Terra incognita, di Ian McDonald

– Gioco a football.

– Davvero? E in che ruolo?

– Portiere.

– Ah, quel gioco.

– Perché, di quale gioco parli?

– Il rugby, quello sì che è roba da uomini. Il calcio, be’, è per i fighetti e i mollacchiosi, no?

– Non là da dove vengo io. Nel mio mondo, il calcio è un gioco da ricchi praticato da teppisti, il rugby è un gioco da teppisti praticato da ricchi

(trad. di Alessandro Vezzoli)

Dalla quarta di copertina:

Tejendra Singh, il fisico che ha scoperto il modo di mettere in comunicazione le varie Terre del multiverso, viene rapito sotto gli occhi del figlio, il giovane Everett Singh. Everett è a sua volta un genio della logica e dell’informatica e decide di partire in cerca del padre. Ma partire per dove? Innanzitutto bisogna recuperare la mappa degli universi elaborata dal dottor Singh e trovare il luogo in cui tutte le realtà coesistono e le verità di ogni mondo si sommano. Everett scopre la porta che apre l’ingresso a n dimensioni e si avventura da un mondo all’altro in cerca di Tejendra. Un crocevia tra percorsi infiniti, dalla Londra che conosciamo a una teoria di città-labirinto ancora invisibili.

Con la versatilità che contraddistingue molti scrittori anglosassoni, Ian McDonald presenta in Italia, grazie alla collana Urania, la serie per ragazzi Everness, di cui TERRA INCOGNITA (Planesrunner, 2011) costituisce solo il primo capitolo.

Esibendo il worldbuildingaccurato che il lettore ha già potuto apprezzare in romanzi come “Il fiume degli dei” (River of Gods, 2004), l’autore di Manchester (classe 1960) si rivolge con quest’opera a un pubblico decisamente più giovane, anche se la storia può soddisfare un palato più maturo, specie se in cerca di facile svago. Siamo di fronte a un libro pienamente Young Adult, intelligente e ben scritto, ricco di azione, dialoghi scorrevoli e figure facilmente identificabili, al limite del cliché. La doti del romanzo sono dimostrate anche dal secondo posto ottenuto nel 2012 al Locus Awardnella categoria Best Young Adult Book.

A chi scrive le atmosfere e alcuni personaggi hanno ricordato a volte la trilogia “Queste Oscure Materie” di Philip Pullman. Ma le similitudini non vanno oltre: McDonald ha voluto e saputo confezionare un prodotto decisamente più abbordabile nelle tematiche, senza trascurare un po’ di sano sense of wonder che, a giudicare dalle premesse, dovrebbe diventare ancora più corposo negli altri volumi del ciclo.

Nulla da eccepire sulla qualità di TERRA INCOGNITA, anche se al sottoscritto alcuni dubbi sono sorti sull’opportunità di presentare nella collana Urania un romanzo di natura Young Adult (o juvenile, come si diceva un tempo), senza farne neanche menzione nella quarta di copertina. Forse sarebbe stato meglio pubblicarlo altrove, non mancando alla Mondadori spazi più consoni dove sistemarlo. Buona lettura agli appassionati di questo genere che, può piacere o meno, riscuote grande successo anche nel nostro paese.

Ian McDONALD, TERRA INCOGNITA (Planesrunner. Everness, Book 1, 2011), trad. di Alessandro Vezzoli, Mondadori, Urania n. 1638, 261 pp., 2017, prezzo 6,50 € (ebook 3,99 €).