Mono no aware e altre storie, di Ken Liu

La Future Fiction di Francesco Verso pubblica la prima antologia Italiana di Ken Liu !!
Per motivi che, per non tediarvi, non sto qui a spiegare, questa antologia ha saltato a piè pari la mia lunghissima coda di lettura ed è arrivata sul mio reader. Eppure di Ken Liu io non ne so niente, come non ne so niente di questa antologia, nessuna informazione a parte il fatto che “La Future Fiction di Francesco Verso pubblica la prima antologia Italiana di Ken Liu !!“.

Prima di iniziare la lettura volevo cercare qualche informazione sull’autore e sulla sua opera… Ma poi mi sono detto “Ma no dai !! Lasciamo che Ken Liu mi sorprenda… Vediamo un pò!”.
E Ken Liu mi ha effettivamente sorpreso, ed in un paio d’ore ho divorato i 4 racconti contenuti in questa splendida antologia.

Poi ovviamente sono andato a googlare ed ho appreso che Ken Liu, classe 1976, è uno scrittore, poeta, traduttore, programmatore di computer ed avvocato nato in Cina ma trasferitosi all’età di 11 anni in California.
Considerato da molti come “mago della short Fiction”, Ken Liu predilige la forma breve sul romanzo, difatti la sua bibiliografia comprende un unico romanzo, “The Grace of Kings“, uscito da circa un mese.

Nella sua breve carriera Ken Liu ha gia collezionato premi prestigiosi. In primo luogo è l’unico autore ad aver vinto, con lo stesso lavoro, il premio Hugo, il Nebula ed il World Fantasy Award, tripletta messa a segno col racconto “The Paper Menagerie” del 2011; un secondo premio Hugo arriva l’anno seguente per il racconto “Mono no Aware” (2012).

Alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Year’s Best SF” e quindi possiamo leggerli tradotti in italiano, un paio di racconti sono apparsi nella edizione italiana di Fantasy & Science Fiction ed il racconto vincitore, nel 2012, dello Hugo, del Nebula e del World Fantasy Award è apparso su Robot; grazie alla collana digitale Future Fiction adesso abbiamo anche questa antologia contenente 4 gioiellini tra cui il premio Hugo 2013: “Mono No Aware”.

Quella di Ken Liu è vera Speculative Fiction, argute e sottili estrapolazioni su quello che è e può essere la razza umana nell’era ipertecnologica che gia in parte viviamo; l’essere umano e le relazioni interpersonali sono al centro di questi racconti e l’autore sembra voler dire, in maniera tipicamente orientale, che nessuna tecnologia può prescindere dall’intima essenza dell’uomo e nessun sistema virtuale può pretendere di soppiantare la realtà, perchè andare verso il futuro dovrebbe voler dire “progredire” e nessun progresso può permettersi di prescindere dalla realtà, dal mondo fisico. Mi sembra di udire un monito contro la disumanizzazione; la nostra essenza è quanto di più importante abbiamo e le persone che ci circondano dovrebbero costituire il fine ultimo di ogni cosa.

E’ proprio questo il senso dell’espressione “Mono no Aware”: “Mono No Aware è un’empatia con l’Universo“. Scrive Ken Liu: “Devi capire che noi non siamo definiti dalla nostra solitudine individuale ma dalla rete di relazioni in cui siamo inseriti.E’ necessario che una persona trascenda i propri bisogni egoistici affinchè tutti possano vivere in armonia. Ciascun individuo è poca cosa e senza alcun potere, ma collegato agli altri, come un tutt’uno ……“, “E’ la nostra mortalità a renderci umani. Quel tempo limitato che viene assegnato a ciascuno di noi da senso alle nostre azioni. Moriamo per far posto ai nostri figli, e attraverso i nostri figli una parte di noi continua a vivere, unica forma di immortalità ad essere vera.“, “Il senso di caducità di tutte le cose della vita, il Sole, il tarassaco, le cicale, il Martello e tutti noi, siamo tutti soggetti alle equazioni di James Clerk Maxwell e siamo tutti quanti forme effimere destinate alla fine a scomparire, chi in un secondo, chi in un eone“.

