Il sapiente di Darkover, di Marion Zimmer Bradley

“Non hai mai saputo niente delle donne, Bard. Sai solo ciò che preferisci credere su di loro, e questo è molto lontano dalla verità.”

“E quale sarebbe la verità?” chiese lui, in tono di disprezzo.

“Non avresti il coraggio di conoscerla. Ma se avessi quel coraggio, accetteresti di sapere la verità, mente a mente, senza menzogne.”

“Non sapevo che tu fossi una Sapiente”, disse Bard, “ma sono sicuro di me stesso. Se avrai il coraggio di mostrarmi la tua mente, non ho paura di quel che vi vedrò.”

Carlisia si portò la mano alla gola, dove tenva la pietra matrice. Disse:

“Va bene, Bard. E che Avarra abbia pietà di te, perché io non ne avrò. Saprai quello che sono io… e quello che sei tu.”

(trad. di Riccardo Valla)

 

Quarta di copertina:

Alla fine delle Età del Caos, quando armi magiche sempre più incontrollabili minacciavano di distruggere la Terra dei Cento Regni, il Sapiente di Darkover, Varzy il Saggio, convinse i principali regni a sottoscrivere il Patto che proibiva l’uso delle armi non cavalleresche. La storia di Varzy, che voleva unificare sotto il Patto tutto il suo mondo, e quella del suo avversario Bard di Asturien, il generale che voleva unificarlo conquistandolo con le sue armate, è narrata ne IL SAPIENTE DI DARKOVER.

 

La quarta di copertina e il titolo dell’edizione italiana sottolineano l’importanza de IL SAPIENTE DI DARKOVER (Two to Conquer, 1980) nel quadro della storia, plurimillenaria, del pianeta dal sole rosso. Gli eventi di questo libro, il quattordicesimo della serie scritto da Marion Zimmer Bradley (1930-1999), narrano la genesi del famoso Patto che, mettendo al bando le armi magiche, come pece stregata, carri volanti e polveri velenose, pose fine alle travagliate Età del Caos.

In realtà la storia non ha come protagonista il sapiente Varzy di Neskaya, che compare solo a narrazione avanzata, quanto una delle più singolari figure di tutto il ciclo: il generale Bard, conosciuto come il Lupo dei monti Kilghard.

Maschilista, omofobo, concentrato di brutte abitudini, al tempo stesso capace di sorprendenti slanci di bontà e di furenti scatti d’ira, dei quali fanno le spese anche amici e congiunti, Bard dà più volte dimostrazione di un carattere impetuoso e arrogante. Difficile provare simpatia per un personaggio di tale fattura; grande sarà quindi la sorpresa del lettore dinanzi alla sua trasformazione finale.

Nel romanzo compare un elemento strettamente fantascientifico: Paul, essere umano dell’impero terrestre e “gemello cosmico” di Bard (da qui il titolo originale), all’inizio del libro viene teletrasportato su Darkover, grazie all’immenso potere delle pietre matrici. Singolarmente la Bradley non sfrutta il punto di vista “alieno” del terrestre per descrivere il mondo di Darkover, a migliaia di anni dal naufragio che ha dato il via alla colonizzazione umana. Anche Bard sembra poco o nulla interessato all’origine del suo gemello spaziale. La Bradley sviluppa soprattutto il lato sentimentale della trama. Bard è fornito di robusti appetiti sessuali e il suo principale passatempo, oltre a maneggiare spada e pugnale sul campo di battaglia, è quello di disseminare i Cento Regni di figli illegittimi. I suoi travagliati amori, ben tre, hanno come protagoniste due sapienti e una principessa e costituiscono l’elemento portante della storia. Come se non bastasse, anche il terrestre Paul finisce per cadere nella trappola del fascino femminile “made in Darkover”.

Quindi un romanzo dai risvolti soprattutto romantici, con un pizzico di erotismo, nel quale gli elementi fantastici, pure importanti, sono però secondari.

Come tutti i lavori di questa serie science fantasy, IL SAPIENTE DI DARKOVER è autoconclusivo e si può leggere singolarmente;  fornisce altresì una serie di informazioni che, funzionali alla coerenza interna della trama, entrano in contraddizione con elementi presenti in altri romanzi. Questa è una delle cause, per esempio, per cui è difficile tracciare un quadro chiaro e definito della geografia di Darkover.

Forse non tra i libri più riusciti della scrittrice statunitense, IL SAPIENTE DI DARKOVER ha comunque il pregio di essere una lettura moderatamente appassionante e soprattutto scorrevole, grazie anche alla consueta, ottima traduzione di Riccardo Valla.

 

Marion ZIMMER BRADLEY, IL SAPIENTE DI DARKOVER (Two to Conquer, 1980), trad. di Riccardo Valla, Editori Associati, collana TEADue (n. 86), pp. 336, 1991.