Pirin Civilizations Artbook

La redazione di Cronache di un Sole Lontano è lieta di ospitare la presentazione che l’amico e scrittore Sebastiano B. Brocchi le ha inviato di “Pirin Civilizations Artbook”, un volume sorprendente che raccoglie disegni, mappe e dettagliate informazioni sull’universo di Pirin, creazione letteraria composta da una trilogia di romanzi nonché da vari racconti di contorno e che ha ispirato anche un videogioco di successo. Numerosi e di talento gli artisti che hanno dato il proprio contributo a tale opera. L’immaginazione e la sensibilità di Brocchi e di tutti i disegnatori modellano e materializzano davanti agli occhi del lettore un mondo complesso, ricco di popoli strani e civiltà esotiche, che nulla ha da invidiare ad altri, ben più noti universi fantasy. Quest’opera, inevitabilmente, diverrà un oggetto imperdibile, non solo per gli appassionati di questa corposa serie ma per tutti i collezionisti di arte fantastica. Buona lettura!

Stefano Sacchini

 

Re Helewen è uno degli ultimi rappresentanti ancora in vita di una stirpe di semidei, che un tempo abitarono un reame benedetto e verdeggiante racchiuso tra impervie vette d’oriente: i Pirin, generati dall’unione di una fata e un uomo mortale. Le memorie del sovrano ci porteranno indietro al tempo della grandezza di questo popolo, fino al drammatico scontro di civiltà che condusse al suo tramonto. Eventi che fecero da cornice a un’antica profezia: la ricerca del predestinato a indossare la corona di Re del Mondo.

La sua storia è in realtà l’intreccio di molte storie, narrate in una vasta trilogia high fantasy di più di 1800 pagine, costituita dai romanzi “Le Memorie di Helewen”, “Hairam Regina” e “Le Gesta di Nhalbar”. Ad essi si aggiungono ulteriori racconti spin-off, le avventure di “Tasar”, per ulteriori 400 pagine complessive (divise in sei parti che il lettore stesso può “comporre” scegliendo un percorso luminoso da druido o uno oscuro da stregone).

Cronache di un Sole Lontano” si è già occupato in passato della saga dei Pirin con un’approfondita e sensibile recensione curata dalla scrittrice Artemisia Birch, la quale tra l’altro ebbe a considerare “Tutto viene evocato con una grande padronanza dei contenuti esternati e di quelli taciuti, donando alla linea narrativa visibile una solidità imponente, cementata da ciò che giunge dal basso e si rivela ai soli occhi dellintuizione. Nonostante ciò, la scorrevolezza risulta evidente, sostenuta da un linguaggio fiabesco e a tratti arcaico (…) Particolare da non trascurare sono le numerose illustrazioni, splendide immagini scaturite dalla potente vena creativa dellautore, che ci mostra, oltre ai personaggi, mappe, divinità, popoli, flora, fauna, alfabeti, numeri, calendari, stemmi e simboli con una chiarezza e una sistematicità che stupisce e ammalia”.

In effetti possiamo dire che l’arte abbia sempre rivestito un ruolo fondamentale nel dna di questa saga, tanto che nel corso dei lunghi anni di studio e sviluppo della sua ambientazione ho accumulato una quantità spropositata di materiale visivo connesso ai più diversi aspetti della lore. Centinaia tra schizzi in bianco e nero, disegni a colori (sia con tecniche tradizionali che digitali), senza contare il vastissimo apparato iconografico confluito nell’avventura grafica punta&clicca “Eselmir e i cinque doni magici” (Stelex Software), videogioco che si è guadagnato diversi apprezzamenti internazionali anche per il suo stile, per certi versi distante dagli abituali canoni estetici proposti dal mondo videoludico e più vicino al mondo dei romanzi illustrati. Non a caso ogni singolo scenario di gioco, ogni personaggio, creatura o manufatto incontrato dal giocatore durante il suo viaggio interattivo, è il frutto della combinazione tra disegno realizzato a mano e colorazione digitale, per un risultato forse meno “accurato” o graficamente preciso di quanto possiamo vedere nei titoli mainstream ma al contempo di sicuro effetto “fiabesco” e artigianale.

Sempre nell’ottica di un’espansione multimediale votata al proficuo connubio tra narrativa e arti visive, è attualmente in preparazione anche un albo a fumetti, intitolato “La Vita di An”, che segnerà una sorta di congiunzione ideale tra gli anelli mancanti di una trama già così fitta e articolata, per cogliere appieno certe importanti connessioni tra eventi e personaggi della saga letteraria e del videogioco, evidenziare legami, moventi, retroscena capaci di conferire ulteriore spessore all’intreccio.

