Malice. La guerra degli dei, di John Gwynne

Ché d’altri non potea, se non dal primo

autor di tutti i mali, uscir sì nera

malizia a desolar l’umana stirpe.

John Milton, Paradiso perduto

 

Seconda di copertina:

Soltanto perdendo coloro che ama, Corban imparerà il vero prezzo del coraggio.

Le Terre dell’Esilio hanno un passato violento, in cui eserciti di uomini e di giganti si scontrarono in battaglia, scurendo la terra con il sangue nero dei loro cuori. Anche se i clan dei giganti sono stati spazzati via in ere ormai remote, le loro fortezze in rovina continuano a segnare come cicatrici la terra degli uomini. E ora questi esseri riprendono a mostrarsi, le pietre piangono sangue e cominciano a spargersi voci di avvistamenti di wyrm, grossi serpenti dalle enormi fauci che aggrediscono gli uomini. Coloro che sono ancora in grado di leggere i segni vi vedono l’annuncio di una minaccia ben più grande delle antiche guerre. Quando l’Alto Re Aquilus convoca un concilio con i sovrani degli altri Stati per sancire un’alleanza contro i tempi oscuri che si profilano all’orizzonte, alcuni di loro si mostrano scettici: sono già impegnati a difendere le proprie frontiere dagli attacchi di pirati e giganti. Ma la profezia indica che l’oscurità e la luce esigono due campioni, il Sole Nero e l’Astro Splendente. E farebbero bene a cercare entrambi, perché se il Sole Nero dovesse guadagnare potere, le speranze e i sogni dell’intera umanità cadrebbero in rovina.

Il primo, folgorante volume di una saga che appassionerà molti lettori: La fede e l’inganno.”

 

L’inglese John Gwynne (nato nel 1968 a Singapore, dove il padre era di stanza con la Royal Air Force) esordisce con un buon romanzo, in cui forte si avverte l’influenza degli autori preferiti, in primis David Gemmell (1948-2006) e George R.R. Martin.

MALICE. LA GUERRA DEGLI DEI (Malice, 2012) è un’opera fantasy ortodossa sotto ogni aspetto, stilisticamente nonché dal punto di vista delle tematiche. Il lettore non deve aspettarsi originalità o stranezze, né l’autore le ha ricercate durante la stesura di questo primo capitolo della saga “La fede e l’inganno”, di cui è uscita a marzo la seconda parte, “Valour” (pubblicata nel Regno Unito dalla Tor).

Gwynne viene incontro ai gusti dell’appassionato il quale, durante la lettura di questo corposo volume, rimarrà soddisfatto nel ritrovare tutti i topoi tradizionali del genere fantasy: un protagonista d’umili origini, all’inizio riluttante ad assumersi le responsabilità riservategli dal Destino; un talismano (in questo caso più di uno) necessario per il trionfo del Bene; la formazione di una compagnia di eroi, che comprende – con quello che sembra un chiaro omaggio a Spettro, il meta-lupo nato dalla fantasia di Martin – un grande wolven bianco (qui appena striato di grigio); un Male infido che con l’inganno travia cuori e menti di personaggi altrimenti positivi.

Il romanzo, in cui non mancano magia, incantesimi, creature mostruose e profezie, segue le vicende di vari protagonisti, come è consono in un’opera fantasy contemporanea: il prode Kastell, costretto a fuggire a causa di una faida col cugino e a rifugiarsi nell’ordine dei Gadrai, guerrieri votati alla difesa delle Terre dell’Esilio (The Banished Lands) contro i clan dei giganti; il valoroso e tormentato Veradis, la cui fedeltà sarà scossa dall’ambiguità dell’amato sovrano Nathair; e soprattutto il giovane e onesto Corban, circondato da una cerchia di fidati amici e parenti, fra cui spicca la sorella Cywen, tanto coraggiosa quanto testarda. Proprio il gran numero di figure secondarie fa sentire la mancanza di un’appendice riassuntiva dei personaggi in coda al romanzo, modello Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. È invece presente una mappa minuziosa e completa dei luoghi dove si svolgono le intricate vicende.

Necessariamente l’inizio del libro è lento, dovendo l’autore presentare un mondo fittizio abbastanza articolato che, nelle caratteristiche generali, non si discosta da quelli medievaleggianti di tanti altri cicli. Se si ha la pazienza di arrivare a pagina 400 circa, la storia subisce un’accelerazione, entra nel vivo e finalmente l’azione si fa più serrata e incalzante.

Un plauso per questa scelta alla casa editrice Fanucci, da anni punto di riferimento imprescindibile per tutti gli amanti nostrani della letteratura fantasy.

Chi volesse saperne di più su John Gwynne e le Banished Lands può visitare il sito dell’autore: http://www.john-gwynne.com

 

John GWYNNE, MALICE. LA GUERRA DEGLI DEI (Malice, 2012), trad. di Stefano A. Cresti, Fanucci, collana Immaginario Fantasy, pp. 743, 2014, prezzo 25,00 € (ebook 2,99 €).