Processo alieno, di Robert J. Sawyer

Robert James Sawyer nasce a Ottawa (Canada) il 29 aprile 1960. Pur definendosi un autore di Hard Science Fiction risulta in realtà notevole la caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi.

Le sue doti di scrittore gli sono valse la candidatura a ben otto Premi Hugo e la vittoria dello stesso Hugo nel 2003 con il romanzo La Genesi della Specie (Hominids), oltreché del Premio Nebula nel 1995 con Killer on-line (The Terminal Experiment). Numerosi sono i temi che caratterizzano le opere dell’autore canadese, segno di una personalità curiosa con un’ampia varietà di interessi. Nei suoi romanzi è possibile trovare temi prettamente fantascientifici e altri meno caratteristici del genere: sessismo, razzismo, intelligenza artificiale, paleontologia, universi alternativi, misticismo, religione e razionalismo. Non mancano poi i riferimenti alla politica, alla guerra e al pacifismo. Ricorrente è anche il tema del caricamento della coscienza umana su supporto digitale, trattato in particolare in Mindscan.

Sawyer padroneggia uno stile semplice e scorrevole, i suoi romanzi si leggono quasi da soli, ricordano in questo le opere di Asimov, pur essendo presente un approfondimento psicologico ben superiore alle opere del dottore. Accusato di essere poco originale, più semplicemente ha la capacità di spaziare su una tale vastità di argomenti da non poter essere identificato in un sottogenere preciso.

Processo Alieno (Illegal Alien,1997) è un legal-thriller in salsa fantascientifica. Prende spunto da un tema classico: l’arrivo degli alieni sul pianeta Terra. I Tosok, questo è il nome della razza aliena, si dimostrano subito amichevoli e vengono accolti con gioia dagli umani. Il primo contatto è positivo e fa ben sperare quindi per il futuro. Accade però l’imprevedibile: Cletus Calhoun, scienziato e divulgatore televisivo che ricorda un po’ Carl Sagan, viene trovato morto, e mutilato, in circostanze misteriose. I sospetti si muovono subito in direzione dei Tosok e in particolare di Hask, il quale viene ritenuto il più probabile autore del delitto.

È questo in effetti il motore della storia che si dipana in una vicenda ai limiti del surreale, ma raccontata in modo da apparire perfettamente verosimile. Così comincia la disavventura di Hask, accusato di omicidio e costretto a trovarsi un avvocato per difendersi in tribunale. Sawyer non trascura le implicazioni razziali, infatti l’alieno viene paragonato in un certo senso ad un americano “nero” e sarà quindi difeso dall’avvocato Rice, afroamericano specializzato in diritti civili.

Non mancano, come in tutte le opere di Sawyer, i riferimenti al mondo reale, in particolare a quello Nordamericano, come al processo di O. J. Simpson che tenne col fiato sospeso tutti gli Stati Uniti.

Col suo solito tono pacato ma a tratti pungente Sawyer non trascura neppure alcune critiche al sistema della giustizia. Notevole è il caso di una giurata esclusa dalla giuria poiché sostiene di essere stata rapita dagli alieni. Interrogata dal giudice sul motivo per il quale nel questionario avesse negato di aver mai visto un Ufo, mentre ammette candidamente di essere stata rapita da un disco volante, ella risponde affermando che un Ufo è un oggetto volante non identificato, mentre al contrario quello sul quale la signora é stata rapita era perfettamente identificato, trattandosi di una astronave aliena. All’esasperazione del giudice che le ricorda di aver giurato di dire «la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità», ella, in un passaggio di forte impatto logico, risponde lapidariamente «Mi perdoni, Vostro Onore, ma durante il processo è stato abbastanza chiaro che non volete niente del genere. Ho visto l’avvocato Rice, lì, e l’avvocato Ziegler, tagliare ogni tipo di risposte perché dicevano più di quanto volevano far sentire alla giuria. Per quanto ho visto, la Corte vuole risposte specifiche a domande specifiche e ristrette – ed è quello che io ho fatto».

Come potete capire questo romanzo di Sawyer è denso di succose tematiche raccontate, come ormai siamo abituati, con uno stile accattivante e che rapisce il lettore accompagnandolo di pagina in pagina.

Nonostante uno stile semplice e tutt’altro che ricercato le opere dell’autore canadese risultano il più delle volte pervase da un’attenta analisi delle più svariate tematiche, con una particolare attenzione alle più attuali problematiche del mondo occidentale.

Non si può quindi che considerare Sawyer uno dei massimi scrittori della più recente fantascienza. Vi invito a procurarvi i suoi romanzi, la maggior parte dei quali prontamente tradotti in italiano. Buona lettura.