Mannaggia mi è scappato il minotauro! Da Zero a Infinito, di Fabio Lastrucci

Con la lettura di questo ebook mi è quasi venuto spontaneo pormi una semplice, banale, domanda:

Quante facce può avere la realtà quotidiana?

Ditemi, signori, quante secondo voi? Come dite? Non avete capite affatto cosa voglio dire? Eppure la domanda è semplice…

Avete presente la quotidianità? Sì, quella sorta di gigantesca vasca sconfinata in cui tutti noi ci troviamo a nuotare fin dalla nascita. Dal risveglio al momento in cui andiamo a letto (e spesso anche per l’intera durata di tutti i nostri sogni, vari ed eventuali), ci ritroviamo immersi in questo liquido amniotico che regola ogni nostra azione, ogni singolo momento della nostra piccola esistenza. Che voi siate persone importanti, capi di governo, presidenti di potentissime multinazionali, oppure anonimi impiegati, geometri, ingegnerucoli o pensionati, non potrete fare a meno di vivere nella quotidianità. Ciò che tutti noi definiamo “normalità” ha sempre a che fare con il quotidiano e non riusciamo a immaginarlo in altro modo. Forse è per questo che continuiamo a intrattenere questo rapporto ambivalente con la quotidianità? Forse per questo continuiamo a chiederci di cosa sia fatta, non smettiamo di interrogarci su cosa succederebbe se tale dimensione del nostro vivere venisse a mancare all’improvviso? Ma, per tornare alla mia domanda iniziale, e se la quotidianità non fosse affatto fragile? Se perfino ciò che più diverge dal quotidiano ne facesse invece parte integrale? Insomma, e se anche il diverso, lo strano, l’impossibile, l’assurdo non fossero altro che l’ennesima faccia del quotidiano? Riflettiamoci, non sarebbe ancor più inquietante una simile eventualità? Non potremmo più nascondere la nostra perenne inquietudine dietro il dito sottile della fantasia, non avremmo più scuse di alcun genere.

“Hei, quel mezzo matto ha distrutto il mondo per l’ennesima volta!”
“Ma no, che dici? Hai avuto un incubo, stavi sognando.”

“Aiuto, è scappato il minotauro dalle cantine del condominio!”
“Ma piantala di raccontare fandonie, i minotauri non esistono.”

Pensiamoci un po’. Se davvero il tipo leggermente tocco che incontrate tutti i giorni dalle vostre parti avesse poteri mutanti, se i minotauri si aggirassero per le cantine di ogni condominio di vecchia costruzione, allora non sapremmo più come far evadere la nostra povera mente. Perfino le fantasie diverrebbero parte delle quotidiane pressioni a cui ogni santo giorno ci assoggettiamo per vivere. Riuscite a immaginare qualcosa di più orrido e devastante? La sola prospettiva vi spaventa e vi lascia senza fiato? Allora non azzardatevi a leggere Da zero a infinito (CS_libri, 23/06/2016 – disponibile solo in formato kindle), l’antologia di racconti “folli e fantastici” scritta da Fabio Lastrucci. Non pensateci neppure a leggerla, vi dico, se siete soggetti a insicurezze e temete per la friabilità della realtà che vi circonda. Non leggetela, se non volete finire davvero a correre per le strade urlando a squarciagola “E’ scappato il minotauro!”

Da bravo illustratore e creatore di testi teatrali, infatti, il buon Fabio (che non sono io, parlo sempre di Lastrucci) ha squadernato e messo in scena la quintessenza dell’inquietudine contemporanea: l’irrompere della folle irrealtà nel campo del quotidiano. Sotto l’occhio un po’ distratto e appagato del lettore, ogni singolo racconto diventa la tessera di un grande rompicapo (massì, usiamo il termine italiano una volta tanto). Compone infine un affresco a tre dimensioni, reso vivo da dialoghi serrati e personaggi ben orchestrati e profondamente inseriti nel nostro quotidiano. Leggendo i racconti di questa antologia, mi sono chiesto varie volte dove potevo aver visto il ragionier R… oppure il professor O… E che dire di G…, il ragazzo che porta i pacchi a domicilio, o della signora M… del terzo piano? Alcuni li ho trovato perfino fin troppo antipatici, malvestiti, maleodoranti a causa del sigaro toscano sempre in bocca o dell’aria asfittica dell’appartamento in cui vivono. Sono tutti personaggi calati in una realtà concreta, tangibile e riscontrabile ogni santo giorno da ognuno di noi. Eppure… Giri un angolo, apri una porta, trovi qualcosa per terra o in biblioteca ed ecco che si apre l’altra faccia del quotidiano: l’impossibile. Certo, non tutti i racconti sono allo stesso livello. Fabio è un autore di lungo corso, ma perfino lui (come me del resto) non è esente da difetti. Quando la distanza si fa breve e il racconto abbisognerebbe di sintesi, la storia tende a sfumare e la trama si assottiglia per diventare vaga. Rimane la suggestione, ciò che poteva essere e non è stato. Non così nei racconti più lunghi, dove l’autore può spiegare al massimo le sue doti narrative e la sua capacità di ritrarre a tutto tondo i personaggi. Rimango, comunque, della mia personalissima idea che un autore debba sempre essere aiutato dal lettore. Per quanto acerbo e ancora imberbe possa apparirci, l’autore che ha il coraggio e la capacità di farsi proporre da un editore ha pur sempre diritto al giudizio onesto del lettore.
Non temete, comunque, lettori e appassionati di fantastico. Da zero a infinito è un’antologia perfetta per le vostre serate invernali o per i vostri lunghi pomeriggi post natalizi. Vi lascio solo un’ultima raccomandazione. Prima di avventurarvi fra le righe di questo ebook, scendete in cantina e controllate che serrature e lucchetti siano chiusi e debitamente serrati… non si può mai sapere.

Fabio LASTRUCCI, DA ZERO A INFINITO (2016), CS_libri, pp. 172, 2016, prezzo 2,99 €.