Nuovi incubi: i migliori racconti weird

Nuovi incubi è l’edizione italiana di Year’s Best Weird Fiction, Vol. 1. Rispetto alla versione originale è stato inserito il racconto “Il suo sguardo” di Moreno Pavanello, già pubblicato su Hypnos numero 3 e vincitore della prima edizione del Premio Hypnos.

L’Year’s Best Weird Fiction è un progetto di collana ambizioso e innovativo. Dalla prefazione del curatore Michael Kelly si evince infatti che «non c’è mai stato un volume dedicato alle migliori opere weird dell’anno». In futuro Michael Kelly progetta di pubblicare altri numeri affidando ogni volume a un diverso esponente della letteratura weird. Secondo l’ideatore della collana, la scelta di cambiare di volta in volta il nome che lo affiancherà in copertina «darà alla serie una fresca e unica qualità, dato che ogni curatore regala la propria distintiva impronta al testo».

I volumi pubblicati per la collana sono già due. Un paio di anni fa è uscito Year’s Best Weird Fiction, Vol. 1, curato da Laird Barron, che raccoglie i migliori racconti del 2013. Invece nell’anno appena trascorso è uscito Year’s Best Weird Fiction, Vol. 2, curato questa volta da Kathe Koja, che  presenta i migliori racconti del 2014.

In Italia è arrivato, appunto, il primo volume a cura di Laird Barron. I ventidue racconti dell’antologia riflettono il punto di vista del curatore, che nella sua introduzione confessa di vedere «così tante sfumature di weird, così tante venature, e fin troppi strati nella storia fossile di questa particolare vena letteraria per proclamare “il più grande” o “il migliore” [racconto weird] con una qualsivoglia autorità». Ciò nonostante, la scelta dei racconti si è orientata verso quelli capaci di sorprendere, di lasciare un senso di inquietudine. Quei racconti che, una volta letti, fanno guardare il mondo «in modo diverso, con più sospetto».

Il racconto weird dev’essere quindi capace, secondo Laird Barron, di riportare ogni aspetto della rassicurante vita moderna sotto una lente ostile, aliena. Così, una scala con un gradino di troppo (“Il diciannovesimo gradino” di Simon Strantzas) o una tempesta particolarmente violenta (“Bor Urus” di John Langan) possono spalancare le porte che si ergono su mondi minacciosi. Sono incalcolabili i varchi segreti che conducono verso nuovi piani della percezione, spazi extradimensionali che solo i sognatori esperti possono attraversare indenni. Perché sognare è pericoloso, può sconvolgere la psiche, soprattutto se il viaggio onirico passa attraverso terribili incubi.

Immaginate per un momento di avere partorito un mostro, come di fatto avviene nel racconto “Fox into lady” di Anne-Sylvie Saltzman. Oppure, se siete dei bravi poeti, considerate l’ipotesi che la Morte venga a trovarvi, prendendo in prestito la vostra anima in cambio di una poesia, come nel caso del racconto “Un piccolo demone” di Jeffrey Ford, uno dei più macabri, profondi e meglio riusciti dell’antologia di Laird Barron. E se un giorno vi svegliaste nel vostro appartamento, scoprendo che non solo tutte le parti elettriche della casa sono andate in blackout, ma che l’intero mondo è precipitato nel buio fitto, in una nube di un nero impenetrabile che annulla qualsiasi cosa avvolga tra le sue spire? L’angoscia della morte è un argomento chiave in un certo tipo di letteratura ed è ben rappresentata dal racconto “Nel limbo” di Jeffrey Thomas. Impossibile parlare di ogni singola storia in una raccolta così ricca e variegata, intensa e suggestiva come Nuovi incubi, arrivata in Italia con un tempismo perfetto e pronta a far assaporare la moderna letteratura weird a un popolo di lettori affamati da una dieta composta solo di fantasy e fantascienza. Oggi, come non mai, insieme al sense of wonder c’è un disperato bisogno di sense of weird. L’attesa che ha preceduto questa straordinaria raccolta delle Edizioni Hypnos ne è la diretta testimonianza.