Primi Delitti – 30 Years, di Paolo Di Orazio

Nove assassini confessano il loro omicidio iniziatico in prima persona, in presa diretta. Non assassini seriali o professionisti, ma adolescenti, bambini, ragazzi che uccidono per autodifesa, follia, vendetta, per gioco, per disperazione. Attraverso le loro parole, pensate, gridate, sussurrate, piante, si entra nella carne viva del loro metodo criminale, pensato, improvvisato, lucido e ferocemente semplice come uno qualunque dei loro giochi. Nonna Penelope muore per un pugno di caramelle. Melania, una baby-sitter ossessiva, finisce in un bagno di sangue. Michael, Andrew e Patrick sono tre gemelli in un girotondo domestico di sangue, torture, morte e carne bruciata. Sim è sordomuto, e desidera un solo regalo: poter udire la voce di suo padre. Il Capitano Acaro è un bambino che con la paura dell’acqua affronta il suo sadico istruttore di nuoto. Nonno Lee è morto, ma in casa continua a propagarsi l’odore delle sue sigarette. Marianna non sa di essere in un orfanotrofio e per difendersi da Madre Zoara ha come alleati una bambola e un giardiniere soprannominato Satana. Nik è un ragazzino dalla immaginazione pericolosamente fervida e durante la cena di Natale realizzerà la sua prima opera d’arte. Anche in Africa i bambini possono divertirsi. Con giocattoli letali.

 

A volte ci sono dei libri che sono stati letti molti anni prima e che rimangono dentro.

Chi legge, chi ama leggere, conosce benissimo questa sensazione. È qualcosa che, con il passare del tempo, potrebbe anche affievolirsi un poco, ma c’è quella fiammella, quella piccola luce nel buio che sai appartenere a quel libro, letto anni o decenni prima, che ancora ti colpisce, ti parla. Sono sensazioni che non spariscono.

Nel 1989 ero già immerso nel magico mondo della lettura, spaziando tra vari generi: fantascienza, fantasy, horror e altro ancora. Era un periodo dove le edicole aprivano un mondo, un universo incredibile, fatto di libri e fumetti. Era anche il periodo in cui in edicola si affacciava una rivista particolare, Splatter, contenitore di fumetti horror che mi ammiccava ogniqualvolta andassi a comprare qualcosa. Alla fine ne diventai un accanito lettore. La casa editrice era la ACME che a dicembre di quell’anno, insieme alla rivista, pubblicò un libro: Primi Delitti, dell’esordiente Paolo Di Orazio.

Il libro, una raccolta di racconti con protagonisti dei bambini, vendette un numero incredibile di copie (una ovviamente l’acquistai anche io). La novità era prorompente: Piccoli Delitti per Piccoli Assassini. Questo libro fece talmente scalpore da provocare un caos mediatico, una denuncia per l’editore (Guido Silvestri, ovvero il Silver di Cattivik) e persino un’interrogazione parlamentare che ebbe larga eco.

Oggi sono passati trent’anni e ho potuto recuperare quello che i vari traslochi mi hanno fatto smarrire, ovvero una nuova copia di Primi Delitti grazie alla Independent Legions Publishing, casa editrice specializzata in narrativa horror, dark fantasy, weird e pulp, il cui fondatore, Alessandro Manzetti, ha vinto il Premio Bram Stoker Award.

L’editore ha proposto una versione Primi Delitti – 30 Years in edizione limitata, con cover firmata Wendy Saber Core, disegni interni dello stesso autore, un breve fumetto scritto e disegnato da Stefano Cardoselli e sceneggiato da Paolo Di Orazio, un’imponente introduzione, contenuti speciali e per finire una postfazione dello stesso Alessandro Manzetti.

 

Primi Delitti – 30 Years, di Paolo Di Orazio, edizione Indipendent Legions Publishing

Sotto, la prima edizione del libro Primi Delitti, edizione Acme del 1989

La raccolta si compone di 9 racconti:

“Caramelle”

“La mia bebi sitter è un orco”

“Poldo & Wile Coyote”

“Silenzio!”

“Peccati Originali”

“Il tacchino vuole giocare”

“Immerso non voglio!”

