galles e che contengono misteri ed orrori che sarebbe opportuno non risvegliare.

Dopo un accurato profilo di James Hadley Chase, grande giallista e non solo, a cura ancora di Giuseppe Lippi, troviamo “Con le dita e con la lingua” di Ivo Torello, dai toni sessualmente molto espliciti e che effettivamente, come dice anche Vaccaro, può suscitare qualche stupore e anche qualche perplessità.

Ma i pezzi forti del fascicolo sono tutti alla fine. “L’intimidatore“, un romanzo breve di Laird Barron, (uno tra i più bravi scrittori moderni del genere weird), racconta in maniera superlativa una vicenda ambientata nel vecchio west, dopo la guerra civile americana, in cui un agente segreto della celebre Pinkerton va alla ricerca di un serial killer in fuga (o forse no…), un uomo che ha ceduto la sua umanità a una mostrusità venuta dagli abissi siderali.

Ancora più sbalorditivo è “Accadde a Hollywood” di Tom Reamy, autore degli anni settanta prematuramente scomparso per  un infarto a soli 42 anni. Reamy ci ha lasciato tuttavia uno splendido romanzo, Le voci cieche (apparso in Italia sulla collana Fantascienza dell’Armenia nel lontano 1978), e una manciata di racconti, radunati nell’antologia San Diego Lightfoot Sue.  La sensibilità umana  di Reamy è evidente, assieme alla sua notevole tecnica narrativa, nelle due opere scelte da Andrea Vaccaro:  “La signora di Windraven”, breve e più tradizionale nella struttura, tratta con grande delicatezza tematiche comunque difficili e scabrose come i rapporti di coppia, mentre il pregevole “Accadde a Hollywood” lascia davvero sbalorditi per la sua  forza e la sua originalità nella narrazione di una cupa vicenda di sesso e di alienità.

In definitiva, un fascicolo assolutamente imperdibile per gli amanti del genere.