Il sapore della vendetta, di Joe Abercrombie

«Gettarli in una mischia accanita contro un nemico cocciuto e disperato, faccia a faccia… Non dico che cederebbero, ma… beh…» Cosca fece una smorfia imbarazzata e si grattò il collo. «Potrebbero».

«Spero che questo non sia un esempio della tua notoria riluttanza a combattere», esclamò sarcastico Rigrat.

«Riluttanza… a combattere? Chiedi a chiunque, sono una tigre!» Victus sbuffò e dal naso gli uscì del moccio, ma Cosca lo ignorò. «Qui si tratta di trovare lo strumento giusto per il lavoro. Non si può usare uno stocco per tagliare un grosso albero, ci vuole un’ascia. A meno che sia un coglione totale». Il giovane colonnello aprì la bocca per rispondere a tono, ma Cosca proseguì parlandogli sopra. «Il piano è valido, a grandi linee. Da militare a militare, mi congratulo senza riserve». Rigrat fece una pausa, disorientato. Non capiva se le stesse prendendo per il culo, sebbene fosse chiaramente così.

«Ma sarebbe più saggio consigliare che fossero le tue truppe regolari talinsiane – recentemente provate e ben testate a Visserine e poi a Puranti, dedite alla loro stessa causa, abituate alla vittoria e con il morale bello saldo – ad attraversare il guado a valle e a tenere occupati gli Ospriani, sostenuti dai tuoi alleati di Etrisani e Cesale, e così via». Agitò la fiaschetta verso il fiume: a suo giudizio un mezzo molto più utile di un randello, perché un randello non fa ubriacare. «Le Mille Spade sarebbero molto meglio impiegate se nascoste in alto. Ad aspettare il momento giusto! Per poi attraversare il guado a monte, con la forza, e prendere il nemico da dietro!»

«Il posto migliore per prenderlo», borbottò Andiche. Victius ridacchiò.

 

Seconda di copertina:

Primavera in Styria. E vuol dire guerra. C’erano stati diciannove anni di sangue. Lo spietato Granduca Orso è in lotta con l’Alleanza degli Otto, e insieme hanno macchiato di rosso la terra bianca. Mentre gli eserciti avanzano, le teste rotolano e le città sono in fiamme, dietro le quinte bancari, preti e forze antiche e oscure giocano una partita mortale per scegliere chi sarà fatto re. La guerra potrebbe essere un inferno, ma per Monza Murcatto, la Serpe di Talins, la mercenaria più celebre e temuta alle dipendenze del Duca Orso, è un modo dannatamente buono per fare soldi. Le sue vittorie, però, l’hanno resa troppo famosa, per i gusti del suo committente. Tradita, buttata giù da una montagna e lasciata a morire, la ricompensa di Murcatto è un mucchio di ossa rotte e una fame ardente di vendetta. A qualunque costo, sette uomini dovranno morire. Tra i suoi alleati: l’ubriacone meno affidabile della Styria, il prigioniero più pericoloso, un assassino ossessionato dai numeri e un barbaro che vuole solo fare la cosa giusta. Il numero dei suoi nemici è almeno la metà della nazione. E tutto questo prima che l’uomo più pericoloso del mondo venga mandato a cercarla e a finire il lavoro che il Duca Orso ha iniziato… Primavera in Styria. E vuol dire vendetta.

 

IL SAPORE DELLA VENDETTA (Best Served Cold, 2009) conferma le doti narrative di Joe Abercrombie (classe 1974), scrittore britannico che da una decina di anni si è affermato nel panorama della letteratura fantasy, raccogliendo riconoscimenti e lodi se non pari a quelle di un autore del calibro di George R.R. Martin, comunque molto favorevoli. Grazie alla casa editrice Gargoyle, ora questo autore è conosciuto e apprezzato anche in Italia, tanto da aver attirato le attenzioni della Mondadori che, nel 2014, ha cominciato a pubblicare la sua nuova serie, quella del “Mezzo Re”.

La vicenda si colloca tre anni dopo circa la fine degli eventi raccontati nella trilogia della Prima Legge, e prima della battaglia descritta in “The Heroes”; lo scenario è la grande isola orientale della Styria, una parte del cosiddetto Mondo Circolare modellata sull’Italia rinascimentale. Al pari degli altri lavori anche IL SAPORE DELLA VENDETTA si distingue per una storia ben congeniata, ricca di azione e colpi di scena. Una storia che si fonda su uno degli archetipi della letteratura d’avventura: la vendetta. Non inferiori allo standard cui ha abituato Abercrombie, sono anche i protagonisti, alcuni dei quali già conosciuti nei libri precedenti: credibili, pieni di sfumature, a volte solari e simpatici, a volte tenebrosi e crudeli. Tra costoro spiccano le figure femminili, in primisl’indomita Monza Murcatto. Molti di questi personaggi, inclusi quelli secondari, nel corso della storia vanno incontro a un processo di cambiamento, un percorso evolutivo niente affatto scontato che, in più di un caso, sorprenderà il lettore.

Com’è consueto in Abercrombie, la magia non ha un ruolo significativo e il destino dei protagonisti è nelle proprie mani, armate di spade, asce e coltelli. Al posto di incantesimi e portenti, la furia omicida del guerriero Brivido, i micidiali intrugli dell’avvelenatore Morveer e i sotterfugi dell’imprevedibile Cosca rivestono un ruolo determinante nello sbrogliare più di una situazione intricata.

Nel complesso questo romanzo non è un capolavoro di originalità, di quelli (per intenderci) che rivoluzionano il genere fantasy. Comunque non deluderà i fan del talentuoso Abercrombie, il quale, oltre al ritmo incalzante, regala anche tanta ironia: uno humor tagliente, spietato, che spesso si tinge di nero e non manca di strappare un sorriso anche nelle situazioni più sanguinose. Proprio questa miscela di duelli e battaglie, ritorsioni, crisi esistenziali e sarcasmo rende IL SAPORE DELLA VENDETTA una lettura divertente, briosa e allo stesso tempo intelligente, con qualche spunto di riflessione sulla natura della vendetta. Infatti una domanda che la protagonista si pone di sovente è quanto sia pronta a sacrificare della propria umanità per soddisfare il suo desiderio di rivincita.

Da molti appassionati questo libro è considerato un romanzo minore dell’autore inglese, un gradino sotto i tre (splendidi) capitoli della Prima Legge. Probabile. Comunque l’implacabile, vertiginosa macchina narrativa di Abercrombie ha colpito ancora.

 

Joe ABERCROMBIE, IL SAPORE DELLA VENDETTA (Best Served Cold, 2009), trad. di Edoardo Rialti, Gargoyle, collana Gargoyle Extra, 796 pp., 2014, prezzo € 24,00.