“Odore di bruciato”

“Mott”

La mia impressione sulla scrittura dell’autore romano è che sia “double face”, ovvero che abbia da un lato il dono di aprire squarci nella pancia del lettore colpendolo con l’elemento splatter, sanguinolento, mostrandoci la crudeltà, la bruttezza e la decadenza dell’essere umano; dall’altro lato Di Orazio con la sua penna ci conduce verso temi sociali che spesso si leggono sui quotidiani, facendoci aprire gli occhi sulla realtà e stracciando il velo dell’indifferenza. Usando quindi l’horror come metafora.

Quello che fa più paura, quello che fa spavento, è l’orrore derivato dalla quotidianità, da ciò che ci circonda tutti i giorni, che abbiamo sempre intorno a noi ma del quale vediamo solo la luce, ignorandone le ombre.

E’ difficile analizzare i racconti senza entrare dentro lo stile, trascurando i protagonisti, ovvero i bambini, e il mondo a cui appartengono: nel fare questo mi lascerei, inevitabilmente, sfuggire qualcosa che priverebbe il lettore del pathos e della tensione. Mi limito dunque a consigliare la lettura del libro, soprattutto a chi volesse intraprendere il viaggio verso l’universo di uno scrittore poliedrico, capace di sconvolgere in poche ma dense pagine.

Una menzione va dedicata alla casa editrice Indipendent Legions Publishing che ha il merito di avere portato in Italia opere di grandi autori, sia romanzi sia antologie. Se per una parte si tratta di nuove traduzioni dall’originale, con una bella veste grafica e un accurato design, il resto della produzione è composto da inediti. Riporto un breve elenco di autori, dal vasto parco autoriale che è stato pubblicato.

Clive Barker, Stephen King, Jack Ketchum, Richard Laymon, Peter Straub, Poppy Z. Brite, Ramsey Campbell, Victor Gischler, John Skipp e Craig Spector, Robert McCammon, Edward Lee, David J. Schow, John A. Lindqvist, Joe Lansdale, Neil Gaiman, Harlan Ellison, Brian Keene, Charlee Jacob, Richard Christian Matheson, Owl Goingback.

La pagina web della Indipendent Legions Publishing: https://www.independentlegions.com/

 

PAOLO DI ORAZIO, Roma, 1966. Pioniere dello splatterpunk Italiano con l’antologia Primi Delitti (1989), denunciata dal Parlamento per istigazione a delinquere, pubblica racconti, romanzi e fumetti con Granata Press, Addictions, Castelvecchi, Radio Rai, Urania, Sergio Bonelli Editore, «Cattivik», «Heavy Metal», Coniglio editore, Cut Up Publishing, Nicola Pesce, Beccogiallo, Clair de Lune, Rizzoli e Independent Legions. Creatore ed editor della rivista cult «Splatter». Tra le sue pubblicazioni in lingua Italiana: Madre Mostro (1991), Prigionieri del Buio (1992), Il Dipinto Ucciso (1993), Che hanno da strillare i maiali (2009), Vloody Mary (2011), Chiruphènia (2012), Debbi la Strana e le Avventure Bipolari del Coniglietto Ribes (2014), Black & Why (2015), Nero Metafisico (2016), Il Sogno Dormiente (2016), Il Morso dello Sciacallo (2016), Putridarium (2018), col quale ha vinto il Premio Laymon, e Debbi La Strana: Le Avventure Oltranziste nel Ventre della Balena Ginger (2018). Tra le ultime pubblicazioni come sceneggiatore di fumetti: Il Bambino dei Moschini 1 e 2 (2018), Cadaveri e Polpette e Cadaveri e Polpette: Anche gli Zombie si Sposano! (2018), per i quali ha realizzato anche i disegni e l’illustrazione di copertina. Tra le sue pubblicazioni in lingua inglese: le raccolte di racconti Dark Gates (2014, con Alessandro Manzetti), My Early Crimes (2015) e The Monster, the Bad and the Ugly (2016, con Alessandro Manzetti), e i racconti “Candy” e “Periscope of the Dead” nelle antologie in lingua inglese The Beauty of Death Vol. 1 (2016) e Vol. 2 (2017). A Dicembre 2018 è in uscita l’edizione in lingua inglese del romanzo Vloody Mary, col titolo di Dark Mary. Il suo racconto “Hel”l (da Dark Gates, 2014) è stato inserito nella lista del Best Horror of the Year – Volume 7 curato da Ellen Datlow. Ha tradotto opere di Richard Laymon e Jack Ketchum. È Active Member della Horror Writers Association.

La sua pagina web: https://www.paolodiorazio.com