Hypnos numero 4

Torna l’appuntamento con la rivista Hypnos diretta da Andrea Vaccaro che quest’anno è nuovamente in finale per aggiudicarsi il Premio Italia in qualità di migliore magazine non professionale. Avete letto bene: non professionale. A dire il vero la rivista di Vaccaro & Co. presenta alcuni fra gli autori più competenti del settore weird e fantastico ma ciò non toglie che ogni premio abbia le sue regole e, quindi, per gareggiare come rivista professionale Hypnos dovrà soddisfare alcuni criteri tra cui, forse, la frequenza di pubblicazione, che al momento è di due numeri all’anno. Tutto nella norma, comunque. Anche riviste americane affermate come Clarkesworld stanno faticando per poter competere al Premio Hugo come prodotto professionale.

Ma veniamo a questo Hypnos n. 4 fresco di uscita che cade subito all’occhio per la copertina da incubo firmata Ivo Torello, dove una dolce ragazza in pigiama e con l’orsacchiotto viene circondata da fameliche braccia demoniache tutte meravigliosamente e orribilmente diverse  tra loro.

Il volume è particolarmente dedicato all’universo di Robert Aickman e il 2014, a proposito, è stato il centenario della sua nascita. Le Edizioni Hypnos, oltre ad averlo celebrato pubblicando I poteri delle tenebre nella collana Biblioteca dell’Immaginario, aprono la rivista qui presentata con il racconto “Chiazze” (The Stains), vincitore del British Fantasy Award nel 1981. A rendere estremamente prezioso e significativo il racconto è la sua natura testamentaria: The Stains è infatti l’ultima opera di Aickman, scomparso prematuramente nel 1980. Come di consueto, per chi ancora non sapesse nulla della rivista o non avesse letto le precedenti recensioni uscite su questo blog, al racconto segue un succulento profilo d’autore con annessa bibliografia, e lo stesso vale per gli altri autori dei racconti pubblicati.

L’appuntamento con la narrativa italiana riguarda stavolta il racconto di Alberto Cola “Le bastarde”. Le bastarde arrivano di notte dal mare, sulla spiaggia, e hanno una fame terribile. Lo sanno bene quel bagnino e quel barbone che sono stati divorati fino a lasciarne solo i piedi, perché quelli no, non gli piacciono alle bastarde.

Il viaggio nel mondo dell’alieno e del soprannaturale, della follia e dell’allucinazione, prosegue con i due racconti di Simon Strantzas ,“Freddo al tatto” e “Luce morente”, insieme al racconto “Miss Cornelius” di William Fryer Harvey. Racconti al limite e oltre il limite dell’ignoto, in cui il mistero e la paura di altri mondi si mescolano indissolubilmente agli abissi inesplorati della psiche.

E non poteva mancare la rubrica Weird New World di Andrea Bonazzi, con la sua panoramica dettagliata sulle ultime uscite nel settore della narrativa weird e fantastica in lingua inglese.

Il resto della squadra si compone delle traduttrici Silvia Sellerio e Barbara Bucci insieme all’illustratore Cristiano Sili, sempre attento a disegnare immagini in bianco e nero capaci di catturare i fotogrammi essenziali dei racconti di riferimento, mentre a Claudio Di Vaio è lasciato il profilo d’autore di William Fryer Harvey. Questo dunque l’agguerrito e appassionato equipaggio di Hypnos n. 4, che nonostante le ben note difficoltà editoriali di oggigiorno è riuscito ad offrire al pubblico italiano un altro piccolo quaderno dei sogni.