Stranimondi 2018 (cronache di un cronachista)

Reduce dalla due giorni di Stranimondi 2018 butto giù anch’io un breve resoconto e un po’ di impressioni. Sono ormai un veterano della manifestazione, me le sono fatte tutte e quest’anno c’è stata la piacevole aggiunta della denominazione Italcon con la cerimonia serale della consegna dei premi.

Che dire? Ho appena visto che sono state passate le 1000 presenze registrate, e me ero accorto visivamente stando là che eravamo in tanti, bruttino il tempo del sabato, ma domenica bella giornata e gente sparpagliata in ogni dove, anche negli spazi esterni. Tanti incontri, forse fin troppi, ogni tanto dovevi scegliere tra due contemporanei e molti interessanti erano di seguito l’uno all’altro e non sempre si reggeva il ritmo per la necessità di buttare giù un boccone o di sgranchirsi le gambe.

Ma Stranimondi non è bello solo per questo, ma soprattutto per quella splendida magia di incontrare e di rincontrare tante persone, di vedere in carne e ossa per la prima volta i tuoi contatti di Facebook, di rivedere gente con cui hai condiviso la passione da più di 30 anni, di riabbracciare quelli che dopo gli incontri in rete sono diventati veri amici. Se faccio l’elenco riempio due pagine, quindi evito, tanto le persone a cui mi riferisco sanno chi sono, con loro ho scambiato belle chiacchierate, fin troppo brevi per il piacere che danno, ma il tempo è tiranno e si vagava di qua e di là per parlare con tutti. Bello incrociare Ian MacDonald (scrittore che io amo) e trovare una persona simpaticissima che ti fa una dedica personalizzata che ho adorato da subito. Poi si sta insieme a mangiare qualcosa, a scherzare e cazzeggiare che è un piacere, perché queste convention sono anche questo, dai tempi remoti in cui partecipai alle prime. Intanto rimpinzi lo zaino di libri assortiti, perché di resistere a tutto non se ne parla.

Poi alla sera arriva il momento dei premi Italia, tu sei un tantino stravolto (12 ore che te ne stai lì, pizza cinese sullo stomaco che risale il Fiume Giallo, devi poi pure rientrare stancamente a casa), ma hai una vocina interiore che ti dice da giorni che varrà la pena stare lì, sapete noi precog… E dopo una breve attesa compare la schermata coi finalisti della migliore rivista o sito web non professionale e The Winner Is… Cronache di un Sole Lontano! Sorrisone da stregatto di Alice e ti si scioglie qualcosa dentro, abbracci e fai le foto con gli altri complici lì presenti, dopo avere subito comunicato agli altri, purtroppo non presenti, la bella notizia. Perché loro l’avevano già vinto qualche anno fa, ma tu ancora non eri nel gruppo, mentre adesso ti gusti la tua fettina di cronachista (spesso pigro, lo so… ma mi farò perdonare) col resto del gruppo di amici.

E ti spariscono quasi dal groppone i 30 anni passati dall’ultima Italcon a cui avevi partecipato. Poi la domenica i 30 anni ti ritornano sul groppone e sei ancora più stravolto, ma chi ti ferma ormai, via con altre chiacchierate, altri incontri nelle sale.

E qui farei notare quanto è stato bello mostrare sale piene agli ospiti intervenuti, secondo me una bellissima figura per interesse e passione, non quelle cose penosette viste in altre convention in anni passati da altre parti.

Vorrei qui ricordare gli incontri con MacDonald, quello di Zona 42, la presentazione di Naila di Mondo9, quello con Nicoletta Vallorani e le splendide iniziative del Mufant di Torino, dove Silvia Casolari (Stella Mufant) e Davide Monopoli stanno facendo cose veramente interessanti e entusiasmanti.

Alla fine, nel tardo pomeriggio, prima del crollo fisico, fai il giro della sala, saluti quelli che riesci a trovare, ti rammarichi per quelli che non riesci a trovare e con un velo di tristezza, ma tanta soddisfazione, rientri a casa e inizi a contare quanti giorni mancano al prossimo incontro.

Perché, signori, il fantastico è bello, in tutti i suoi aspetti, e chi non lo sa o non lo capisce non sa cosa si perde.