Spore, di Andrea Viscusi

Andrea Viscusi è il volto nuovo della fantascienza italiana, salito agli onori delle cronache per la pubblicazione lo scorso anno del suo primo romanzo.

Dopo aver letto, e apprezzato, Dimenticami, Trovami, Sognami (pubblicato da Zona 42) ho deciso di dare ancora fiducia ad Andrea e ho acquistato Spore, la sua prima antologia che contiene nove racconti di cui cinque inediti.


Spore
: un uomo decide di farsi seppellire all’interno di una speciale tuta nella quale sono contenute spore di funghi che ricicleranno il suo corpo. Dopo di lui l’intera umanità prenderà una strada completamente diversa.

Il giorno più importante: sul finire dell’anno 2012, il protagonista si sveglia il giorno del suo matrimonio. Deve raggiungere la sua futura sposa, ma c’è qualcosa di estremamente strano, quella mattina, e il tragitto si rivela pericoloso.

Natura morta: nell’appartamento di due universitari la frutta marcisce con insolita velocità. Potrebbe essere semplice incuria degli inquilini, ma anche qualche insolito fenomeno fisico/biologico…

Il Dottipardo: una società composta interamente da uomini, e regolata dalle disposizioni dogmatiche di un Libro. Almeno finché qualcuno non inizia a porsi delle domande.

Cattivi genitori: in un istituto speciale che cura la formazione di un ristretto numero di ragazzi, gli studenti scoprono gradualmente quali sono le loro origini, e lo scopo a cui i loro tutori li hanno destinati.

Il guardiano del faro: un’entità artificiale acquista capacità di pensiero, analizzando i dati a sua disposizione si interroga sulla sua natura e funzione.

Stelle cadenti: un remoto pianeta viene attaccato dall’avanguardia di un potente impero interstellare. L’unica possibilità di respingere l’occupazione è nelle mani di un giovane miliziano che non sa niente di come si combatte una guerra.

Sinestesia: in seguito a un incidente sul lavoro, un ragazzo scopre di avere un cervello minuscolo, e poco dopo tenta di uccidere la donna di cui è innamorato. O almeno così sembra, ma le sue intenzioni sono ben diverse.

La staffetta: in un futuro remoto, la popolazione terrestre si è ridotta a un numero esiguo di individui immortali. Ma sono davvero gli unici essere intelligenti sul pianeta?

Come si può intuire da queste brevi descrizioni la fantascienza di Viscusi ricorda da vicino le origini del genere. Sono storie semplici, con pochi ed essenziali personaggi, ma raccontate con uno stile privo di orpelli e così scorrevole che il libro si potrebbe finire letteralmente nel giro di un paio d’ore di lettura ininterrotta. Ricorrente è il tema dell’identità, intrecciato al destino dell’uomo come individuo ma soprattutto come specie. E forse non a caso il primo e l’ultimo racconto sono stati posti in apertura e chiusura di volume , ma capirete meglio se deciderete di dar fiducia a questo giovane ma molto promettente autore. Quella di Viscusi è fantascienza fresca, un ritorno per certi versi alle origini di un genere che forse alla ricerca di una dignità letteraria ha reso troppo complesse trame e storie al punto da risultare alle volte persino troppo complesso. Con Viscusi non si corre questo rischio, le sue storie sono semplici, essenziali, mai troppo ricercate, ma capaci di arrivare subito al punto. Racconti coinvolgenti, con un pizzico di speculative fiction e non privi di quel sense of wonder che tanto ha significato per il nostro amato genere. Provare per credere.