Il ciclo di vita degli oggetti software, di Ted Chiang

I Digienti sono cuccioli digitali sviluppati dalla Blue Gamma con l’idea di offrire ai consumatori degli animaletti virtuali che è possibile allevare e crescere come se fossero veri animali in carne e ossa, ma abbastanza antropomorfizzati da poter essere in grado di parlare e agire come piccoli esseri umani.

Ana è un’amante degli animali che dopo l’esperienza in uno zoo cerca nuove possibilità lavorative. La Blue Gamma le offre di occuparsi dell’addestramento dei digienti, i quali sono infatti bisognosi di una guida per imparare a relazionarsi con l’ecosistema virtuale in cui vivono. Inizialmente l’affare si dimostra vincente, ma ben presto il pubblico si stanca di questi animaletti che richiedono cure eccessive e così la Blue Gamma abbandona il progetto. Viene però permesso allo staff di adottare alcuni dei digienti, così Ana prende Jax, mentre Derek (il grafico del progetto) prende i due gemelli Marco e Polo. Ana e Derek, come decine di altri utenti, sono affezionati e affascinati dai digienti, che si dimostrano capaci di sviluppare personalità complesse e ognuna diversa dall’altra in base alle singole esperienze individuali, come dimostra il caso di Marco e Polo che sono in realtà lo stesso digiente ma sviluppato con esperienze diverse, esattamente come due gemelli omozigoti.

In breve tempo quindi Derek e Ana si ritrovano a dover lottare, insieme ad altri utenti, per garantire i diritti dei propri Digienti, che pur essendo dotati di una qualche sorta di autocoscienza sono del tutto privi di diritti e tutele legali.

Il Ciclo di Vita degli Oggetti Software si dimostra un romanzo affascinante, caratterizzato da una narrazione inconsueta che alterna la pura descrizione degli eventi ai dialoghi e alle interazioni tra i protagonisti. Per certi tematiche ricorda il racconto, di Michael Swanwick, La Misura di Tutte le Cose (Urania Millemondi Estate 2005). Il tema di fondo è l’intelligenza artificiale, con tutto quel che ne consegue: interrogativi etici, questioni legali, istinto di sopravvivenza e diritti delle identità non biologiche. Sullo sfondo però si intrecciano anche questioni forse ancora più attuali come la personalità umana e il controllo della mente e delle passioni umane per mezzo delle più recenti innovazioni nel campo della chimica e della neurofisiologia. Si affronta, pur se solo brevemente, anche il concetto stesso di realtà e di percezione della stessa, ponendo a confronto le differenti modalità con cui digienti e esseri umani la sperimentano e la validità delle interpretazioni ottenute dai software e dai cervelli biologici.

L’autore è Ted Chiang, americano di chiare origini cinesi. Laureato in informatica, ha avuto l’onore di vedere pubblicato il racconto What espect of us (disponibile all’indirizzo http://www.nature.com/nature/journal/v436/n7047/full/436150a.html sulla prestigiosa rivista Nature, forse la più famosa e importante rivista scientifica del mondo. La sua biografia racconta di un personaggio certamente particolare: basti pensare che nel 2003 ha rifiutato una candidatura al Premio Hugo perché il racconto (Liking What You See: A Documentary ) era a suo parere insoddisfacente e non meritevole rispetto agli standard del premio. Pur avendo rifiutato una candidatura ha comunque fatto incetta di premi tra i quali il Premio Nebula, il Premio Hugo, il Premio Locus. Anche questo Ciclo di Vita degli Oggetti Software (Delos Odissea Fantascienza) è valso a Chiang il Premio Locus e il Premio Hugo, a conferma delle notevoli abilità di questo scrittore, particolarmente versato nelle forme del racconto e del romanzo breve.

In definitiva, leggendo Il Ciclo di Vita degli Oggetti Software, Chiang ricorda Egan per certe tematiche affrontate più volte nei romanzi e nei racconti dell’autore australiano.Pur non entrando nel dettaglio dell’idea scientifica alla base del racconto, il pluripremiato Chiang descrive minuziosamente l’impatto emotivo dell’innovazione tecnologica e affronta con notevole padronanza gli aspetti morali ed etici che il progresso scientifico pone sulla nostra strada.

Si tratta insomma di un autore da approfondire.