Profilo di Michael Moorcock

Udì un gemito sommesso provenire dalla grande spada nera quando tese la mano bianca e sottile per afferrarla. Era pesante eppure perfettamente bilanciata: una spada a due mani di dimensioni prodigiose, con l’ampia guardia e la lama levigata, lunga un braccio e mezzo. Presso l’elsa erano incisi simboli mistici, e neppure Elric ne conosceva l’esatto significato.
«Devo servirmi ancora di te, Tempestosa» disse, mentre si allacciava alla vita il fodero della spada. «Ormai devo concludere che siamo uniti indissolubilmente e che soltanto la morte potrà separarci.»
Uscì dall’armeria e tornò nel cortile, dove le guardie erano già montate in sella ai cavalli scalpitanti, in attesa dei suoi ordini.
Si fermò e sguainò Tempestosa: lo strano fulgore nero della spada lo avvolse, e la sua faccia pallidissima, bianca come l’avorio, si levò verso i cavalieri.
TEMPESTOSA (Stormbringer, 1977)
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Ribollente, immaginifico, caotico e veramente “tempestoso” autore britannico, Michael Moorcock (18 dicembre 1939) in genere lascia sempre il segno sui lettori che incontra, anche se qualche volta può fare un po’ storcere il naso, certo che il suo Elric, per citare solo il più noto dei suoi Campioni, è diventato un’icona indimenticabile della narrativa fantastica.
La sua triste esperienza da bambino sotto i bombardamenti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale ossessiona i suoi ricordi e influenza spesso la sua narrativa, un esempio lo troviamo nelle icone e nei paesaggi di uno dei suoi più complessi e riusciti romanzi, MADRE LONDRA (Mother London, 1988).
Non è semplice classificare l’opera di Moorcock, è probabilmente più pratico inserirlo e catalogarlo con quel termine, Fantastika, di cui si era già detto a proposito di China Miéville.
Durante il suo discontinuo percorso scolastico collabora con diverse fanzine e scrive e pubblica il racconto Outlaw’s Own intorno al 1950, andrà avanti in questo modo fino al 1962. Abbandona presto la scuola e in giovane età contribuisce alla pubblicazione di Tarzan Adventures negli anni 1957-1958, debutta con la sua prima serie di heroic fantasy, più tardi raccolta come Sojan nel 1977 e con IL FIUME DELL’ETERNITA’ (The Golden Barge), scritto nel 1958 e poi ripubblicato nel 1979. Inizia a distinguersi dagli scrittori del genere perché si pone problemi sul trattamento della violenza e della moralità nell’heroic fantasy, campo in cui andrà avanti a scrivere nei successivi 15 anni.
Lavora anche nei gialli per la Sexton Blake Library, una serie dalla lunga vita, con storie che ricordano molto quelle di Sherlock Holmes e che coinvolge numerosi scrittori, pubblica un romanzo breve non di SF, Caribbean Chrisis (1962) scritto con James Cawthorn con lo pseudonimo comune di Desmond Reid. Dopo avere fatto anche il cantante blues nei night club, grazie alla spinta del curatore e antologista John Carnell, inizia a produrre storie di SF e di fantasy per Science Fiction Adventures e Science Fantasy.
Nella sua carriera Moorcock non usa poi neppure tanti pseudonimi, oltre a Desmond Reid e James Colvin per la Sexton e per New Worlds, William Barclay per IL FIUME DELL’ETERNITA’ citato più sopra e altre due storie non di SF, con Barrington J.Bailey sotto il nome Michael Barrington per un racconto, Peace on Earth (1959), Edward P.Bradbury per la sua trilogia di planetary romance di MICHAEL KANE IL GUERRIERO DI MARTE o TRILOGIA DI MARTE, un pastiche di chiara ispirazione burroughsiana, formata da LA FIDANZATA DI MARTE (Warriors of Mars, 1965 o City of the Beast, 1970), L’AMICO DI MARTE (Blades of Mars, 1965 o The Lord of the Spiders, 1971) e LA SPOSA DI MARTE (Barbarians of Mars, 1965 o Masters of the Pit, 1971); i secondi titoli usciti tutti col suo vero nome, come Warwick Colvin Jr pubblica molto più avanti Corsairs of the Second Ether (1992).
