Notte d’ottobre, di Roger Zelazny

Mi sono svegliato in una gabbia sporca, con un odore nauseante nel naso, nella gola, nei polmoni. Ho capito che mi avevano dato del cloroformio. Mi faceva male la testa, mi faceva male la schiena. Ho inspirato ed espirato a fondo parecchie volte per liberare l’apparato respiratorio. Sentivo arrivare da più direzioni piagnucolii, ringhi, un patetico miagolio e deboli, acuti latrati di dolore. Quando il mio senso dell’olfatto è tornato operativo, ho cominciato a sentire odori felici e canini di ogni sorta. Ho alzato la testa, mi sono guardato attorno e ho desiderato di non averlo fatto.

(trad. di Barbra Bucci)

 

Dalla quarta di copertina:

Quale misterioso evento vedrà il sorgere della luna piena durante la notte di Halloween nella Londra di fine Ottocento? Per le silenziose vie di Soho immerse in una fitta nebbia si aggira Snuff, fedele compagno di Jack, alla ricerca degli ingredienti per un oscuro rito che coinvolgerà il suo misterioso padrone. Ma Snuff e Jack non saranno i soli protagonisti del Gioco, altri “giocatori” si stanno preparando, da Jill la strega al Buon Dottore, da Rastov, il monaco folle, sino al selvaggio Talbot e al lugubre Conte, che non sopporta la luce del giorno, tutti accompagnati dai loro fedeli compagni, la gatta Graymalk, Bubo il ratto, il sibilante Quicklime, Nightwind il gufo e Needle il pipistrello. Strani e mistici fili uniscono i protagonisti, umani e non, di questo appassionante romanzo lovecraftiano, in un viaggio attraverso i giorni e le notti di un solitario ottobre. Il Gioco che determinerà ancora una volta il destino del mondo è ormai cominciato… Pubblicato per la prima volta nel 1993, Notte d’ottobre è stato l’ultimo romanzo di Roger Zelazny prima della sua prematura scomparsa, ed è considerato tra le sue opere più riuscite.

 

Chi scrive ha scoperto gradualmente l’opera di Roger Zelazny (1937-1995), nel corso di quattro decenni dedicati alle letture fantastiche. Potete quindi immaginare la mia gioia quando sono venuto in possesso del romanzo Notte d’ottobre (A Night in the Lonesome October, 1993), ultimo libro scritto dall’autore statunitense poco prima della scomparsa, e presentato ora al pubblico italiano dalla Hypnos, casa editrice che non si può non ringraziare, con sincera gratitudine, per il lavoro coraggioso svolto negli anni.

Conoscendo i classici di Zelazny, grande manipolatore di miti spesso a cavallo tra fantascienza e fantasy, non sono rimasto sorpreso dal contenuto originale della trama, dai dialoghi ricchi di brio e umorismo e neppure dalla natura fuori del comune del protagonista e dei tanti personaggi, umani e no, con cui interagisce. Ciò che invece mi ha stupito è il linguaggio sorprendentemente contemporaneo: non sembra affatto di trovarsi di fronte a un’opera scritta negli anni ’90 da uno scrittore che ha raggiunto l’apice artistico negli anni ’60 e ’70. Non avessi conosciuto l’identità dell’autore, avrei attribuito questa storia, divertente e coinvolgente, nientepopodimeno che a Neil Gaiman, ineguagliabile frequentatore inglese dei sentieri del fantastico.

Merito indubbio dell’ottima traduttrice, Barbra Bucci, che ha saputo trasmettere al pubblico italiano la freschezza di questo testo, singolare ma scorrevole, la cui genesi ce la spiega bene Andrea Vaccaro, cuore e motore della Hypnos, nell’interessante postfazione al volume: “una scommessa, un gioco”, un divertissement frivolo e macabro assieme che spinge il lettore a provare inaspettata simpatia per personaggi quanto meno improbabili, se non addirittura sinistri.

Snuff, cane astuto e temerario che si assume l’incarico di raccontarci la storia non senza un pizzico di sarcasmo, si è scavato una solida tana nel cuore del sottoscritto. Probabilmente la stessa cosa succederà a chi avrà il piacere di leggere questo romanzo, soprattutto se già appassionato di quel genere, bizzarro e sorprendente, che sfoggia l’etichetta di new weird.

Da segnalare le illustrazioni interne e soprattutto la lovecraftiana copertina, a cura del poliedrico artista Ivo Torello, che per una volta nulla ha da invidiare a quella dell’edizione originale, firmata dall’altrettanto bravo James Warhola (nipote del più noto Andry Warhol): due stili differenti tra loro ma ugualmente adeguati al valore dell’opera di Zelazny.

Buona lettura!

 

Roger ZELAZNY, NOTTE D’OTTOBRE (A Nigth in the Lonesome October, 1993), trad. di Barbra Bucci, Edizioni Hypnos, collana Novecento Fantastico (#1), pp. 243, 2020, prezzo di copertina 16,90 € (no ebook).