I vermi conquistatori, di Brian Keene

Stava piovendo la mattina in cui i lombrichi invasero il mio garage. La pioggia me l’aspettavo. I vermi furono una sorpresa, e ciò che venne dopo di loro fu un inferno, puro e semplice. Ma la pioggia, quella era normale. L’ennesimo giorno piovoso. Il quarantunesimo, per essere precisi.

(trad. di Luigi Musolino e Daniele Bonfanti)

 

Quarta di copertina:

Un mondo sommerso da piogge incessanti, dove la terraferma assume l’aspetto di isole nella corrente; una landa d’incubo già semidevastata dall’emersione di creature gigantesche che si sono risvegliate dopo un sonno di eoni nel cuore della terra… Ecco lo scenario in cui Teddy Garnett e il suo amico Carl si trovano a tentare di sopravvivere. Ciechi, colossali e affamati, i vermi conquistatori non hanno altro scopo che divorare gli uomini e distruggerne case e villaggi con spietata determinazione. Come conseguenza della loro uscita dalle voragini, terremoti e inondazioni hanno rinnovato la maledizione del Diluvio. Una tesa vicenda horror per un grande romanzo apocalittico.

 

La collana Urania Horror, giunta al sesto numero, propone ai lettori I vermi conquistatori (Earthworm Gods, 2005, uscito nel 2006 come The Conqueror Worms) dello statunitense Brian Keene.

L’autore (nativo della Pennsylvania, classe 1967) ha vinto un paio di volte il Bram Stoker Award, e le sue capacità di narratore emergono in questo romanzo d’ispirazione lovecraftiana, già pubblicato nel 2011 dalle Edizioni XII. Il ritmo veloce e i colpi di scena tengono il lettore incollato alla pagina. Non ci si può non calare nei panni, un po’ logori, dell’anziano Teddy Garnett e dell’amico e coetaneo Carl, protagonisti della prima e della terza, nonché conclusiva, parte. Si percepisce lo sgomento, la sofferenza (compresa quella per la mancanza di nicotina), la paura di questi attempati protagonisti di fronte a un’apocalisse dal sapore biblico che, inspiegabilmente, ha sconvolto il pianeta e con esso la civiltà umana.

Anche la sezione centrale del romanzo mantiene un ritmo incalzante, introducendo nuovi personaggi e spostando lo scenario dalla casa di Garnett, assediata da pioggia e lombrichi di varie dimensioni, ai piani alti dei grattacieli di Baltimora che ancora emergono dalle onde dell’oceano, come isole precarie ed effimere. Lo scopo pensato dallo scrittore per queste pagine è di fornire spiegazioni al lettore, non tanto del cataclisma in sé, quanto sull’emergere dei vermi giganti, dei mostri marini e di altre creature mitologiche. Gli amanti dell’horror vi troveranno molti riferimenti: non solo H. P. Lovecraft ma anche Bram Stoker, William Hope Hodgson, il cinema di genere (la saga di “Tremors” più di “Dune”), le leggende del mondo marinaro e soprattutto la poesia The Kraken di Alfred Tennyson (1830), “che descrive il kraken come un mostro addormentato, destinato a riemergere alla fine del mondo” (fonte Wiki).

Proprio in questa parte i difetti del libro vengono a galla. Dalle parole di Garnett si viene a sapere che la pioggia è iniziata da quarantuno giorni, sebbene dal racconto dei sopravvissuti di Baltimora parrebbe che il diluvio si stia protraendo ormai da molti mesi: costoro hanno avuto persino il tempo di coltivare, raccogliere e mangiare un piccolo raccolto di patate, mentre le date sul calendario hanno perso ogni significato. Anche la società dei satanisti, dediti al surf e ai sacrifici umani, pare essersi formata in fretta e forse avrebbe meritato, vista l’importanza nell’economia della storia, maggiore attenzione da parte dell’autore. Chi scrive ha l’impressione che i due fili narrativi siano stati uniti assieme un po’ forzatamente.

Alcuni dubbi in merito al worldbuilding sorgono e se era intento di Keene emulare David Gerrold, con i suoi Chtorr e l’ecosistema a essi collegato, si è distanti da un risultato soddisfacente.

Incongruenze a parte la storia è comunque divertente. Il romanzo non sarà un capolavoro del genere horror, ma sicuramente non annoierà il lettore. Consigliato agli amanti del genere e a chi non disdegna, specie sotto l’ombrellone, una lettura leggera e appassionante.

 

Brian KEENE, I VERMI CONQUISTATORI (Earthworm Gods, 2005), trad. di Luigi Musolino e Daniele Bonfanti, Mondadori, collana Urania Horror, 251 pp., 2014, prezzo di copertina 5,90 €.