Le sue opere più importanti usciranno comunque sempre col suo nome, a partire da The Sundered Worlds, il suo primo romanzo di SF nel 1962, una space opera metafisica in cui inizia a trattare il tema del multiverso.
Il multiverso sarebbe un metauniverso nel quale mondi paralleli multipli coesistono e si intersecano gli uni con gli altri, robetta per chi legge da anni queste cose… Ed ecco che irrompe uno dei marchi di fabbrica di Moorcock, il Campione Eterno (Eternal Champion), nel quale fonde numerosi dei suoi protagonisti e protagoniste, con nomi differenti, che popolano questo variopinto e complesso labirinto di mondi. Tra questi Campioni troveremo le serie di Erekose, Elric di Melniboné, Kane, Hawkmoon, Corum e Von Bek più altri minori, per quanto riguarda le storie propriamente di heroic fantasy. I vari eroi combattono il Caos tentando di imporre l’Ordine, ma spesso le cose si muovono in modo piuttosto ambiguo. Le storie secondo me migliori, anche come scrittura, sono quelle che riguardano Elric, il Principe Albino e la sua (non tanto) fida Spada Nera, Stormbringer o Tempestosa che dir si voglia, in realtà una tenebrosa entità del Caos. I racconti e i romanzi di Elric sono anche spesso una sorta di parodia che ironizza abbastanza sui temi portanti dell’heroic fantasy e il nostro principe melniboneano è un antieroe estremamente ambiguo, debole e malaticcio se non prende pozioni medicamentose e se non ha la sua spada risucchia anime tra le mani. Piuttosto lontani dai paraggi del Conan di Howard.
Destreggiarsi tra quello che Moorcock ha prodotto coi suoi eroi eterni è arduo e sarebbe lunghissimo, però qualcosina la cito. Per Elric: LA TORRE CHE SVANIVA (The Sleeping Sorceress o The Vanishing Tower, 1971), ELRIC DI MELNIBONE’ (Elric of Melniboné, 1972), SUI MARI DEL FATO (The Sailor on the Seas of Fate, 1977), IL FATO DEL LUPO BIANCO (The Weird of the White Wolf, 1977), LA MALEDIZIONE DELLA SPADA NERA (The Bane of the Black Sword, 1977), TEMPESTOSA (Stormbringer, 1977), LA FORTEZZA DELLA PERLA (The Fortress of the Pearl, 1989) e LA VENDETTA DELLA ROSA (The Revenge of the Rose, 1991). Lista in via indicativa, in Gran Bretagna usciti più volte e con vari titoli, sono romanzi e fixup, recentissima la pubblicazione della saga da parte di Mondadori.
Per Dorian Hawkmoon: IL GIOIELLO DELLA MORTE (The Jewel in the Skull, 1967), L’AMULETO DEL DIO PAZZO (Sorcerer’s Amulet, 1968), LA SPADA DELL’AURORA (Sword of the Dawn, 1968) e IL SEGRETO DEL TALISMANO (The Secret of the Runestaff, 1969) per quanto riguarda il ciclo del RUNESTAFF (la Runa Magica); per quanto riguarda invece il ciclo del COUNT BRASS (inedito in Italia), Count Brass (1973), The Champion of Garathorm (1973) e The Quest for Tanelorn (1975).
Per Corum: IL SIGNORE DEL CAOS (The Knight of the Swords, 1971), LA REGINA DELLE SPADE (The Queen of the Swords, 1971) e GLI DEI PERDUTI (The King of the Swords, 1971) per il ciclo THE COMING OF CHAOS; IL TORO E LA LANCIA (The Bull and the Spear, 1973), LA QUERCIA E L’ARIETE (The Oak and the Ram, 1973) e LA SPADA E LO STALLONE (The Sword and the Stallion, 1974) per il ciclo THE PRINCE WITH THE SILVER HAND.