Questi brevi periodi estrapolati da “Mono No Aware” rendono benissimo l’idea della “SF Umanistica” di Ken Liu. Voglio definirla “SF umanistica” perchè sebbene Liu sia attento al progresso tecnologico, non pone troppa attenzione sul dato scientifico, si concede “licenze poetiche” ed inesattezze (come ad esempio l’intera scena di “Mono no Aware” ambientata sulla vela solare) che però nulla tolgono alla qualità del racconto, a mio avviso. Parlare di tecnologia, in questi racconti, ha senso solo se il discorso verte sull’impatto delle tecnologie sull’Uomo, la società ed il pianeta. “Umanistica” perchè Ken Liu ama e rispetta i suoi personaggi, li delinea in maniera magistrale, una caratterizzazione tanto essenziale quanto efficace; e questi personaggi sono sempre immersi in situazioni drammatiche, chiamati a compiere scelte difficili…ad agire “da uomini”. La prosa di Liu è fluida, essenziale , poetica e fortemente evocativa; una SF che ha poco a che fare con la classica “SF made in USA”, morbida , delicata, drammatica e di forte impatto nello stesso tempo. Durante la lettura mi è spesso venuto in mente Cordwainer Smith ed il suo ciclo della Strumentalità….paragone più che illustre!!

Insomma, un’antologia che consiglio vivamente, 4 racconti splendidi che accarezzano l’anima e stuzzicano la fantasia e l’intelletto; un giovane autore di cui sentiremo certamente parlare e che non è difficile immaginare, tra qualche anno, tra i grandissimi della SF.

Un plauso ai ragazzi di Future Fiction, il cui proposito (come si legge sul loro sito) è quello di dare voce a storie dal futuro, narrazioni “potenziate” che esplorano la relazione ambigua tra gli esseri umani e la tecnologia, le trasformazioni dell’identità personale e dell’organizzazione sociale, l’incontro tra l’umanità e la scarsità oppure l’abbondanza di risorse: visioni che scrutano in ogni futuro possibile, e che stanno presentando al pubblico italiano la miglior SF contemporanea scritta da autori di tutto il mondo, muovendosi al di fuori del classico mercato statunitense ed anglosassone.

P.S. Qui trovate un intervista di Francesco Verso a Ken Liu, questa è la pagina di Future Fiction dedicata a Ken Liu mentre questa è la pagina del sito di Future Fiction dedicata alla antologia.

Mono No Aware ed altre storie” di Ken Liu; Future Fiction vol. 20, traduzione dall’inglese di Francesco Verso, copertina di Federico Bardzki. Collana digitale di Mincione Edizioni.

Altri racconti di Ken Liu tradotti in italiano:

Gli algoritmi dell’amore” (The algorithms for Love, 2004)
The Year’s Best SF n. 10, 2005, Urania Millemondi-Mondadori

Assolutamente altrove (Elsewhere, Vast Herds of Reindeer, 2011)
Year’s Best SF 17, 2012, Urania Millemondi-Mondadori

Onde” (Waves, 2012)
Year’s Best SF 18, 2013, Urania Millemondi-Mondadori

Il serraglio di carta” (The Paper Managerie,2011)
Robot n.66, Settembre 2012

Il Demone di Maxwell” (Maxwell’s Demon, 2012)
Fantasy & Science Fiction n.3, Settembre 2013. Elara editrice

Letteromante” (The Literomancer, 2010)
Fantasy & Science Fiction n.7, Febbraio 2014. Elara editrice

L’Uomo che mise fine alla storia” (The Man who ended History: A Documentary, 2011)
Edizioni 40k (solo in ebook)