Universi in guerra, di Gareth L. Powell

Illustrazione in copertina firmata Tiziano Cremonini

Il senso di colpa non può essere considerato una caratteristica tipicamente umana. La metà degli uomini non sa nemmeno cosa sia. Fanno cose stupide, egoiste, si danneggiano in modo orribile gli uni con gli altri e poi trovano dei modi per razionalizzare la cosa e convivere con le loro azioni. Giustificano gli atti più indicibili con le scuse più insignificanti e inventano armi come noi al fine di uccidere un numero sempre maggiore di persone sulla base delle più arbitrarie divisioni politiche.

(trad. di Eleonora Antonini)

 

Presentazione della Fanucci:

A corto di carburante e cacciata dalla Flotta di Lame la nave da guerra senziente Trouble Dog segue una serie di indizi che la portano all’Interferenza, un’area dello spazio in cui la realtà stessa diventa instabile. Ma con la civiltà umana che crolla, che differenza può fare una vecchia nave malconcia contro un’armata invincibile?

Nel frattempo, Cordelia Pa e il suo fratellastro sopravvivono recuperando artefatti da una città aliena. Ma quando Cordelia comincia a sentire la canzone della città nella sua testa, iniziano a succederle cose strane. Che affinità straordinaria ha con questa tecnologia abbandonata, e come può aiutare la Trouble Dog?

 

Universi in guerra conclude la trilogia dello scrittore inglese Gareth L. Powell, iniziata nel 2019 con Focolai di guerra (Embers of War) e proseguita nel 2020 con Navi in guerra (Fleet of Knives). La storia, classico esempio di Space Opera contemporanea, si conclude in maniera definitiva, anche se non si possono escludere ritorni nello stesso universo letterario, ricco di spunti per potenziali spin-off. Se da un lato l’opera nel suo complesso non brilla per originalità e fa venire in mente altre serie di successo (innanzitutto The Expanse, del duo statunitense James S. A. Corey, ma anche Alastair Reynolds con la sua saga di Revelation Space), dall’altro si distingue per l’elevato grado di leggibilità, costante in tutti e tre i libri. Si deve ringraziare ovviamente il lavoro della traduttrice, nel caso del terzo capitolo Eleonora Antonini (che ha sostituito la altrettanto brava Evelina Croce), ma le doti stilistiche di Powell paiono indiscutibili.

Gareth L. Powell (classe 1970)

La narrazione in prima persona, i continui cambi di punto di vista da un protagonista all’altro, la frequenza delle scene d’azione e, non ultima, la non eccessiva lunghezza dei capitoli contribuiscono alla scorrevolezza anche di questo terzo romanzo. Come scritto altrove, la scelta dell’autore di Bristol di passare velocemente da una situazione all’altra ha il pregio di mettere a suo agio un lettore abituato alla serialità televisiva o all’intrattenimento videoludico. L’altra faccia della medaglia è uno scarso approfondimento psicologico dei vari personaggi che, per la maggior parte, sembrano simili a tanti altri già visti sul piccolo schermo o conosciuti in altri titoli. A tratti si nota un certo livellamento di pensiero e di sentimenti fra i principali protagonisti che finiscono per assomigliarsi fra loro e mostrare reazioni o atteggiamenti simili.

I libri di questa trilogia hanno in comune talmente tanti elementi che praticamente costituiscono le tre parti, indivisibili, di un’unica storia. Per fortuna i tre volumi sono ora disponibili, grazie allo sforzo della casa editrice Fanucci, e il lettore volenteroso può immergersi nella Space Opera targata Powell il cui alto tasso adrenalinico, la simpatia di alcune figure (una su tutte l’alieno Nod) e un pizzico di caro, vecchio sense of wonder la rendono un prodotto godibile e fruibile da varie tipologie di lettore; libri forse non indimenticabili ma di sicuro intrattenimento. E di questi tempi molte persone ne hanno bisogno…

Buona lettura!

 

Gareth L. POWELL, UNIVERSI IN GUERRA (Light of Impossible Stars, 2020), trad. di Eleonora Antonini, Fanucci Editore, collana Narrativa, 297 pp., 2021, prezzo di copertina 18,00 € (ebook 7,99 €).