Insogno, di Simonetta Olivo

L’uomo nota che anche il cameriere è un robot. Un paio di secoli, forse meno; poi rimarranno solo loro.

– Eto?

– Daniel.

– Cosa farete quando anche l’ultimo vecchio sarà in crioconservazione? Ci lascerete in eterno in ammollo nelle nostre simulazioni? E’ così che finirà l’umanità?

 

Presentazione Delos Digital:

Andare in “insogno” è partire per un viaggio raccontato dalle sette storie di Simonetta Olivo che prendono la forma di un fix-up onirico. Storie collegate come solo i sogni sanno esserlo. Richiamandosi l’una con l’altra, costruiscono un universo immaginario nel quale la realtà dei personaggi coinvolti si manifesta come un brusco risveglio. Gli occhi si aprono su mondi segnati, vite quasi spente, su androidi più umani degli uomini stessi, e il sogno diventa l’unica via di fuga che però può trasformarsi in un lucido ed eterno incubo.

 

Da quando ho iniziato a esplorare il mare, sempre più magno, della fantascienza italiana le sorprese sono state numerose, positive ma soprattutto negative. Con la solita cautela mi sono avvicinato quindi a Insogno, una raccolta di sette racconti della triestina Simonetta Olivo. La lettura ha dissipato velocemente i miei timori ed è con grande piacere che posso affermare di aver trovato, seppure con colpevole ritardo, un nuovo talento da seguire d’ora in avanti.

I racconti introducono il lettore a un futuro non lontano dal nostro dove, nonostante androidi senzienti compiano la maggior parte dei lavori manuali e non solo, l’esistenza sta progressivamente perdendo ogni attrattiva agli occhi degli esseri umani. Umani sempre più soli e alla mercé delle sirene irresistibili di potenti aziende come la Cryonics o la Indream. Siamo quindi prossimi a una distopia dove i sogni, elemento unificante delle storie, assumono fin troppo spesso le connotazioni di incubi asfissianti, dai quali sembra impossibile sfuggire; a volte il sogno è indotto artificialmente, apparentemente piacevole  e appagante ma, proprio per questo motivo, più subdolo e pericoloso. I robot non sono semplici spettatori o comparse ma partecipano attivamente alla narrazione sino a diventare, loro stessi, produttori di materiale onirico, passo fondamentale che li porterà, un giorno, a essere gli eredi della Terra.

Chi scrive ha avuto l’impressione di cogliere echi di monumenti della fantascienza letteraria, da Isaac Asimov per il risalto dato alla componente robotica, a Philip K. Dick per la mescolanza di reale e irreale che trasforma spesso il protagonista di turno, e con esso il lettore, in una specie di onironauta. Ma  in alcuni passaggi si avverte anche l’influenza, sullo sfondo ma ugualmente forte, dell’umanesimo di Clifford D. Simak; con una reminiscenza di quel capolavoro che porta il titolo di City vi è uno dei pochi momenti sereni, si potrebbe dire bucolico, dell’intera raccolta: un robot attorno a un fuoco, la sera, racconta storie a un pubblico di giovani uditori di quando il mondo era ancora abitato dagli umani. Impressioni personali a parte, la scrittrice rivela comunque un solido background fantascientifico che le è servito da base per elaborare un proprio stile, morbido e spontaneo ma assolutamente maturo, con il quale innalzare architetture letterarie mai banali e ricche di suggestioni. Sette racconti che formano un unico affresco. E sfuggendo a un provincialismo fin troppo comune in molti scrittori nostrani, la Olivo omaggia la propria città natale, rifuggendo da più esotiche ma abusate ambientazioni.

L’antologia è preceduta da una corposa prefazione, quasi un saggio introduttivo firmato dallo scrittore e critico Alessandro Forlani.

Buona lettura!

 

Indice dei racconti:

“La vita è un sogno”.

“Il migliore dei gironi”.

“Fantasmi”.

“Un altro sogno”.

“La bella addormentata nel bosco”.

“Tertium”.

“L’umanità”.

 

Simonetta OLIVO, INSOGNO, Delos Digital, collana Robotica.it (#67), pubblicazione digitale, 74 pp. circa, 2019, prezzo 2,99 €.