Spaghetti Western Freak Show, di Paolo Di Orazio

Branzini aveva fuso la naturale predisposizione tecnica alla passione medica… Il medico fermàno vedeva nel problema il progresso, vedeva nell’unione tra il corpo e i correttori meccanici il vero futuro dell’umanità. Ma raggiunta questa specialità, e visto l’effetto dei trabiccoli per deformi sul pubblico, la sua idea perversa iniziava a delinearsi in un concetto d’arte.

 

Seconda di copertina:

Nel cuore delle Marche di fine ’800, nasce casualmente il Medical Show del dottor Branzini, chirurgo pioniere dell’ortopedia. I suoi trabiccoli e proto-protesi di molle, stecche e tiranti fanno scalpore presso le famiglie di pazienti che pagano profumatamente gli aggeggi correttivi che Branzini progetta e costruisce come un Leonardo dell’ingegneria protesica. Tra le colline fermane, nella sua villa adibita a laboratorio e nella sua clinica, il geniale medico cura e protegge i deformi ripudiati dalla società o nati nei manicomi che diventano la sua famiglia di mostri. Odiato e cacciato in esilio, Branzini emigra con la sua carovana speciale con l’intento di farne un’accademia scientifica itinerante. Naufragando nel mare di una New Orleans che già odia gli immigrati italiani, il medico showman miete successi e provoca disastri con la sua compagnia mutante sfidando pistole, risse, odio razziale patiboli e caccia al mostro, incontrando un destino sfavorevole dal quale pensava di essere scappato.

 

Quando ho deciso di esplorare l’oscuro mondo dello splatterpunk ho scelto, come guida per questo primo viaggio, l’amico e concittadino Paolo Di Orazio, musicista, fumettista, pittore e scrittore che non ha certo bisogno di presentazioni.

Non poteva accompagnarmi Virgilio più appropriato. Con il suo Spaghetti Western Freak Show, Paolo mi ha preso per mano e condotto su sentieri che il sottoscritto, pur avvezzo a diverse categorie dell’horror, forse non avrebbe percorso in altra compagnia. Per suo tramite ho fatto conoscenza con l’idealista e visionario Emilio Carlomaria Branzini Martinetti, dottore marchigiano che, nell’Italia post-unitaria, dedica la vita ad alleviare le pene delle anime più sfortunate, uomini e donne afflitti da gravi deformità fisiche e aberrazioni mentali di vario genere.

Per sfuggire a un destino di emarginazione e violenza, l’ingegnoso dottore, “chirurgo pioniere dell’ortopedia”, trascina il suo gruppo di freak disperati e incompresi dalle colline marchigiane alle paludi della Louisiana, con l’intento di intraprendere la carriera circense sulle orme del celebre circo Barnum. Purtroppo il trasferimento di emisfero non comporta un cambiamento nell’atteggiamento delle persone cosiddette normali, sempre ignoranti e pronte al linciaggio del diverso.

La storia, nella sua relativa semplicità, si dispiega perfetta e coerente grazie alle indiscutibili qualità stilistiche dell’autore romano: il lettore passa da situazioni (quasi) comiche a momenti di orrore disturbante, nei quali l’inimmaginabile prende corpo. Paolo spalanca le porte verso una discesa sensoriale negli inferi, truculenti e raccapriccianti, che difficilmente potrà essere dimenticata. L’indifferenza non è qui contemplata.

Se tra gli scopi dello splatterpunk vi è quello di rivoluzionare l’apparato immaginifico del malcapitato lettore, aprendo nuovi, inquietanti orizzonti, Paolo Di Orazio è magistrale nel ruolo di Robespierre letterario, spietato e senza scrupoli: i suoi mille stimoli intellettuali ghermiscono e tolgono l’ossigeno, brutalizzando con un’orda famelica di visioni allo stesso tempo sanguinolente, rivoltanti e, incredibilmente, seducenti. Al termine del viaggio sono tornato sì a riveder le stelle, ma le costellazioni in cielo erano assolutamente aliene e il senso di smarrimento permane tuttora.

Non mi resta che ringraziare Paolo che mi ha permesso di compiere un passo in avanti sostanziale nel mio cammino di fruitore del fantastico. Come scrive nella postfazione l’attore e comico Lillo: “Leggere Paolo significa fare un viaggio con la valigia piena di oggetti dell’inconscio, valigia che va assolutamente tenuta a portata di mano perché ogni tanto va aperta per recuperare qualcuno di quegli oggetti per ossevarlo con attenzione”. Ora, grazie ai nuovi strumenti a disposizione, sono pronto ad affrontare il prossimo incubo di carta da solo. Forse.

 

Paolo DI ORAZIO, SPAGHETTI WESTERN FREAK SHOW, Watson edizioni, collana Ombre, 178 pp., 2020, prezzo di copertina 16,00 €.