La luna su Soho, di Ben Aaronovitch

Dalla seconda di copertina:

Le note di un buon vecchio brano jazz… Questo è il dettaglio sorprendente che colpisce Peter Grant, agente del Metropolitan Service di Londra e apprendista mago, quando esamina il cadavere di Cyrius Wilkins, sassofonista jazz part-time e ragioniere a tempo pieno. Causa del decesso: attacco cardiaco durante un’esibizione in un pub di Soho. Fin qui tutto normale, se non fosse per quelle note di Body and Soul che risuonano dal suo corpo esanime come fosse uno stereo… Gli strani decessi di altri musicisti dilettanti e semi-professionisti fanno sospettare che qualcosa di magico e spaventosamente inquietante si muova nell’ombra del quartiere londinese. Con l’aiuto dell’ispettore capo Thomas Nightingale, ultimo mago presente in Inghilterra, e della sensuale Simone Fitzwilliam, amante di Wilkins e appassionata di musica, Peter Grant tenterà di combattere il più terribile degli incubi che serpeggia per le strade di Soho al ritmo di jazz…

Preambolo

La luna su Soho è il secondo libro di una trilogia urban fantasy stregonesca con elementi di investigazione poliziesca, e per poter parlare del romanzo La luna su Soho bisogna necessariamente fare un riferimento a I fiumi di Londra, il primo volume. In questo si fa la conoscenza di Peter Grant, giovane poliziotto appena uscito dalla scuola di polizia che è in attesa di essere inserito nella struttura del Metropolitan Police Service di Londra, dove spera di non essere collocato in ufficio e di Leslie May, altra giovane e intelligente cadetta con la quale Peter ha parecchio feeling. Durante un appostamento per un omicidio, in una serata noiosa e fredda, Peter nell’interrogare un testimone molto particolare, un fantasma, viene ad essere notato dall’unico ispettore mago inglese, Thomas Nightingale, che ne diventa il maestro. In poco tempo Grant si trova a vivere nel “Castello”, una grande casa dove abita Nightingale insieme a Molly, una governante sui generis, scoprendo che Londra, e non solo, è abitata da fantasmi, maghi, vampiri e altro ancora, e che la Polizia si affida all’ispettore Nightingale per casi “bizzarri” e fuori dagli schemi.

La luna su Soho riparte da dove si era concluso il precedente volume, portando avanti nuovi personaggi e nuovi elementi magici, lasciando il lettore con la curiosità di sapere come si concluderà l’intera vicenda narrativa. L’autore oltre ad aver scritto molti romanzi è uno sceneggiatore, e questo gli facilita il compito di scrivere (e quindi di far vivere ai lettori) il libro come se fosse un film, e a dargli ragione c’è la notizia che la trilogia diventerà presto una serie TV. Debbo confessare che sono effettivamente curioso di poterla vedere.

Come per il primo libro, sebbene La luna su Soho sia un romanzo urban fantasy con maghi e incantesimi, l’aspetto magico è la parte meno in evidenza del romanzo: l’impressione è che Aaronovitch abbia inserito come punto focale, come pietra angolare, la città di Londra con le sue vie, i suoi negozi e i quartieri, il fiume e i suoi affluenti… è difficile trovare duelli magici alla Harry Potter, con le bacchette che vengono estratte velocemente. L’amore per la città emerge dalla facilità con cui si scivola nella descrizione dei quartieri e della loro storia, generando (a mio parere) per chi non ci sia mai stato un poco di confusione.

Uno dei punti che maggiormente mi ha catturato del romanzo è lo stile dell’autore, un mix di humor inglese e di sarcasmo (che adoro!) che alleggerisce la lettura donandole un pizzico di brio, di effervescenza. Volendo fare un paragone, anche se gli stili sono diversi, citerei Charles Stross con il suo ciclo della Lavanderia, e a una sorta di Get Smart “britannico”, insomma, ma riportato al tempo attuale.

Tra corse per Londra (e non solo) e pinte di birra bevute nei pub, il jazz è uno degli elementi ricorrenti nella storia, con cantanti, gruppi e canzoni citati frequentemente. Body and Soul è il brano musicale che Peter sente provenire dal cadavere del musicista jazz, e questi stava suonando Midnight Sun quando è morto. Un vero e proprio happiness del jazzista, che ha fatto sì che io cercassi in rete il brano Body and Soul, perché la curiosità era troppo forte. Ho scoperto che qualcuno aveva creato una “playlist”, una selezione di versioni di questo brano usando come riferimento proprio quelli citati nel libro La luna su Soho. Riporto sotto il link, invitando chi avesse voglia a sentirle. La mia preferita è la versione di Ella Fitzgerald, ma “navigando” in rete ho sentito la versione di Amy Winehouse e Tony Bennett, ed è da brividi…

Playlist su YouTube: https://www.youtube.com/playlist?list=PLQyHJ_YuTDPPhhiCqmHiP2HjjpfDbWFn0

Body and Soul by Amy Winehouse e Toni Bennett:

Il romanzo è carambolesco: tra indagini in strada, lo studio del latino e delle basi della magia, il lettore viene condotto insieme a Peter Grant alla conclusione delle indagini, scoprendo alla fine un nuovo aspetto di Leslie May che non ci si aspetterebbe.

Nel complesso il romanzo è molto gradevole, frizzante e ben scritto, e lo consiglio. Nel leggerlo ho scoperto nuove vie del jazz, musica che già ascoltavo con piacere, ed ho fatto un giro per Londra e dintorni. Il tutto stando seduto in poltrona. Mica male, no?

 

Ben Aaronovitch

Ben Aaronovitch è nato a Londra nel 1964. Sceneggiatore di serie televisive di grande successo in Inghilterra, come Dark Knight, Jupiter Moon, Casualty e Doctor Who, è autore di numerosi romanzi, tra cui una trilogia urban fantasy dedicata al detective mago Peter Grant, della quale I fiumi di Londra costituisce il primo libro e La luna su Soho il secondo.