Nopalgarth, di Jack Vance

La creatura in attesa era un uomo, ma la sua razza si era sviluppata attraverso un’evoluzione diversa da quella percorsa dai terrestri. Era più alto di Burke di dieci centimetri, con la pelle ruvida e grigia come quella di un elefante. La testa era stretta e lunga, gli occhi erano vuoti e ciechi, come un cabochon di quarzo color birra. Una cresta ossea gli si sollevava dal cranio, costellata da tre sporgenze ossute. Scendendo sulla fronte, la cresta diventava un naso, sottile come una scimitarra. Il torace era massiccio e squadrato, le braccia e le gambe erano come corde solidificate con dei tendini.

(trad. di Marco Riva)

 

Presentazione Delos Digital:

Sul pianeta Ixax la guerra si è appena conclusa, ed è stata un immane disastro. La superficie è ridotta a cumuli di rovine e quel poco che resta della popolazione vive in città sotterranee. Ma non è finita, ora resta la sfida più grande: affrontare i veri nemici, gli esseri sfuggenti e incomprensibili chiamati Nopal, attaccandoli sul loro stesso pianeta d’origine, Nopalgarth. Ma è una battaglia che gli abitanti di Ixax non possono combattere direttamente: qualcun altro dovrà farlo per loro, un alieno proveniente da quel pianeta che la sua specie chiama Terra.

 

Poche parole per introdurre Nopalgarth (The Brain of Earth, 1966) romanzo breve del grande Jack Vance finalmente disponibile in italiano: in primis complimenti all’amico Marco Riva per l’ottimo lavoro di traduzione (che ho avuto la fortuna di seguire in corso d’opera) e se il romanzo scorre piacevolmente è anche grazie al suo accurato lavoro. La storia è sicuramente figlia del proprio tempo, in questo caso gli anni ’60, quelli della Guerra fredda più accesa e della paura (statunitense) della minaccia comunista. Da molti appassionati di fantascienza è stata colta una similitudine con il celebre The Body Snatchers (1955, noto in Italia come Gli invasati o L’invasione degli ultracorpi), romanzo scritto da Jack Finnay e portato sul grande schermo dal regista Don Siegel nel 1956.

In realtà il principale punto di riferimento di Vance per questa opera sembra essere il romanzo del 1939 Sinister Barrier (it. Schiavi degli invisibili) di Eric Frank Russell. I tentacolati Nopal ricordano molto da vicino i vitoni di Russell: come questi ultimi schiavizzano, invisibili e ignorati, il genere umano. Peculiarità di questa opera sta nel fatto che Vance cerca l’origine di questi parassiti mentali addirittura in un altro universo. A tratti la storia non pare neanche uscita dalla penna del menestrello di San Francisco: esula da qualsiasi altra produzione vanceana, se non per stile per ambientazione e per l’importanza data, nell’economia della trama, a una razza aliena (i Xaxan). Come sappiamo l’alienità in Vance è spesso un prodotto dell’evoluzione umana più che di quella di razze di altri pianeti (con poche, vistose eccezioni).

Copertina firmata Jack Gaughan della prima edizione di The Brains of Earth (aka Nopalgarth), 1966

Si nota anche un’attenzione da parte dell’autore nel dare un minimo di verosimiglianza scientifica (o presunta tale) alla teoria degli universi paralleli con tanto di disquisizioni colte tra i due principali protagonisti umani che a volte sconfinano nel territorio della metafisica. Si dovrebbe fare una ricerca, magari nella corrispondenza privata o in interviste rilasciate dall’autore californiano, per capire l’origine di questo racconto unico, pensato e scritto forse su commissione, nel rispetto di alcuni parametri imposti dall’editore.

Ciò non vuol dire che la storia non mi sia godibile per un lettore di oggi, anzi. Il sottoscritto è inoltre felice che un altro tassello, a lungo atteso, sia stato aggiunto al quadro, quasi completo, della bibliografia italiana di Vance nonché che l’opera in questione sia stata scelta dalla Delos Digital per il primo numero di una nuova collana di fantascienza.

Non resta che augurare buona lettura e “che l’Anguilla renda agevole il vostro viaggio”!

 

 

Jack VANCE, NOPALGARTH (The Brain of Earth, 1966), trad. di Marco Riva, Delos Digital, collana Delos Argento (#1), 160 pp., 2020, prezzo di copertina 16,00 €.