Hypnos numero 5

Quando uscì il primo numero di Hypnos, la rivista italiana di letteratura weird e fantastica, l’evento fu accolto con entusiasmo non senza, tuttavia, destare qualche dubbio sul futuro proseguimento dell’avventura editoriale. Le acclamazioni suscitate inizialmente dall’effetto sorpresa sarebbero scemate nei numeri successivi se il progetto non fosse stato davvero solido e innovativo come fu presentato nel 2013. Oggi, con l’uscita del quinto numero della rivista, accompagnato da un salto di qualità non indifferente riguardo al resto delle pubblicazioni della casa editrice Hypnos, siamo giunti a un livello di fiducia consolidato. Gli appassionati di nicchia sanno che possono contare su un lavoro serio, impegnato e aggiornato da parte della redazione.

La riscoperta di autori pressoché sconosciuti in Italia prosegue nel numero 5 attraverso la presentazione di Karl Hans Strobl, fondatore nel 1919 della rivista tedesca Der Orchideengarten che in qualche modo può considerarsi anticipatoria rispetto alla più nota Weird Tales, uscita nel 1923. Le curiosità sull’autore tedesco vengono soddisfatte dall’editoriale di Andrea Vaccaro e da un profilo d’autore dettagliato a cura di Alessandro Fambrini, insieme al racconto inedito “La moneta bizantina”.

“Solo in caso di disastro” è invece il racconto novecentesco di Henry S. Withehead, il «reverendo da paura» come lo definisce Walter Catalano nel profilo d’autore. La storia si riallaccia al racconto di Strobl nella rappresentazione di un orrore che nasce dall’interno e plasma l’esterno, che germina dalla psiche e invade la percezione. Sogno e realtà, suggestione e immaginazione si intrecciano sconvolgendo i sensi.

I racconti moderni sono affidati per i due terzi ad autori italiani, in virtù della vittoria a pari merito nella seconda edizione del premio Hypnos che ha visto trionfare Francesco Corigliano con “Ex machina” e Giovanni De Feo con “I pallidi”. I due racconti inorgogliscono la narrativa nazionale di genere  e contribuiscono a rendere il premio Hypnos uno dei più ambiti in assoluto. Da non dimenticare, a proposito, l’ottimo racconto “Il suo sguardo” vincitore della prima edizione, scritto da Moreno Pavanello e pubblicato su Hypnos numero 3.

Nathan Ballingrud è uno dei migliori esponenti del weird contemporaneo. Viene qui presentato con il racconto “I mostri del cielo”. È difficile analizzare la storia perché complesso e visionario è l’autore che l’ha scritta. In questo caso giungono in aiuto le parole di Andrea Bonazzi nel profilo d’autore corrispondente: Ballingrud effettua uno «strano rovesciamento della teoria, consolidata nello scorso secolo, che pone l’eccezione, il perturbante, la violazione di realtà come perno centrale della weird fiction», affrontando «temi e situazioni dell’animo umano solitamente troppo sconvenienti e dolorosi da discutere».

Per concludere, dopo avere già pubblicato la piccola antologia ebook La ricerca di Catherineche include cinque racconti – due dei quali sono inediti – di Joseph Sheridan Le Fanu, il numero 5 della rivista ospita un altro racconto inedito dell’autore. “Spalatro: dalle note di Fra Giacomo” è l’unico racconto scritto da Le Fanu tra il 1841 e il 1843. Apparve sul Dublin University Magazine sotto forma anonima – come ci fa notare un articolo di Danilo Arrigoni – e fu attribuito allo scrittore irlandese nel 1997. Abbiamo dovuto aspettare fino ad oggi per vederlo tradotto in italiano. Come dire? Meglio tardi che mai.