Il viaggio di Tuf, di George R. R. Martin

Ieri sera, concluso un Avoledo poco soddisfacente ma sempre infarcito di una certa dose di contenuti fantascientifici nascosti (Breve storia di lunghi tradimenti), avevo deciso di iniziare l’ultimo Urania, L’uomo a un  grado Kelvin, del fisico italiano Piero Schiavo Campo, vincitore del premio Urania 2012. Ho dunque aperto il fascicolo (molto bella, per inciso, la copertina di Franco Brambilla, un illustratore che migliora di anno in anno) e , to’, nella seconda di copertina cosa mi trovo? La pubblicità di un Oscar Mondadori dedicato a un fix-up del 1986 del grande George R.R.Martin, Il viaggio di Tuf (Tuf Voyaging), uno dei suoi ultimi inediti (ci sono ancora alcune antologie e un bel po’ di racconti sparsi). Si tratta di una raccolta di racconti e romanzi brevi di fantascienza spaziale ispirati abbastanza esplicitamente alle opere del compianto Jack Vance, gradevoli e divertenti. Qui Martin presenta un antieroe altamente improbabile, il gigantesco e grasso Tuf, amante dei gatti e impegnato nella sua opera di geniere ecologico a scorazzare per la galassia e liberarla dagli ignobili malfattori che la infestano. Si tratta dunque di storie avventurose senza troppe pretese ma assai godibili. E’ chiaro che, sull’onda del successo della grande saga di Westeros, si cerca di sfruttare la popolarità di Martin (non è un caso che negli ultimi due anni Mondadori e Gargoyle abbiano ripresentato quasi tutta la sua opera), ma il volume (circa 400 pagine tradotte da due maestri come Altieri e Staffilano) si legge assai volentieri. Per  inciso, e per ribadirne la validità (in un panorama editoriale poco esaltante), ricordo che una quindicina di anni fa’, quando Martin non aveva ancora scritto la sua maestosa saga fantasy ma era comunque considerato un ottimo autore di fantascienza, avevo proposto io stesso a Fanucci di pubblicare quest’opera, ma l’editore non volle rischiare: le antologie vendono meno dei romanzi, è un dato di fatto…

Dalla page pubblicitaria della Mondadori:
“Haviland Tuf, ovvero il viaggiatore delle stelle. Ma non aspettatevi un baldanzoso astronauta il cui fisico aitante viene messo in risalto da un’attillata tutina spaziale. No, il signor Tuf è proprio come non te l’aspetteresti. Altissimo, pelato, pallido, decisamente sovrappeso, e soprattutto molto, molto flemmatico. Vegetariano convinto, amante dei gatti, ecologista militante, per uno scherzo del destino si trova a comandare un enorme vascello, l’Arca, l’ultima nave inseminante dello svanito Corpo Genieri Ecologici. Be’, non proprio a comandare, visto che ne è anche l’unico occupante non felino… A bordo dell’Arca, trenta chilometri di lunghezza, Tuf vaga per la galassia alla ricerca di mondi in pericolo cui offrire i propri servigi. E si trova ad affrontare alcuni dei più terribili “cattivi” che l’universo abbia mai conosciuto… Dalla geniale penna di George R. R. Martin, una profetica raccolta di storie che affrontano temi “importanti”, come la minaccia ambientale e i pericoli del potere assoluto, animata da un umorismo nero e irresistibile.”