Il ciclo dell’invasione, di Harry Turtledove

Continuamo la rassegna dei grandi classici della fantascienza. Vincenzo Cammalleri ci parla oggi del più importante ciclo fantascientifico prodotto dal prolifico Harry Turtledove, storico e scrittore che si è dedicato prevalentemente alla stesura di ucronie, a partire dal celebre ciclo di Videssos, il suo primo successo.

E se tutto a un tratto arrivasse sulla Terra una flotta di invasione aliena pronta a soggiogare la razza umana? Una domanda mille volte riproposta nelle pagine della letteratura di fantascienza. La questione è stata rielaborata in mille diverse versioni, ma una delle più divertenti e affascinanti è certamente quella di Harry Turtledove.
Lo scrittore americano, nato nel 1949, ha infatti scritto sull’argomento ben otto libri raccolti in due cicli facenti parte di un’unica saga:

 

L’idea che da’ origine alla saga è semplice. In pieno svolgimento della Seconda Guerra Mondiale una razza aliena dalle forme rettiloidi raggiunge la terra con una flotta agguerrita pronta alla conquista. La Razza (questo è il nome con cui i rettili si autodefiniscono) si aspettava però di trovare una popolazione di selvaggi a malapena capaci di colpir di spada. Immensa, e indiscutibilmente spiacevole, è quindi la scoperta che gli esseri umani hanno invece raggiunto un discreto livello tecnologico e che, seppur ancora nettamente inferiori, possono tener testa agli invasori. L’idea, a giudizio di chi scrive assolutamente geniale, è che la Razza sia sì indubbiamente superiore tecnologicamente ai terrestri, ma non eccessivamente. Il distacco tecnologico è quantificabile in qualche decennio. I terrestri quindi potranno tener testa agli invasori essendo avvantaggiati dall’enorme superiorità di numero rispetto agli invasori.

Non sarà sfuggito al lettore più curioso che a questo punto si presenta l’occasione di gettarsi a capofitto in una trama che prevede alleanze improbabili, ad esempio tra Russi e Tedeschi, per combattere l’invasore, così come di indubbio fascino sono le descrizioni della disperate battaglie tra gli umani e la Razza. Quali alleanze gli umani saranno disposti a stipulare pur di difendersi dal comune nemico?
I lettori di fantascienza non potranno poi non apprezzare il personaggio di Sam Yager, mediocre giocatore di baseball e avido lettore di pulp fantascientifici che si troverà, in virtù di questa sua passione, nella posizione di comprendere meglio di tanti altri le menti aliene che invadono la Terra.
La storia evolve nel corso dei due cicli fino a un naturale epilogo che ovviamente non sveleremo al lettore interessato.

Il Ciclo dell’Invasione è caratterizzato da una trama movimentata, avvincente e piena di colpi di scena. Come si addice a uno scenario bellico assistiamo a scontri armati, guerriglie, voltafaccia. I Rettili sono descritti minuziosamente soprattutto sotto l’aspetto psicologico. Sono per certi versi diversissimi dagli esseri umani: possiedono una biologia riproduttiva basata su periodi di calore e periodi di totale disinteresse verso l’altro sesso, non possiedono il concetto di famiglia e sono sconvolti dall’idea di potersi ribellare ai propri superiori. Allo stesso tempo soffrono le fredde temperature delle regioni terrestri essendo abituati a temperature ben oltre i 30° e hanno difficoltà a relazionarsi con i terrestri a causa della babele di lingue e culture che caratterizza il nostro amato pianeta.

Il Ciclo della Colonizzazione invece narra gli eventi dall’arrivo della seconda flotta, quella che porta i civili per colonizzare la Terra, quando la presenza dei rettili è ormai stabilizzata in alcune regioni della Terra e si viene a creare una sorta di stallo tra le maggiori potenze mondiali e gli alieni. La storia diventa quindi qualcosa di simile a una “guerra fredda”, durante la quale i terrestri cercano di raggiungere il livello tecnologico degli invasori e poter quindi competere alla pari con la Razza.

Certamente i primi quattro volumi presentano una narrazione maggiormente avvincente rispetto ai successivi, ma è altrettanto indubbio che anche questi ultimi meritino una lettura. Seppur negli ultimi volumi si percepisca una certa stanchezza nella penna dell’autore resta grande il fascino di una saga che potrà sicuramente divertirvi.