Luminous, di Greg Egan

Dire Egan vuol dire Hard Science Fiction. Dell’autore australiano si conosce poco, la sua riservatezza è proverbiale ed è praticamente impossibile trovare una sua foto sul web. Questa ritrosia nel mostrarsi sembra quasi ritornare nei suoi scritti che non brillano certo per trattazione psicologica dei personaggi ed in cui è onestamente difficile riuscire a provare un briciolo di empatia verso i protagonisti. Famoso per una trattazione spesso ai limiti del saggio (quasi)scientifico Egan risulta ostico al lettore che poco mastica di fisica e matematica. Questo è un limite che ha spesso segnato in negativo l’indice di gradimento dei suoi scritti, pur essendo in generale di altissimo livello, ma appunto di difficile lettura.

Si dice però che lo scrittore vincitore di un Premio Hugo (con Oceanic nel 1999) dia il suo meglio nella narrativa breve. Luminous, pubblicata nel 1998, e in Italia tradotta nel 2001, è la sua seconda antologia. Raccoglie diversi racconti attraverso i quali si spazia dal postumanesimo al libero arbitrio, passando per la ricerca della felicità e la cosmologia. A differenza però dei suoi più famosi romanzi in questi racconti troviamo un Egan più colloquiale, decisamente meno ostico. Pur non brillando per spessore dei protagonisti possiamo apprezzare una narrazione scorrevole che, pur conservando i temi della fantascienza hard, scivola veloce senza appesantire il lettore che meno apprezza le opere più “matematiche” dell’enigmatico autore australiano.
Questo l’elenco dei racconti presenti nella raccolta:

  1. Pagliuzze
  2. Eva Mitocondriale
  3. Luminous
  4. Mister Voglio
  5. Nel suo bozzolo
  6. I sogni del trasferimento
  7. Fuoco d’Argento
  8. I miei motivi per stare allegro
  9. Nostra Signora di Chernobyl
  10. Il Tuffo di Planck

Ogni racconto è originale e permette al lettore di calarsi in una storia in cui la scienza presenta problemi etici e morali che meritano di essere indagati attentamente.
Così mentre in Pagliuzze abbiamo a che fare con un killer e delle ricerche sul cervello umano, in Eva Mitocondriale Egan riprende la teoria secondo cui si può risalire alla progenitrice originaria dell’umanità attraverso il DNA mitocondriale, il quale ovviamente si trasmette solo di madre in figlio/a. Ne verrà fuori una guerra dei sessi di proporzioni globali.

Luminous è un supercomputer che permette di mettere alla prova una teoria secondo cui vi è un difetto nella matematica e questo sarebbe all’origine di conseguenze piuttosto particolari per l’universo.

Mister Voglio è un notevole racconto in cui Egan tratta del libero arbitrio; mentre in Nel suo bozzolo leggiamo di una tecnologia eugenetica che permetterebbe di porre un filtro placentare selettivo. Tale filtro offrirebbe la possibilità di scegliere quali sostanze la madre possa scambiare con il feto, influenzandone lo sviluppo.

E poi ancora I sogni del trasferimento in cui si approfondisce il tema del Minduploading, il caricamento su supporto digitale della coscienza umana, e dell’identità, mentre in Fuoco d’argento siamo alle prese con un morbo misterioso e un’epidemia di misticismo.

I miei motivi per stare allegro è la storia di un bambino che si ritrova a scoprire (e infine a governare) i processi biologici all’origine della felicità e della soddisfazione. Egan sviscera l’argomento in maniera notevole, presentando il tema del libero arbitrio da un punto di vista sicuramente originale.

In Nostra Signora di Chernobylseguiamo le tracce di una misteriosa icona ucraina, mentre a chiudere l’antologia abbiamo Il Tuffo di Planck, storia di un esperimento ai limiti dell’infinitamente piccolo, in cui ritroviamo un Egan dallo stile più ostico e che in questo si discosta sicuramente dai nove racconti precedenti.

In definitiva si tratta di una raccolta piuttosto varia, in cui ritornano sicuramente alcuni fra i temi più cari all’autore come il postumanesimo e la struttura della realtà. Essendo queste storie narrate con uno stile più semplice di quello cui Egan ci aveva abituati siamo convinti che potranno piacere anche a chi ha dovuto rinunciare ad altre sue opere più complesse come La Scala di Shild, in edicola in questi giorni nella collana Urania Collezione. Se Egan vi stuzzica ma faticate a seguirlo questa potrebbe essere l’occasione giusta per conoscerlo meglio.