Sfacelo, di René Barjavel

Adesso che non c’era più il fastidioso brusio dei motori, le loro orecchie avvertivano suoni inaspettati, umani. Un uomo imprecava, una donna gridava. Si sentivano urla d’incredulità, persino il calpestio delle persone sul marciapiede.

“Hai visto? Non era il contatore: in città non c’è più neanche una luce accesa…”

“… e tutte le auto sono ferme”

(trad. di Claudia Romagnuolo e Anna Scalpelli)

 

Seconda di copertina:

Francia, 2052. In un futuro ipertecnologico, in cui ogni aspetto dell’esistenza è governato dalle macchine, l’elettricità viene improvvisamente a mancare. Nel giro di pochi giorni incendi devastanti divampano in ogni città e un’ondata di calore senza precedenti fa evaporare le riserve d’acqua. È la Natura violata che si ribella al giogo imposto dall’uomo, non lasciando scampo né possibilità di redenzione. L’umanità si ritrova catapultata in un mondo in cui vige solo la legge della sopravvivenza. Sullo sfondo di una Parigi in balia di bande di sciacalli ed epidemie di colera, il giovane François Deschamps si mette alla guida di uno sparuto gruppo di superstiti: la loro unica speranza è raggiungere l’incontaminata Provenza e rifondare una società libera dai micidiali errori del passato. Scritto nel 1942, sotto i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, Sfacelo è un classico della fantascienza che si è conquistato in molti Paesi una fama enorme e duratura e che è tempo di riscoprire anche in Italia. In questa parabola ecologica, sbalorditiva predizione del nostro presente, René Barjavel costruisce un perfetto congegno narrativo dal visionario taglio cinematografico, non risparmiandoci nulla dell’orrore che si sprigiona quando si toglie ogni freno agli istinti più oscuri dell’animo umano.

 

Dal 2019 la casa editrice romana L’orma si è impegnata nella pubblicazione delle principali opere firmate dallo scrittore René Barjavel (24 gennaio 1911 – 24 novembre 1985), esponente di punta del movimento fantascientifico francese.

Ovviamente non poteva non essere riproposto anche il romanzo più noto di questo poliedrico autore, ovvero Ravage (1943), uscito la prima volta in Italia nel 1957, all’interno della collana Urania (#156), con il titolo Diluvio di fuoco e traduzione di Giorgio Monicelli. L’opera ebbe una certa fortuna nel nostro paese tanto da esere riproposta altre tre volte nel corso degli anni: nel 1979 anche la Libra si interessò a questo libro francese, con una nuova versione a cura di Roberta Rambelli.

L’orma, con questa operazione, non si è limitata a riproporre l’ennesima edizione già vista in passato, adoperando il titolo Sfacelo (più vicino all’originale), bensì ha sottoposto a traduzione il testo originale e ha deciso di presentarlo in versione finalmente integrale.

Azione editoriale sicuramente coraggiosa ma che permette al lettore italiano di leggere nella sua completezza, per la prima volta, l’opera prima di uno dei maggiori scrittori della fantascienza europea, “insieme con Stanislaw Lem, i fratelli Strugatskij, Jacques Spitz e pochi altri” (Giuseppe Lippi, 2008).

Al di là del cosiddetto antimodernismo di Barjavel, caratterizzato da una forte presa di posizione contro l’eccessiva dipendenza del genere umano dalla tecnologia a favore di un nuovo rapporto armonico con la Natura, quello che più colpisce in questo romanzo denso e ricco di accadimenti è l’abilità dello scrittore nel dipingere uno dei quadri più foschi del genere apocalittico: il crollo, incredibilmente veloce e irreversibile, della civiltà umana. I tanti personaggi, in primis il protagonista François Deschamps, assistono impotenti al rapido disfacimento della realtà quotidiana, all’imbarbarimento dei rapporti sociali, al crudele ritorno dell’atavica legge della giungla, con il debole che immancabilmente cede alla prepotenza del forte e del violento. In pochi (fortunati?) riescono a sopravvivere a questo giudizio universale, figlio dell’ennesimo conflitto mondiale. Con uno stile sorprendentemente moderno (si ricordi che il romanzo fu scritto in piena occupazione tedesca della Francia) Barjavel narra una storia tragica il cui finale può essere considerato più o meno lieto, a seconda della sensibilità personale del lettore.

Sfacelo è un romanzo che non risparmia crudeltà e violenza efferata ma che, allo stesso tempo, ci interroga sulla caducità del mondo che ci circonda. Domanda quanto mai attuale.

 

René BARJAVEL, SFACELO (Ravage, 1943), trad. di Claudia Romagnuolo e Anna Scalpelli, L’orma editore, collana Kreuzville Aleph, 279 pp., 2019, prezzo di copertina € 21,00 (ebook € 9,99).