Sfera, di Michael Crichton

“A trecento metri di profondità, sul fondale del Pacifico, giace una misteriosa nave spaziale di dimensioni inaudite. Da dove è arrivata? Da una civiltà aliena? Da un altro universo? Dal futuro attraverso un buco nero? Per risolvere l’enigma viene chiamata un’equipe di scienziati, mentre il mare si popola improvvisamente di mostruose creature e sugli schermi dei computer appaiono inquietanti messaggi. Un’avventura ai confini della realtà in un thriller sottomarino in bilico tra scienza e mistero.”

Che sia il solito libro sulla scoperta di civiltà aliene? Questo è ciò che prospetta il romanzo di Crichton datato 1987, ma ben presto il lettore scoprirà che le premesse sono solo dei falsi cliché. Tutto comincia con l’ingaggio di uno psicologo specializzato in supporto post traumatico a seguito di catastrofi, che si aspetta di essere stato convocato dalla marina a causa di un aereo precipitato in mare. Fin dalle prime pagine, però, Crichton fa capire che con questa storia gli aerei non c’entrano proprio un bel niente perché, dalle analisi preliminari, il relitto sembra giacere in fondo all’oceano da quasi 300 anni e la sua tecnologia risulta essere  ignota.

Viene così formata un equipe di studiosi sulla base di un saggio scritto dal protagonista, Norman Johnson: una relazione sul comportamento da tenere durante un ipotetico incontro con gli extraterrestri redatto più per la cospicua somma offerta del governo che per una concreta possibilità; uno studio composto per metà da una serie di approfondimenti tecnici e per l’altra da idee mutuate a piene mani da grandi autori di fantascienza. Utilizzando tale saggio quale bibbia, i militari formano così un team composto da una zoologa, un biologo marino, un matematico e un astrofisico, oltre ovviamente dalla figura dello psicologo necessario a gestire lo stress di tali condizioni. Il Dr. Johnson aveva infatti ipotizzato che, in caso di “contatto”, la paura ed il terrore sarebbero state le prime e naturali reazioni nei confronti di una civiltà extraterrestre.

[Spoiler] Comincia così un viaggio a trecento metri di profondità sul fondale del Pacifico meridionale, per l’esplorazione di quella che si sospetta essere una nave spaziale dalle dimensioni titaniche e perfettamente intatta. Una volta entrati, però, molteplici indizi rivelano che in realtà non solo l’astronave è di produzione americana, ma arriva anche da un futuro prossimo al 2050 dopo aver attraversato un buco nero. Inoltre, non si sa bene perché o percome, la nave sembra aver raccolto nel cosmo una sfera perfetta di origini sconosciute e del diametro di circa dieci metri, che si manifesta all’equipaggio dell’habitat sottomarino con inquietanti manifestazioni dalle terribili conseguenze. [Fine Spoiler]

Non credo sia necessario dilungarsi troppo su chi sia Michael Crichton: regista, produttore, sceneggiatore e autore di numerosi best sellers quali AndromedaJurassic ParkSol Levante, solo per citarne alcuni. Confesso di averlo sempre sottovalutato, forse perché troppo “mainstream”, ma mi sono ritrovato tra le mani un’opera coinvolgente in uno stile asciutto e scorrevole che si è fatta leggere con avidità. Come in molte sue opere il tutto si svolge nell’arco di pochi giorni con  un ritmo serrato che non lascia spazio a divagazioni inutili o descrizioni prolisse, né tantomeno a dialoghi insulsi, che si rivelano invece  sempre interessanti al punto da caratterizzare i personaggi in modo quasi vivido. Nonostante  sia poco descrittivo il romanzo non risulta arido di dettagli, ma è ricco di particolari e sfumature che emergono dalle interazioni degli stessi personaggi.

Tutto ruota sull’ipotesi: Cosa succederebbe se avessimo il potere di manifestare ogni nostro pensiero? E se fosse possibile, cosa succederebbe se anche il nostro lato oscuro ottenesse lo stesso potere? La risposta a questi quesiti è il dono dell’imperscrutabile Sfera, che fa risalire a galla nei personaggi terrori e paure pagina dopo pagina, attraverso un complesso intreccio emotivo interpersonale legato a fobie, traumi e complessi.

Questo thriller psicologico, infatti, gioca su un concetto molto antico e reinterpretato in chiave moderna da Jung come l’Ombra, senza andare a scomodare tradizioni esoteriche millenarie come la Kabbalah e la figura de “l’Avversario”, o l’eredità cristiana con la figura di Satana. L’Ombra è quella che viene definita come “il lato oscuro della personalità, contrapposto all’Io cosciente, quel lato ‘oscuro’ della personalità individuale, che contrasta con le parti ‘luminose’ e coscienti dell’Io [omissis] Per es., un soggetto la cui personalità cosciente si configuri principalmente secondo i valori della forza e dell’affermazione di sé, tenderà a relegare nell’ombra, rendendole inconsce, tutte le componenti di debolezza, fragilità e bisogno di dipendenza che appaiono in netto contrasto con la sua immagine cosciente”. Il vero protagonista del romanzo è infatti l’Ombra nascosta dentro ognuno di noi, l’altro lato onnipresente e inscindibile dal nostre sé, che può essere sconfitto solo accettando la paura stessa.

Per tutto il tempo che ci allieteremo con quest’opera, non potremo non chiederci a questo punto cosa sia la Sfera, cosa rappresenti, e come effettivamente l’inconscio, a prescindere dall’espediente narrativo, influisca sulla nostra realtà e sulla nostra percezione della realtà, impedendoci di esperire appieno la vita.

Il romanzo potrebbe essere definito come un fanta-psycho-thriller che mantiene sempre sulle spine con una suspance costante in continuo crescendo. A voler proprio trovare un difetto, il pelo nell’uovo di un’opera che personalmente consiglio vivamente a tutti, qualche paragrafo non è ben separato dal precedente rendendo poco chiaro il cambio di scena o tempo. Ma questi sono solo dettagli.

Buona lettura da Marc Welder