Per il Campione Eterno: IL CAMPIONE ETERNO (The Eternal Champion, 1970), I GUERRIERI D’ARGENTO (Phoenix in Obsidian, 1970), The Swords of Heaven, The Flowers of Hell (1979) illustrato, con Howard Chaykin e IL DRAGO NELLA SPADA (The Dragon in the Sword: Being the Third and Final Story in the History of John Daker, the Eternal Champion, 1986).
Per Von Bek: IL MASTINO DELLA GUERRA (The War Hound and the World’s Pain, 1981), The Brothel in Rosenstrasse (1982) e The City in the Autumn Stars (1986). Tanti inediti e diversi titoli assenti da tempo nelle librerie, purtroppo.
Ma il Campione Eterno in un campo più SF? Ecco il mitico Jerry Cornelius, figura veramente da multiverso, che compare qua e là anche in opere di altri autori, ad esempio l’ho simpaticamente trovato in un episodio de LA LEGA DEGLI STRAORDINARI GENTLEMEN del grande Alan Moore. Altro antieroe, in pratica una controparte rovesciata di Elric trasportata in una Swinging London anni ’60, uno stravagante James Bond che si muove tra svariate catastrofi tra presente e futuro. Da noi esce vergognosamente solo il primo romanzo, PROGRAMMA FINALE (The Final Programme, 1968) che avrà anche una versione cinematografica nel 1973, ALPHA E OMEGA IL PRINCIPIO DELLA FINE (The Final Programme) di Robert Fuest.
I romanzi seguenti sono A Cure for Cancer (1971), The English Assassin: A Romance of Entropy (1972) e The Condition of Muzak: A Jerry Cornelius Novel (1977). Anche Jerry combatte una lotta disperata tra Caos e Legge, dove le strategie di sopravvivenza hanno scarse probabilità di successo nelle varie Londra della fine del XX secolo. In seguito Moorcock dedicherà altre storie a Cornelius, da noi pubblicato solo INCENDIO ALLA CATTEDRALE: UNA STORIA DI JERRY CORNELIUS (Firing the Cathedral, 2002).
Nel 1971 esce anche la raccolta The Nature of the Catastrophe, poi espanso in The New Nature of the Catastrophe nel 1993, che contiene materiale scritto dallo stesso Moorcock e da altri autori di New Worlds che potevano usare Jerry Cornelius in una sorta di universo aperto.
E a proposito di New Worlds è da tenere presente che ne divenne curatore a partire dagli anni ’60 fino al 1971. Dopo avere ritenuto per un certo periodo che la SF e il fantasy fossero poveri di valori umani e di validità del testo, iniziò a pubblicare autori come Brian W. Aldiss, J.G.Ballard, Samuel R.Delany, Thomas M.Disch, M.John Harrison, John T.Sladek, Norman Spinrad e Pamela Zoline però ribaltò questa sua opinione, riconoscendo che fosse possibile scrivere cose rilevanti e di valore anche nel genere fantastico.
I lavori di questi autori e dello stesso Moorcock andranno a identificare l’arrivo della New Wave, termine usato per la prima volta da P. Schuyler Miller nel 1961 e poi ripreso da Christopher Priest come marchio per le opere presentate appunto da New Worlds. Per parecchi anni dopo il 1965 inGran Bretagna i termini New Wave e New Worlds divennero in pratica sinonimi.
Quando New Worlds termina la sua esistenza come rivista escono comunque diverse antologie, generalmente note come New Worlds Quarterly, fino al 1976, quindi un’altra breve serie ancora come rivista nel 1978-1979, un’altra serie di antologie, con l’autorizzazione di Moorcock saranno pubblicate a partire dal 1991 con New Worlds 1 e continueranno per 4 numeri annuali.
Anche se non fu mai particolarmente prolifico come autore di SF vera e propria, sono da ricordare IL CORRIDOIO NERO (The Black Corridor, 1969), IL VELIERO DEI GHIACCI (The Ice Schooner, 1969), un omaggio al romanzo IL SALVATAGGIO (The Rescue, 1920) di Joseph Conrad, su una nuova Era Glaciale, che si svolge nel momento in cui le temperature iniziano a risalire, la serie di Karl Glogauer, che comprende I.N.R.I (Behold the Man, 1969), dove il protagonista grazie a una Macchina del Tempo assume l’identità di Cristo e viene crocefisso, e Breakfast in the Ruins: A Novel of Inhumanity (1972).
