Steelheart, di Brandon Sanderson

Ho visto Steelheart sanguinare.

Accadde dieci anni fa. Avevo otto anni. Mio padre e io eravamo alla First Union Bank su Adams Street. Usavamo i vecchi nomi delle strade, allora, prima dell’Annessione.

 

Seconda di copertina:

David è solo un bambino quando l’oscurità perpetua cala sulla Terra e in cielo compare Calamity, una misteriosa stella che dona a uomini e donne, prima di allora intrappolati nelle loro ordinarie esistenze, poteri fuori dal comune. Questi esseri straordinari vengono ribattezzati con il nome di Epici e ben presto il loro dono li rende avidi di supremazia sugli altri uomini. Due anni più tardi, a Newcago, la città che una volta era stata Chicago, David assiste all’assassinio di suo padre da parte di uno degli Epici più potenti, Steelheart. Ora cerca vendetta, e sa che l’unico modo per ottenerla è entrare a far parte degli Eliminatori, un’organizzazione che agisce nell’ombra, studiando le debolezze degli Epici e combattendoli strenuamente. E nonostante tutti pensino che Steelheart, cuore d’acciaio, sia invincibile, David sa che non è così, perché lo ha visto sanguinare con i propri occhi.

 

Con STEELHEART (Steelheart, 2013), il prolifico Brandon Sanderson (classe 1975) si allontana momentaneamente dai campi della letteratura fantasy, in cui continua a mietere grandi successi, per inoltrarsi su un terreno più affine alla fantascienza: quello dei superpoteri, originati in questo caso da una radiazione emessa dal misterioso corpo celeste di nome Calamity. Con una peculiarità: i cosiddetti Epici, le persone dotate di queste facoltà straordinarie (molto simili agli X-Men creati da Stan Lee), sono esclusivamente malvagi e i protagonisti devono escogitare armi e piani capaci di colmare il divario di forze.

Il potere assoluto corrompe in maniera assoluta. Attorno a questa massima lo scrittore del Nebraska costruisce la sua storia, pensata in primis per un pubblico giovane, come dimostra l’alto tasso adrenalinico infuso nelle pagine. Ciò non vuol dire che il romanzo non sia godibile anche da un lettore adulto.

In un futuro non troppo lontano, la metropoli di Newcago, la vecchia Chicago, è sottomessa al giogo dello spietato Steelheart e degli Epici a lui fedeli. In questo scenario, dove torreggiano grattacieli e palazzi trasformati dal potere di Steelheart in monoliti di acciaio, si muove un coraggioso manipolo di Eliminatori, con lo scopo di uccidere i tiranni.

Il ritmo, in generale sostenuto e incalzante al pari di un film d’azione o di un fumetto della Marvel, è appena rallentato dai dialoghi nonché dalle riflessioni del protagonista. I personaggi, a partire dal diciottenne David in cerca di vendetta per il padre assassinato, non riservano grandi sorprese: dipinti a tinte forti, incarnano la quintessenza del Male e del Bene. Solo in un paio di figure, le più interessanti, emergono delle ambiguità. Non manca nel finale qualche sorpresa che, oltre a movimentare la trama, prepara il campo per le storie successive.

Nel complesso un buon romanzo di fantascienza che, sebbene si legga autonomamente, è solo il primo episodio della serie dei Reckoners. E’ presumibile che la Fanucci, che in Brandon Sanderson ha uno dei suoi autori di punta, pubblicherà anche Firefight, appena uscito negli USA, e forse pure il racconto Mitosis (2014), ambientato sempre nell’universo degli Epici.

Per la sua singolarità nel panorama della produzione di Sanderson, questo libro ha buone possibilità di diventare un cult per i suoi fan, e dimostra l’amore dell’autore per il mondo, tutto fumettistico, dei supereroi e dei superpoteri.

Brandon SANDERSON, STEELHEART (Steelheart, 2013), trad. di Gabriele Giorgi, Fanucci, Collezione Immaginario Fantasy, pp. 381, 2014, prezzo 14,00 € (ebook 4,99 €).