Un tuffo nel relitto, di Kristine Kathryn Rusch

Il sesto numero della collana digitale “Biblioteca di un Sole Lontano“, edita da Delos Digital, ospita un romanzo breve di Kristine Kathryn Rusch, “Un Tuffo nel relitto” (Diving Into the Wreck, 2005).

La Rusch, già apparsa sul n.4 di Biblioteca di un Sole Lontano con la novelette “Echea“, è stata editor del magazine Fantasy & Science Fiction dal 1991 al 1997 ed ha vinto anche il premio Hugo come best editor professionale; in seguito sceglie di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, attività che le frutterà un altro Hugo e svariati premi e nomination, diventando in breve tempo una delle autrici di spicco del panorama fantascientifico contemporaneo.

Un Tuffo nel Relitto” dà il via al ciclo del Diving Universe (o ciclo dello Stealth / ciclo della tecnologia d’occultamento) che probabilmente è l’opera della Rusch più seguita ed acclamata dal fandom.

Diamo uno sguardo alla serie di racconti che forma il ciclo del Diving Universe, originariamente usciti su Asimov’s e solo in seguito raccolti e rimaneggiati dall’autrice per farne una serie di romanzi. :

1- Diving into the Wreck (2005)

2- The Room of Lost Souls (2008)

3- The Spires of Denon (2009)

4- Becoming one with the Ghost (2010)

5- Becalmed (2011)

6- Stealth (2011)

7- Strangers at the Room of Lost Souls (2013)

8- The Application of Hope (2013)

9- Encounter on Starbase Kappa (2013)

Nessun timore: ogni episodio è leggibile singolarmente benchè la trama sia unitaria e diversi personaggi siano presenti in più racconti.

Un Tuffo nel Relitto” è originariamente apparso sulle pagine dell’Asimov Science Fiction Magazine ed ha vinto il premio Asimov’s Readers’ 2006 nella categoria “Best Novella”.

Il racconto parla di un gruppo di “divers” (sommozzatori / tuffatori) specializzati nell’esplorazione e recupero di relitti spaziali. Boss, il loro capo, è una cittadina dell’impero terrestre ed è una diver professionista ed esperta nonchè proprietaria della navetta di recupero “Questione privata“. Boss esplora i relitti per cavarne fuori un po’ di soldi ma è anche un’appassionata di storia che va a caccia di reliquie per far luce sul passato dimenticato dell’umanità.

Boss si imbatte casualmente nel relitto di un vascello militare terrestre di classe Dignity, un vascello estremamente antico, vecchio almeno 5 millenni, appartenente ad un passato quasi dimenticato. Si dice che i vascelli Dignity fossero estremamente pericolosi e le storie che girano sembrano più leggende che fatti reali.

Il relitto si trova in una zona lontanissima dal nostro sistema solare… è impossibile che quel vascello si trovi là, eppure ….

Boss, irresistibilmente attratta dal relitto e dai suoi misteri, mette insieme una squadra di divers e parte segretamente alla volta del vascello Dignity.

La presenza di una tecnologia tanto antica quanto pericolosa a bordo del relitto, renderà estremamente difficile la missione di recupero, romperà l’equilibrio tra i membri dell’equipaggio e terrà il lettore in un costante stato di suspance.

L’autrice usa la tecnica del narratore inaffidabile: difatti l’intera storia è narrata da Boss in prima persona e tutto è filtrato dalla sua psiche, dal suo subconscio e da quelle che sono le sue esperienze ed i suoi ricordi. E Boss ha in testa una sola cosa: il relitto. Poco e niente viene detto di ciò che succede a bordo della “Questione privata“, della tecnologia presente a bordo, del mondo e della società da cui provengono Boss ed il suo equipaggio nè degli stessi membri dell’equipaggio; la storia è letteralmente un lungo “tuffo” nel relitto. Con Boss e gli altri ci avvieremo ad esplorare il vascello terrestre, ci “immergeremo” nello spazio profondo, proveremo la claustrofobia e la paranoia che attanaglia i membri dell’equipaggio quando esplorano corridoi stretti, bui e sconosciuti; una tensione tangibile scorre dalla prima all’ultima pagina.

La Rusch scrive ottimamente: il suo stile è semplice e scorrevole e per certi versi ricorda la prosa di Isaac Asimov. Ricordo di aver letto da qualche parte che questo racconto contiene i migliori dialoghi dei migliori episodi di Star Trek: The Next Generation, il senso dell’avventura dei film di Indiana Jones e l’appeal scientifico di un romanzo di Isaac Asimov. Aggiungerei il sense of wonder tipico delle migliori opere di science fiction degli anni ’50 e ’60.

Sotto traccia l’autrice pone pure un interessante quesito: che succede quando una tecnologia viene dimenticata? Che possiamo guadagnare da una tecnologia dimenticata? E, allo stesso modo, cosa aspettarsi da una tecnologia aliena piovuta dal cielo?

Un racconto davvero bello e coinvolgente, fresco e adrenalinico, avventura e fantascienza… da non perdere !!

Prossimamente, su Biblioteca di un Sole Lontano, uscirà un altro racconto del ciclo del Diving Universe: “Stealth“.

In “Stealth” ritroveremo Squishy, uno dei divers di Boss, ed attraverso la sua storia l’autrice farà un po di luce sulla mitica tecnologia dell’occultamento.

“Un Tuffo nel Relitto” di Kristine Kathryn Rusch, Biblioteca di un Sole Lontano – Delos Digital; copertina di Tiziano Cremonini, traduzione di Alessandro Rossi , 109 pagine. Disponibile solo in formato digitale.