Nel 1971 pubblica il primo romanzo della serie di Oswald Bastable,The Warlord of the Air, l’unico a suo nome, gli altri sono di altri autori, di maggiore rilevanza la serie di Dancers at the End of Time con An Alien Heat (1972), The Hollow Lands (1974) e The End of All Songs (1976), storie di un lontano futuro su una Terra morente, il cui protagonista, Jherek Carnelian riecheggia Jerry Cornelius. Nel1978 con LA SAGA DI GLORIANA (Gloriana, or The Unfulfill’d Queen: Being a Romance) un’ambigua favola sessuale in un mondo alternativo elisabettiano (la prima Elisabetta, però…), vince il John W.Campbell Memorial Award del 1979.
Nel 1975 collabora con James Cawthorn alla stesura della sceneggiatura del film LA TERRA DIMENTICATA DAL TEMPO (The Land that Time Forgot), basata sull’omonimo romanzo del 1924 di E.R.Burroughs.
Appassionato musicista collabora con Hawkwind, Blue Oyster Cult, suonando e scrivendo testi e fonda anche un suo gruppo, Michael Moorcock and the Deep Fix.
Negli anni ’90 si dedica a una serie di fantasie metafisiche, quelle di Second Ether, con Blood: A Southern Fantasy (1995), Fabulous Harbours (1995), The War Amongst the Angels: An Autobiographical Story (1996), i racconti steampunk di Metatemporal Investigator, raccolti in The Metatemporal Detective(2007).
Pubblica anche diverse opere di saggistica, tra cui Wizardry and Wild Romance: A Study of Epic Fantasy (1987, rivisto nel 2004) e Fantasy: The 100 Best Books (1988).
Il suo più ambizioso progetto recente è quello della serie del Colonel Pyat, in pratica un unico lunghissimo romanzo, che comprende Byzantium Endures (1981), The Laughter of Cartage (1984), Jerusalem Commands (1992) e The Vengeance of Rome (2006) nei quali compaiono diversi personaggi provenienti dai libri di Jerry Cornelius. Nel 2015 inizia la serie di Sanctuary of the White Friars con The Whispering Swarm, una complessa combinazione di ricordi e di parti narrative su una Londra inserita in un Multiverso. Nelle sue ultime opere Moorcock rivela un’evoluzione dalla narrativa pulp al postmodernismo, ben mostrata anche dalle numerose opere in cui troviamo traccia di questa transizione e da quel suo riprendere le proprie prime saghe, con un particolare attaccamento a Elric, ma trasformandole.
Scrittore davvero vulcanico, io ho messo solo una parte di quanto ha scritto (e destreggiandomi a fatica, che Arioch mi protegga) visto che ha una produzione che fa impallidire quella di Stephen King, troppo spesso, in particolare a inizio carriera, poco attento alla cura e alla revisione di quanto scriveva, troppo frettoloso, ha talvolta rovinato e diminuito l’impatto delle sue splendide invenzioni letterarie, comunque di importanza fondamentale nel genere fantastico e dotato di poche etichette descrittive. Io solo per Elric gli farei un monumento…
Con la speranza che arrivi qui da noi qualcuno degli infiniti inediti.
Nel 2000 Moorcock riceve il World Fantasy Award, nel 2002 entra nella Science Fiction Hall of Fame e nel 2008 ottiene lo SFWA Grand Master Award.
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Quando mi fermo ad ammirare la rosa
che del giardino è vereconda sposa
ed attento scrutando ogni sua parte
la vedo fatta con divina arte
ricordo un volto e dico allora fra me
Tu sei la Rosa, oppur la Rosa è te.
Wheldrake, Sonetti e Rime
LA VENDETTA DELLA ROSA (The Revenge of the Rose,1991)