Conscio della ricchezza del materiale artistico prodotto nell’arco di più di una quindicina d’anni, buona parte del quale ovviamente non ha potuto trovare posto nei romanzi pur avendo magari contribuito a delinearne idealmente alcuni aspetti, ho deciso di raccogliere alcuni dei pezzi più rappresentativi in un artbook. Tuttavia non volevo che quest’ultimo fosse soltanto un “museo” della mia personale creatività. Ritengo che per diventare un reale patrimonio condiviso una saga debba subire un graduale processo di decentramento dalla figura del suo autore, poiché è attraverso il passaggio al pubblico e alle successive reinterpretazioni di quel materiale narrativo che le storie e l’universo in cui si svolgono penetreranno più in profondità nel magmatico e metamorfico tessuto di un immaginario collettivo. Un po’ come avviene con la nostra vista: se guardiamo con un occhio solo le cose ci appaiono più piatte, con due occhi acquisiamo la tridimensionalità. Ecco, non volevo essere un unico occhio puntato sul mondo dei Pirin, ma accogliere altri punti di vista che reinterpretassero la mia visione ampliandola con il loro personale contributo. Per questo ho pensato di estendere l’esperienza del progetto alla cooperazione con un team di artisti, e devo dire di eccezionali artisti, molto amati e apprezzati sia in Italia che, in certi casi, addirittura a livello internazionale: Paola Andreatta, Michele D’Angelo, Marco Pennacchietti, Andrea Piparo, Giuseppe Rava, Anna Schilirò, Miriam Tritto e Alessandra Valenti.

La pluralità di visioni in questo caso non è andata assolutamente a scapito dell’omogeneità e la coerenza con le “fonti” originarie, e questo perché ognuno dei membri della squadra con cui ho avuto il piacere di collaborare si è davvero chinato sulla lettura dei romanzi con spirito indagatore e la viva curiosità di cogliere l’essenza di quel mondo e farla propria. Inoltre la mia personale supervisione e coordinazione in qualità di art director del progetto ha garantito senza dubbio che gli sforzi individuali venissero convogliati in una direzione univoca di armonia formale e rispetto delle basi narrative, favoriti dall’impegno corale di cui l’opera ha goduto durante tutte le fasi realizzative e la grande professionalità di ogni singolo artista.

È in questo clima di proficuo scambio di vedute e cooperazione di talenti che ha visto la luce il progetto “Pirin Civilizations Artbook”. Come dice il titolo stesso, il libro si propone di illustrare aspetto, usi e costumi delle principali civiltà della leggendaria terra di Gaimat, il “setting” della saga. Parliamo di popolazioni che in parte ereditano i tratti di grandi stirpi del passato storico (dai quattro angoli della terra), in parte si plasmano su stilemi cari all’high fantasy (razze come gli Elfi o i Nani, per intenderci), e in parte, infine, godono di peculiarità proprie assolutamente distintive e capaci di evidenziare la loro unicità nel panorama di questo tipo di letteratura.

Il lungo periplo illustrato (188 pagine a colori) ci conduce attraverso mappe, ritratti e pittoreschi capi d’abbigliamento, armi e armature, paesaggi e scorci di città, senza dimenticare lo spazio dato a dettagli quali l’araldica o gli alfabeti.

Accanto alle molte tavole illustrate inedite realizzate dal team di artisti troviamo un ricco apparato d’immagini tratte dai romanzi, dal videogioco, come pure dagli anni d’attività del sito internet dedicato alla saga (http://pirinsaga.blogspot.com). Non mancano decine di bozzetti preparatori, diversi dei quali mai pubblicati in precedenza.

Pur essendo un libro indubbiamente incentrato sull’arte, esso non dimentica di lasciare posto alle componenti testuali, in particolare ad alcuni estratti e citazioni dai romanzi o dal videogioco, che aiuteranno i lettore a contestualizzare ciò che vedrà e ad accentuare lo spessore narrativo dei contenuti iconografici. I testi dell’artbook sono tutti in versione bilingue inglese-italiano, questo perché la saga sta timidamente cercando di farsi strada verso un pubblico più internazionale: un processo iniziato con il videogioco, disponibile fin dal suo esordio anche nella versione anglofona “Eselmir and the Five Magica Gifts”, e proseguito quest’anno con la pubblicazione del primo volume tradotto della trilogia letteraria: “Memoirs of Helewen”, al quale seguiranno “Hairam the Queen” e “The Gests of Nhalbar”.

Pirin Civilizations Artbook“, di Paola Andreatta, Sebastiano B. Brocchi, Michele D’Angelo, Marco Pennacchietti, Andrea Piparo, Giuseppe Rava, Anna Schilirò, Miriam Tritto, Alessandra Valenti. Anno 2020.
Pagine: 187, illustrato a colori.
Prezzo edizione cartacea: 44,99 €; ebook: 8,99 € (il prezzo può subire delle variazioni a seconda dello store). Per l’acquisto: https://store.streetlib.com/it/collettivo-artistico/pirin-civilizations