Il bambino di polvere, di Patrick K. Dewdney

Syffo, Merlo, Cardù E Brindilla, quattro piccoli orfani, crescono nel podere della vedova Tarron, lungo le rive del Brune. Il loro mondo è “un’entità caotica da domare giorno per giorno”, l’unica cosa su cui possono contare è una ciotola di minestra di rape la sera. Monelli selvaggi, costretti a lottare e a ingegnarsi in mille modi per sopravvivere, a modo loro sono felici. Fino a un soleggiato giorno d’estate dell’anno 621, quando a Corna-Brune giunge la notizia della morte del re Bai Solistero, primo e ultimo sovrano del Regno-Unificato. Ai quattro ragazzini sembra un evento lontano, che non potrà influire sulle loro vite. Ma anche loro si rendono presto conto che l’atmosfera in città si è fatta più cupa e violenta. È in questo clima che Syffo, sorpreso a rubare una frittella, per salvarsi si trova costretto a lavorare per il temutissimo Hesse, prima-lama dell’Alto-Brune. Sarà di volta in volta servitore, spia, apprendista chirurgo, conoscerà il carcere, la fuga, il tradimento. Accusato ingiustamente di stregoneria e di omicidio, non avrà che una scelta: abbracciare la dura vita del guerriero.

(trad. di Laura Giuliberti)

 

Nato dalla penna di un autore di origine inglese cresciuto in Francia (classe ‘84), Patrick K. Dewdney, “Il bambino di polvere” è stato uno dei romanzi che, tra le nuove proposte del fantasy, hanno maggiormente colpito chi scrive. Opera adulta in un mare YA, il librone di Dewdney – primo volume della trilogia Il Ciclo di Syffo – si è rivelato una lettura immersiva, in cui si viene trascinati nelle (dis)avventure del protagonista, Syffo, un bambino senza famiglia e apparentemente senza futuro ma con un tatuaggio misterioso, in un romanzo di formazione che fa soffrire, sperare e incuriosire sui misteri che accompagnano la vita non molto invidiabile del protagonista, il tutto raccontato con uno stile narrativo suggestivo, poetico senza essere mai stucchevole, e molto intimistico.

Dewdney disseziona gli stati d’animo di Syffo con una sapiente prima persona, senza risparmiagli nulla, e senza risparmiare nulla al lettore, che viene introdotto in questo nuovo universo con una maniacale cura per i dettagli – a tratti forse eccessiva –, che fa sentire la storia sulla pelle. Il mondo creato da Dewdney è un medioevo immaginario in cui sono intessuti elementi fantastici che non invadono la narrazione, ma che risultano fondamentali nella storia. Trattandosi del primo volume di una trilogia, chi legge sia consapevole che a fine romanzo non si smetterà di soffrire e non si avranno tutte le risposte ai molti interrogativi, ma si chiuderà il libro, probabilmente, con una forte curiosità per il seguito.

Accanto all’attenzione per il worldbuilding, “Il bambino di polvere” ci regala dei personaggi magnificamente tratteggiati, che l’autore riesce a farci conoscere subito con poche righe e a non farceli più dimenticare. Bisogna dire però che questo bambino di polvere non è una lettura leggera non solo perché l’autore, soprattutto nella seconda parte, rallenta troppo il ritmo narrativo a favore della descrizione di una quotidianità non sempre necessaria, ma perché Dewdney non fa sconti. Il mondo del giovane Syffo è spietato come il nostro, meglio non cullarsi nella speranza che qualche rassicurante stereotipo ci salvi dalla realtà.

Eppure, nonostante la lentezza della seconda parte, il romanzo picchia duro fino all’ultima pagina, che è di un’efficace bellezza. Qui non troverete ragazzini sfortunati che nel giro di un paio d’anni si trasformano in super guerrieri invincibili. Troverete un ragazzino tenace, che a volte mette il broncio come fanno i bambini, che vuole farcela ma spesso dubita che ce la farà, e che dovrà farsi strada in una vita in cui il prezzo per diventare uomo sembra essere sempre più alto. Troverete anche un mistero che riguarda la nascita di Syffo e una realtà “magica” che sembrano elementi promettenti, sperando che vengano sviluppati maggiormente nei seguiti.

Il secondo volume della trilogia è in pubblicazione prossimamente in Oscar Fantastica, e da un post dell’autore su Facebook pare che sia stato da poco ultimato il terzo. Speriamo che questo primo piccolo gioiello non passi inosservato tra i lettori italiani.

 

Il bambino di polvere (L’enfant de poussière, 2018)

di Patrick K. Dewdney

Mondadori (Oscar Fantastica, 2021)

Traduzione di Laura Giuliberti

612 pp.

Prezzo di copertina 22,00 euro