Miti del Nord, di Neil Gaiman

“E’ questa la gioia che ti danno i miti. Il divertimento nasce quando sei proprio tu a raccontarli, una cosa che ti incoraggio caldamente a fare, tu che stai leggendo questo libro. Leggi queste storie, e poi falle tue, e in qualche gelida e oscura notte di inverno, oppure in una serata estiva in cui il sole non tramonta mai, racconta ai tuoi amici quello che è successo quando hanno rubato il martello a Thor, o come Odino ha conquistato per gli altri déi l’idromele della poesia.”

 

Neil Gaiman tra gli déi si muove con grande abilità, basti pensare ad American Gods, I Ragazzi di Anansi, Sandman e altre opere, quindi non stupisce il trovarlo qui alle prese col pantheon degli déi scandinavi.

Divinità che ormai si sono abituati praticamente tutti a frequentare con l’imperversare dei vari Thor, Odino, Loki e Heimdall della Marvel, anche se in versione americanizzata e con un taglio abbastanza diverso dalle antiche storie.

Loki, ad esempio, è il fratello di sangue di Odino e non il fratellastro di Thor, differenza non trascurabile.

Ma torniamo al libro. Non ci troviamo di fronte a un romanzo, sia ben chiaro, Gaiman ha scavato tra gli antichi miti del Nord e ce li ripropone con la sua consueta brillantezza, anche se non contate di trovare il classico Gaiman dei romanzi e dei racconti. Qui rimane più nascosto, un narratore di altre storie, scritte da altre persone, evidentemente affascinato dalla materia, ma che non si concede la sua usuale verve, anche se, come confessa alla fine della sua introduzione, qualcosa ha fatto, mettendoci sue conclusioni e punti di vista.

L’opera è comunque estremamente interessante per chi si volesse informare su quelle vecchie storie e quelle vecchie divinità, specialmente qui in Italia dove i pantheon mitologici di altri paesi non sono mai stati molto frequentati, se non in modo superficiale.

Da tenere presente, comunque, che lo stesso Gaiman confessa di essere entrato in contato coi miti norreni nelle pagine del Mitico Thor di Jack Kirby e Stan Lee, come molti altri. Poi l’interesse lo porta ad altri testi, più storici, abbandona la Asgard abbastanza fantascientifica della Marvel, scopre un Odino meno bonario e più pericoloso, un Thor sempre fortissimo e potente, ma abbastanza sempliciotto e un Loki sempre affascinante nella sua perfida intelligenza, di non semplice catalogazione.

“I miti nordici sono miti nati in un luogo gelido, dove le notti invernali sono lunghissime e le giornate estive interminabili, miti di un popolo che non si fidava del tutto dei propri déi, e non li trovava neanche troppo simpatici, anche se li rispettava e li temeva.”

Il libro si legge agevolmente, suddiviso in vari capitoli ci porta attraverso i vari protagonisti, all’inizio della creazione e via via con storie sempre diverse e affascinanti, tra nani, giganti, déi e dee, combattimenti memorabili e doni inestimabili. Con un Loki sempre impagabile.

Fino ad arrivare al Ragnarok.

Gaiman ci ricorda anche che molte delle leggende sono andate perse, alcuni miti ci sono arrivati quando già la religione cristiana aveva scalzato le antiche credenze, per cui molti poemi hanno riferimenti che si sono persi nel tempo come le storie a cui questi erano collegati. Come dice lui “Sono perdute, o sepolte, o dimenticate”.

Conclusione: secondo me un libro da leggere, come detto più sopra non aspettatevi un romanzo o un’antologia, ma è di gradevolissima lettura (oh, è Gaiman!) e fornisce anche interessanti informazioni (c’è il glossario) per gli appassionati di miti nordici.

“Quando ho finito di scrivere le storie e le ho rilette tutte di fila, mi sono stupito di scoprire che le sentivo come un viaggio, dal ghiaccio e dal fuoco che hanno dato origine all’universo fino al fuoco e al ghiaccio che metteranno fine al nostro mondo.”

 

MITI DEL NORD (Norse Mithology, 2017) di Neil Gaiman

Traduzione: Stefania Bertola

I Edizione ottobre 2018

Mondadori libri, 224 pagine