Rivelazioni, di Alastair Reynolds

Terza puntata della disamina dell’opus narrativo di Alastair Reynolds. L’amico Massimo Luciani, informatico, gestore da 15 anni della Thule Enterprise, curatore del blog NetMassimo e acuto osservatore delle ultime novità fantascientifiche (costretto, come ormai molti di noi, a leggere direttamente in inglese) ci parla qui dell’unico grande romanzo di Alastair Reynolds pubblicato in Italia. Merito questo innegabile di Urania e soprattutto di Giuseppe Lippi.
P. s. per la cronaca, mi risultava che Urania dovesse pubblicare anche Pushing Ice di Reynolds. Chissà che fine ha fatto.

 

Il romanzo “Rivelazione” (“Revelation Space”) di Alastair Reynolds è stato pubblicato per la prima volta nel 2000. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nei nn. 1550/1553 di “Urania” nella traduzione di Riccardo Valla.

Dan Sylveste è un archeologo ossessionato dal mistero degli Amarantini, una civiltà che viveva sul pianeta Resurgam scomparsa in seguito ad una misteriosa catastrofe circa 900.000 anni prima. Una nuova scoperta dimostra che gli Amarantini erano molto più avanzati di quanto Sylveste e i suoi colleghi pensassero ma la colonia di Resurgam passa attraverso divisioni e colpi di stato. Per portare avanti la sua ricerca, Sylveste deve prima di tutto sopravvivere ai tentativi di omicidio.

L’astronave “Nostalgia dell’Infinito” ha un equipaggio di Ultra, umani fortemente modificati per adattarsi ai lunghissimi viaggi interstellari. Il capitano è infetto da una peste che attacca sia la sua parte organica che quella nanotecnologica e l’unico che potrebbe aiutarlo è Dan Sylveste. Tra l’equipaggio si è però infiltrata Ana Khouri, un’ex militare diventata assassina su commissione inviata dalla misteriosa Madamoiselle ad uccidere Sylveste.

Alastair Reynolds è un astrofisico che per vari anni ha lavorato per l’ESA. Per circa un decennio ha scritto racconti di fantascienza nel tempo libero e in parecchi di essi aveva già delineato l’universo narrativo in cui è ambientato “Rivelazione”, il suo primo romanzo. In seguito esso è stato chiamato universo della Rivelazione proprio in seguito alla pubblicazione di questo romanzo.

Rivelazione” è ambientato nel XXVI secolo, quando l’umanità è ormai sparsa nello spazio e ha colonizzato vari pianeti. I viaggi interstellari vengono compiuti con astronavi che viaggiano a velocità vicine a quella della luce ma senza superarla perciò possono impiegare molti anni per andare da un pianeta all’altro. Nel corso dei secoli l’umanità si è frammentata in varie forme di transumanesimo con utilizzi diversi di tecnologia per potenziare le capacità fisiche e mentali degli esseri umani.

Rivelazione” comincia con tre sottotrame diverse che però riguardano tutte uno dei protagonisti, Dan Sylveste. Una delle sottotrame segue le ricerche dell’archeologo sul pianeta Resurgam, dove studia la catastrofe che ha cancellato la civiltà degli Amarantini. La seconda è ambientata sull’astronave “Nostalgia dell’Infinito”, dove il capitano è incapacitato a causa di una specie di peste e i suoi ufficiali cercano Sylveste perché potrebbe aiutarlo. La terza segue le vicende di Ana Khouri, un’assassina su commissione che viene incaricata di uccidere Sylveste.

La parte iniziale di “Rivelazione” è piuttosto complessa da seguire perché le tre sottotrame sono ambientate su pianeti diversi e comprendono viaggi interstellari perciò gli eventi si svolgono in parecchi anni. Questi eventi non sono narrati in una sequenza cronologica perciò è importante prestare attenzione all’anno indicato all’inizio di ogni capitolo però è chiaro che questa scelta aggiunge difficoltà alla lettura.

Rivelazione” contiene una notevole quantità di idee perché Alastair Reynolds ha creato una trama che gli ha offerto il modo di presentare il suo universo narrativo a chi non aveva mai letto i racconti in esso ambientati. Dan Sylveste ha infatti un passato complesso in cui è stato coinvolto in varie ricerche che vengono pian piano raccontate nel corso del romanzo.

Alastair Reynolds utilizza spesso l’artificio narrativo di avere uno dei personaggi che racconta ad un altro parte del proprio passato allo scopo di fornire al lettore le informazioni necessarie per capire ciò che sta per succedere. Onestamente in “Rivelazione” l’autore ne fa un uso pesante e questo rallenta il ritmo della storia, d’altra parte la trama davvero complessa del romanzo richiede che molte informazioni vengano fornite in qualche modo al lettore.

Per fortuna, attorno alla metà di “Rivelazione” le sottotrame si unificano eliminando una delle difficoltà nel seguire la storia. La seconda parte del romanzo rimane comunque complessa perché pian piano vari personaggi cominciano a rivelare i loro segreti. La tensione sale, anche perché le rivelazioni arrivano non tutte in una volta bensì pezzo dopo pezzo. Ciò influenza gli eventi per arrivare ad un finale ricchissimo di sorprese.

I personaggi in “Rivelazione” sono molti e inevitabilmente solo alcuni protagonisti sono ben sviluppati: Dan Sylveste, Ana Khouri e Ilia Volyova, uno degli ufficiali della “Nostalgia dell’Infinito”. Non ci sono veramente buoni e cattivi perché tutti i personaggi hanno personalità e motivazioni delle quali viene mostrata la complessità nel corso del romanzo.

Per qualcuno questo può essere un difetto, anche perché è difficile che personaggi del genere piacciano al lettore. Per me questo è un pregio perché Alastair Reynolds è andato ben al di là dei cliché della narrativa offrendo un universo narrativo ricco in cui i personaggi agiscono seguendo motivazioni complesse.

Questa scelta porta ad avere anche rapporti complessi tra i vari personaggi. Ad esempio, in tutto il romanzo vediamo vari rapporti di potere nella colonia del pianeta Resurgam e a bordo della “Nostalgia dell’Infinito”. La colonia su Resurgam è piccola ma con il passare del tempo si sono creati disaccordi e fazioni con colpi di stato e assassini politici. Sulla “Nostalgia dell’Infinito” un triumvirato gestisce l’astronave quando il capitano viene messo in animazione sospesa per cercare di impedire alla peste di invadere tutto il suo corpo ma uno dei triumviri sembra decisamente più uguale degli altri.

Tutti questi elementi formano un romanzo con una trama che a volte è contorta e non sempre facile da seguire ma che è davvero ricca rendendo l’etichetta space opera davvero riduttiva. Molti elementi vengono sviluppati in maniera più o meno approfondita per arrivare ad avere anche una storia della galassia e un’interpretazione del paradosso di Fermi. Se non vi spaventano libri di 500 pagine abbondanti con storie complesse, “Rivelazione” è secondo me un romanzo da leggere.

Massimo Luciani