L’ultima colonia, di John Scalzi

“In altre parole, nulla di ciò che verrà detto o fatto in questa stanza dovrà essere svelato a chicchessia, pena l’accusa di tradimento”, proseguii.

“Sì, certo, come no”, disse Trujillo.

“Mi creda”, ribattei. “Questo non è uno scherzo. Se ne fate parola con qualcuno prima che io o Jane ve ne diamo il permesso, sarete nella merda”.

“Definisca merda”, disse Gutierrez.

“Vi sparerò”, rispose Jane.”

 

Presentazione della Gargoyle:

Dopo anni passati a combattere per le Forze di Difesa Coloniale come soldato artificialmente potenziato, John Perry ha infine trovato un’oasi di pace in un universo violento. Un piccolo pianeta periferico dove vive con moglie e figlia servendo l’Unione Coloniale come semplice difensore civico. Un giorno però il passato bussa alla porta della sua fattoria: John e Jane, anche lei ex soldato delle FDC, sono stati scelti per guidare la colonizzazione di un nuovo pianeta in un’operazione che si prospetta da subito di grande importanza strategica per il futuro dell’Unione. I due non ci impiegheranno molto a capire che nulla è come sembra e che la nuova colonia è solo una pedina in un gioco di potere interstellare fra la razza umana e gli alieni, in bilico fra diplomazia e azioni di rappresaglia militare. John Perry dovrà districare una fitta rete di menzogne per salvare se stesso e la gente di cui è responsabile, impedendo che la loro finisca per essere l’ultima colonia del genere umano.”

 

Con grande soddisfazione degli appassionati di fantascienza (specie quella militare), la casa editrice Gargoyle ha pubblicato L’ULTIMA COLONIA (The Last Colony, 2007), terzo episodio della serie Old Man’s War, partorita dalla mente fervida e scanzonata dell’americano John Scalzi (classe 1969).

Come nei romanzi precedenti del ciclo, l’obiettivo principale dell’autore è quello di divertire il lettore e L’ULTIMA COLONIA, romanzo candidato al Premio Hugo 2008, raggiunge tranquillamente la propria meta.

Le differenze con “Morire per Vivere” (Old Man’s War, 2005) e “Le brigate fantasma” (The Ghost Brigades, 2006) ci sono e sicuramente in L’ULTIMA COLONIA il livello di adrenalina trasmessa al lettore è inferiore: maggiore spazio è lasciato ai dialoghi, alle descrizioni, agli approfondimenti sull’universo creato da Scalzi, dove la razze senzienti si contendono brutalmente i (relativamente) pochi pianeti abitabili. Si scoprono dinamiche politiche e diplomatiche che negli altri libri sono solo accennate, soprattutto quelle che riguardano la lega delle specie avverse al genere umano, il cosiddetto Conclave.

Probabilmente se Scalzi avesse sviluppato alcuni elementi appena accennati e fondamentalmente superflui – tipo la razza indigena del pianeta Roanoke – il libro ne avrebbe guadagnato. Anche il finale non è pienamente soddisfacente: si ha l’impressione che lo scrittore abbia voluto affrettarsi a concludere. L’autore californiano rimane comunque ligio ai dettami dei suoi maestri (Heinlein in primis) e utilizza i soliti ingredienti della propria letteratura: ironia e azione. Ma rispetto al passato cambia le dosi, diminuendo sensibilmente la seconda così da creare una ricetta per lui inedita, meno spumeggiante ma sempre godibile.

All’appello mancano ancora cinque episodi della serie dedicata ai “vecchietti nello spazio”: confidiamo nella coraggiosa Gargoyle.

John SCALZI, L’ULTIMA COLONIA (The Last Colony, 2007), trad. di Benedetta Tavani, Gargoyle, collana Gargoyle Extra, 315 pp., 2014, prezzo 18,00 €.