Sognavamo macchine volanti, a cura di Claudio Asciuti

Oggi Stefano ci presenta una delle antologie di fantascienza italiana che hanno ottenuto maggiore successo e consensi di critica negli ultimi tempi (la raccolta è del 2012), Sognavamo macchine volanti, a cura di Claudio Asciuti e pubblicata dall’editore genovese Cordero.

SP

 

Il vento d’estate che viene dal mare

Intonerà un canto fra mille rovine

Fra le macerie delle città

Fra case e palazzi che poi il tempo sgretolerà

Fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo

Ma noi non ci saremo

Noi non ci saremo

(brano della canzone dei Nomadi Noi non ci saremo, che apre l’antologia)

 

Dalla presentazione della Cordero Editore:

Per alcuni la fantascienza è finita negli anni Settanta.
Quest’antologia si spinge oltre, dichiarando che furono gli anni Sessanta il nadir dello scontro generazionale e il punto limite dell’avventura; scrittori differenti per età e formazione immaginano i “loro” anni Sessanta costruendo scenari dove ambientare storie e domande, la cui risposta, come tutti sappiamo, soffia nel vento
.”

 

L’antologia SOGNAVAMO MACCHINE VOLANTI è una lettura illuminante se si vuole capire lo stato della letteratura fantascientifica in Italia, le direzioni imboccate, le influenze principali.

Come spiegato nell’introduzione da Claudio Asciutti, curatore di questa raccolta dal titolo suggestivo, l’elemento ispiratore di tutti i racconti sono gli anni Sessanta. Non devono necessariamente svolgersi in quel decennio ma essere imperniati su aspetti importanti del periodo in questione: il movimento hippy, le sostanze allucinogene, la guerra nel Vietnam, le prime missioni spaziali, la conquista della Luna. Una sfida che gli scrittori qui riuniti, affermati o meno, hanno raccolto e vinto, ciascuno con i propri mezzi e la propria fantasia.

Altra caratteristica in comune, anche con altri racconti italiani di fantascienza (e fantastici in generale), è l’importanza che viene riservata alle ambientazioni, alle atmosfere ricche di suggestioni e ammiccamenti. La trama non è che venga trascurata: semplicemente non è sempre considerata l’elemento centrale. A volte il confine tra sogno e realtà diventa labile e, se non è l’incubo a prendere il sopravvento, le pagine si tingono di soffuso lirismo.

Ovviamente lo stile dei racconti varia notevolmente, ma la qualità è sempre apprezzabile. Si passa dall’allucinato, soffocante, psichedelico “Il peso del mondo è amore”, del duo Denise Bresci e Ugo Polli, all’ironico e dissacrante “Come venne la rivoluzione”, di Walter Catalano, dal clima rarefatto e minimalista di “La vacanza”, di Vittorio Catani, alle reminiscenze lovecraftiane, inquietanti e orrorifiche di “Come le stelle marine”, di Oscar Felix Drago, il più giovane scrittore del gruppo (classe 1988).

Interessanti e molto curate, per come riescono a far rivivere il sapore dei tempi che furono, sono le storie raccontate in “Un riparo per noi”, di Danilo Arona, e “Il primo viaggio sulla luna”, di Carlo Bordoni, che, pur ambientato nel 1940, ha nel viaggio sul nostro satellite il suo elemento portante. Simile a questi anche “La legge”, di Giampietro Stocco, narrazione più fantastica che fantascientifica, le cui tinte forti ricordano a tratti i film di Pasolini su una certa Roma.

Particolarmente riusciti sono “Ritagli”, di Renato Pestriniero, un racconto con una potente idea centrale e il cui unico difetto, se proprio se ne vuole trovare uno, è quello di essere troppo corto e di lasciare il lettore con molte domande in sospeso, nonché “Compagno di viaggio”, di Franco Ricciardiello, che si distingue sia per l’accuratezza dello sfondo di epoca sovietica sia per il finale, a dir poco a sorpresa.

Coloro che adorano P.K. Dick apprezzeranno l’ottimo “Mommy”, di Stefano Roffo, scrittore genovese (come la casa editrice Cordero) che nella sua storia riesce a coniugare alla perfezione le atmosfere tipiche degli anni Sessanta statunitensi, ricche di paure e fobie oltre che di grandi sogni, con un topos della fantascienza come l’intelligenza artificiale che sfugge al controllo.

 

Indice dell’antologia:

Un riparo per noi, di Danilo Arona.

Il primo viaggio sulla Luna, di Carlo Bordoni.

Il peso del mondo è amore, di Denise Bresci e Ugo Polli.

Come venne la rivoluzione, di Walter Catalano.

La vacanza, di Vittorio Catani.

Come le stelle marine, di Oscar Felix Drago.

Ritagli, di Renato Pestriniero.

Compagno di viaggio, di Franco Ricciardiello.

Mommy, di Stefano Roffo.

La legge, di Giampietro Stocco.

AA.VV., SOGNAVAMO MACCHINE VOLANTI, Cordero Editore, 210 pp., 2012.