Master Magician, di Charlie N. Holmberg

Gli appassionati di Charlie N. Holmberg (Salt Lake City, USA, 1988) hanno da qualche giorno la possibilità di godere dell’ultimo capitolo della trilogia dedicata alla Piegatrice Ceony Twill.

Iniziata con The Paper Magician (Fanucci editore, 2015), proseguita con The Glass Magician (Fanucci editore, 2016) e terminata ora con The Master Magician (Fanucci editore, 2016), questa trilogia ha conquistato il cuore di molti lettori in tutto il mondo, suscitando entusiasmo in quelli più giovani e un notevole interesse in quelli più maturi.

Trama. Ceony sta crescendo, e con lei anche la consapevolezza dei propri poteri.

Infatti, cosa ritenuta da tutti impossibile, scopre di avere capacità magiche che vanno oltre al suo talento di Piegatrice, ma mantiene segreta questa dote anche con il suo mentore Emery Thane, con cui ha una storia d’amore finalmente conclamata. Non tutto però sembra dover girare per il verso giusto. Per Ceony è vicino l’esame finale del percorso di Piegatrice e Emery, per evitare sospetti di favoritismo a causa della relazione affettiva che li lega, stabilisce che il supervisore d’esame sia un mago Piegatore di nome Prit. Tra Emery e Prit non scorre buon sangue, per questo viene considerato garante di imparzialità di giudizio. Oltre a questo imprevisto, Ceony viene a sapere che Saraj, un pericoloso Escissionista con cui ha avuto a che fare in passato, è scappato di prigione e lei dovrà affrontarlo per proteggere le persone che ama dai terribili poteri dell’avversario.

Sono trascorsi due anni dalle avventure narrate nel capitolo precedente e Ceony è arrivta alla fine del suo percorso di apprendista Piegatrice. È diventata più forte, più matura e più consapevole di sé, sia come donna che come maga. I tormenti d’amore ridondanti in Glass Magician sono infine (e finalmente) mutati in quieta certezza: Emery contraccambia il suo amore con dolcezza e trasporto e questo la rende più serena, permettendole di concentrarsi sullo sviluppo dei propri poteri magici. Questo evolversi della vita di Ceony porta la storia ad avvicendarsi in modo più solido, più sostanzioso, conferendo maggior robustezza al complesso narrativo. Lo stile utilizzato rimane comunque semplice e scorrevole, anche se a tratti insipido. Mi riferisco ad alcuni passaggi su cui l’autrice sembra glissare, dando l’impressione che certi avvenimenti siano solo degli escamotage costruiti appositamente e sommariamente perché alcuni punti nodali della struttura del romanzo possano reggere. Nel complesso, nonostante qualche aspetto stilistico debole, la storia funziona, attira l’attenzione e sa coinvolgere, questo grazie ad un miglioramento nell’incisività dell’uso della parola, che si manifesta in similitudini e immagini d’effetto che nei libri precedenti erano utilizzati con minor frequenza. Accanto a questo, che è senza dubbio un pregio da sottolineare, mi sarebbe piaciuto un maggior approfondimento sui personaggi, avere informazioni più specifiche, anche solo piccoli flash significativi che mi avrebbero permesso di vedere ogni personaggio con i miei occhi, sentire il sapore, l’odore di quelle figure appena tratteggiate, che risultano comunque piacevoli, ma prive di reale spessore.

In quest’ultimo libro della trilogia, l’idea della magia della carta e dei vari materiali si dimostra ancora una volta vincente. È una trovata interessante che apre a molteplici aspetti e infinite possibilità, creando movimento e originalità nell’esposizione, tra cui la scoperta della protagonista di poter trascendere il dono individuale per poter attuare incantesimi servendosi di materiali diversi da quello a lei più congeniale, la carta: “Non era la prima volta che Ceony spezzava il suo presunto indissolubile legame con la carta, e neppure la seconda. Poggiò il cucchiaio, premette la mano contro il petto e disse: – Materia creata dall’uomo, io ti invoco. Legati a me come oggi io mi lego a te. Infine accese un fiammifero (…) poi digrignò i denti e infilò le mani nel fuoco. Con grande sollievo da parte sua, non si bruciò: lo aveva vincolato a sé. I pirici erano immuni al fuoco creato per mano loro (…)”.

Questa è Ceony, una ragazza tranquilla ma piena di risorse, fragile e determinata insieme, spesso in contraddizione, come tipico della sua giovane età. È uno di quei personaggi in cui un giovane lettore di può riconoscere, uno stimolo concreto a andare oltre alle solite convenzioni e credenze, per cui qualcosa non può essere fatto solo perché nessuno ci ha mai davvero provato.

La trama semplice, ma non prevedibile, è un altro dei pregi di questo libro di cui è la magia la protagonista vera. Grazie all’aura magica che lo circonda e lo accompagna ad ogni passo, anche un intreccio poco complesso può trascinare e appassionare, rendere una lettura leggera emozionante e coinvolgente: “Lo sai (…) che un escissionista può rompere le dita di un uomo, una alla volta, senza neppure toccarlo? (…) Frugò nelle tasche e tirò fuori un paio di pinze arrugginite. – Tutto ciò di cui ho bisogno è un’unghia. Non devo neppure stare nella stessa stanza per rompere le ossa”.

In definitiva, si tratta di una trilogia che mi sento di consigliare per una lettura piacevole, non impegnativa, più adatta a palati giovani o non troppo pretenziosi, che amano deliziare i propri momenti di svago con piccole e avvincenti dosi di fantasy e magia.

 

Titolo: Master Magician

Autore: Charlie N. Holmberg

Casa Editrice: Fanucci

Anno di pubblicazione: 2016

Pagine: 213

Prezzo cartaceo: €14.90, ebook €4,99