Sirene, di H. Di Giuseppe, F. Senatore e M. Vanda

Si parla fin troppo spesso della mancanza di lettori, soprattutto per i generi relativi al fantastico. Editori, autori, appassionati, lamentano giustamente un generale disinteresse dei lettori e un prosciugarsi continuo e costante del bacino degli appassionati. Laddove prima c’era un fiume, oggi troviamo un rigagnolo o, addirittura, una pozzanghera. Ebbene esiste un pubblico di lettori naturalmente portati al fantastico, che vivono di fantastico e, attraverso le categorie del fantastico, filtrano ogni loro esperienza di vita. Un tale pubblico è fin’ora rimasto escluso dall’accesso alla lettura e perfino autori ed editori si disinteressano di loro, quasi snobbandoli più o meno involontariamente. Mi avete capito, si tratta dei bambini. I bambini sono naturalmente portati alla lettura, sono avidi di letture sempre nuove. Ogni esperienza di vita per un bambino è tradotta o traducibile in chiave fantastica, diventa un racconto. Iniziare i bambini alla lettura delle opere fantastiche (fantascienza, fantasy, horror o altro genere) è fondamentale per la sopravvivenza del genere letterario che più amiamo in questo paese. Eppure scrivere per i bambini non è assolutamente semplice, produrre letture fantastiche per un simile pubblico richiede un attento lavoro di progettazione e una buona dose di risorse.

Ecco perché ho voluto esaminare quest’opera. Si tratta del secondo volume di una collana fantastica diretta ai bambini dai sei ai dodici anni. “Monstra”, collana pubblicata dalla casa editrice Scienza e Lettere, si propone esattamente l’obbiettivo di iniziare i piccoli  alla lettura del fantastico e, al contempo, educarli ad una maggiore conoscenza della mitologia tradizionale italiana. In ogni volume della collana, insomma, verrà presentato un “mostro” della mitologia classica. Non aspettiamoci, dunque, mummie, zombie o vampiri, qui si parlerà di quelle creature ibride che popolano i miti dell’antichità e che spesso sono misconosciute se non addirittura ignote ai più.

Nel presente volume si parla di sirene, anzi di una particolare sirena: Partenope, il cui mito si congiunge con le vicende legate alla fondazione di Napoli. La prima cosa che sorprende un lettore adulto è la ricchezza delle illustrazioni e la loro sorprendente somiglianza con le decorazioni degli antichi vasi ritrovati nei siti archeologici di mezza Italia. Troverete che l’artista si è sforzata di riprodurre il tratto e lo stile degli antichi decoratori delle ceramiche greche, ricreando in parte il punto di vista con cui gli antichi dovevano percepire queste creature alate. Avete capito bene, ho detto “alate”. L’aspetto originario delle sirene era alquanto diverso da quello che ci immaginiamo oggi. Non donne per metà pesce, ma uccelli dal busto, le braccia e i volti femminili. Questa ed altre piccole curiosità vengono svelate dal racconto di Partenope. Attingendo alle fonti archeologiche e alla letteratura antica (non a caso fra gli autori troviamo un’archeologa e uno storico), il racconto si dipana come una sorta di autopresentazione. Partenope racconta in prima persona, con una semplicità solare e coinvolgente, la sua nascita e le vicende di cui è stata protagonista insieme alle sorelle. Ne scaturisce un affresco vivo e coinvolgente non solo per i piccoli.