Robert Silverberg e il diario di una vacanza newyorkese

COINCIDENZE…

Sono tornato da poco da New York dove ho passato due settimane di vacanza con mia moglie ospiti di un nostro amico americano nel suo appartamento al 68mo piano di una TOWER OF GLASS adibita a condominio (extralusso) allocato nel quartiere più esclusivo di Manhattan dove ovviamente alloggiano solo i miliardari (e il mio amico, per sua fortuna, ma per l’occasione anche mia, lo è).

La foto qui sotto racconta qualcosa: ovvero quello che si poteva ammirare dal soggiorno open space della sua magione (roba da film), ovvero la vista su Central Park, purtroppo parzialmente inibita dall’ennesimo grattacielo in costruzione (e il nostro amico se ne è lungamente lamentato, ancor più dei (mis)fatti legati a Donald Trump che a New York sono in ben pochi ad amare come abbiamo potuto constatare passando davanti al Trump Center perennemente assediato da contestatori).

Ma veniamo alle COINCIDENZE…

Per il viaggio mi ero portato con me Torre di cristallo destinato all’ennesima rilettura (la terza o forse la quarta) e il mio amico si è congratulato con me quando, nel decantare i pregi della TOWER dove mi ospitava, gli ho parlato della mia scelta di quel libro divorato nelle 9 ore all’andata (insonne) su un confortevole Emirates. Lui, al pari di me lettore vorace di Science Fiction (lo sapevo), ama svisceratamente Silverberg (sapevo anche questo) e soprattutto quel suo libro che per entrambi è un capolavoro assoluto (e questo è un vocabolo che personalmente utilizzo pochissimo, al massimo per una decina di titoli, non di più).

Quest’amico è anche un Duniano Herbertiano convinto e soprattutto un Vanciano, forse addirittura più di me, e così, tanto per dire, la prima cosa che mi ha fatto visitare durante il nostro soggiorno è stata la favolosa libreria Barnes & Nobles che ha un reparto dedicato a SF & Fantasy credo senza eguali al mondo. Lì, estasiato da scaffali smisurati contenenti una messe smisurata di titoli in offerta, ho cercato quel This Is Me, Jack Vance di cui da queste parti si è a lungo parlato ma che però, purtroppo, non era disponibile (bè, è un libro del 2009).

E qui di seguito un piccolo esempio di quel che si può trovare in quel tempio, in edizioni a dir poco strepitose…

Per consolarmi della delusione il giorno seguente il mio amico ha pensato bene di portarmi nel Queens, al mitico Flushing Meadows dei miei amatissimi Sampras e Agassi, e così ci siamo fatti un’oretta di tennis che è l’altra passione di entrambi (solo training però, lui ha poco più della metà dei miei anni…).

Ecco: una cosa che mi angustia da sempre è che nel corso della mia vita abbia trovato un solo amico, e non un fiorentino e nemmeno un italiano, bensì un americano, con il quale condividere l’amore per la SF, parlarne e discuterne per ore e ore come ho potuto fare con lui un quei giorni di pura lussuria (non vi dico il suo nome, solo il patronimico che gli affibbiai – e che ogni tanto uso ancora – quando seppi della sua adorazione per il grande Jack: KIRTH… bè, lui mi ripaga chiamandomi MUAD’DIB e l’ha fatto anche stavolta).

Non vi tedierò oltre con questo mio piccolo diario/memoria di una splendida vacanza, ma, per tornare in argomento Silverberg, aggiungo solo qualche riga per dire degli ultimi titoli downloadati sul mio kindle, una vera festa per gli occhi (e per la mente) che trovate qui sotto e che appartengono a una eccellente collana, curata da Sandro Pergameno (e da chi se no?), che per me rappresenta l’ultimo baluardo e l’esempio più ammirevole per tener viva la passione per il mio/nostro genere preferito (ah, quelle illustrazioni di Tiziano Cremonini… che bello se BUDSL fosse anche cartacea…).