La leggenda del vento, di Stephen King

… sono stato felice di scoprire che i miei vecchi amici avessero ancora qualcosa da dire. E’ stato un grande dono ritrovarli quando ormai da molti anni pensavo che tutte le loro storie fossero state raccontate.

(dalla premessa dell’autore)

Nonostante le rassicurazioni e le linee guida riportate da Stephen King nell’introduzione, LA LEGGENDA DEL VENTO (The Wind Through the Keyhole, 2012) si fa apprezzare soprattutto dagli amanti dell’universo della Torre Nera (schiera cui appartiene chi scrive). Il libro infatti si colloca tra il quarto e il quinto della serie e, pur senza aggiungere granché alle vicende principali, svela qualcosa sul passato del pistolero Roland. Per gli altri lettori i vari riferimenti presenti nel testo potranno risultare a volte oscuri, superflui e ne limiteranno il coinvolgimento emotivo con i vari protagonisti. Avvertenza ulteriore: di horror poco o nulla.

L’una racchiusa nell’altra come scatole cinesi o matriosche russe, due storie distinte vengono narrate per bocca dello stesso Roland. Ritmi e stili sono sensibilmente differenti, ma ugualmente affascinanti. Nel primo caso il pistolero, poco più che adolescente e reduce dalle terribili esperienze raccontate ne La sfera del buio (Wizard and Glass, 1997) affronta lo skin-man, un sanguinario mutante che miete vittime in un villaggio ai confini col deserto. Nella corposa storia centrale, che il giovane Roland narra a un ragazzino sfuggito alla furia del mostro, si cambia decisamente registro, con l’abbandono di gran parte degli accessori westerna vantaggio di cliché propri della fiaba. Ci si ritrova quindi immersi in atmosfere magiche e leggendarie, molto simili a quelle vissute in Gli occhi del drago (The Eyes of the Dragons, 1987) e, spaziando oltre l’opera di King, anche in La Storia Infinita di Michael Ende (1929-1995), con particolare riferimento alle peripezie di Atreiu nelle Paludi della Tristezza.
Elemento costante sin dalle prime pagine, con il ka-tet di Roland al gran completo e in fuga dalla violenza ciclonica di un micidiale starkblast,è il vento, fattore unificante delle trame contenute nel libro e in definitiva il vero protagonista, la cui forza è insieme distruttiva e plasmatrice delle vicende umane.

Con LA LEGGENDA DEL VENTO siamo di fronte a un King che non delude, anche se stavolta l’autore del Maine ha indirizzato lo sforzo creativo non verso il grande pubblico ma in favore di un settore ben preciso dei suoi appassionati.

Stephen KING, LA LEGGENDA DEL VENTO (The Wind Through the Keyhole, 2012), trad. Tullio Dobner, Sperling & Kupfer Editori, collana Pandora, 374 pp., 2012.