Robot 70

È arrivato agli abbonati il numero 70 della rivista Robot, il trentesimo dell’era moderna.

Come sempre, tra alti e bassi fisiologici, la rivista cerca di offrire i migliori racconti del panorama mondiale e italiano, intermezzati da articoli di approfondimento su tutto quel che riguarda la fantascienza.

Ed è mandatorio sottolineare come in questo numero l’offerta ai lettori sia impreziosita da ben due racconti premiati dai maggiori premi per la letteratura fantascientifica in lingua anglosassone. Robot 70 si fa infatti notare per la presenza fra le sue pagine di Pat Cadigan con il racconto “La ragazza che uscì per il sushi”, Premio Hugo 2013 nella categoria miglior racconto; e dal racconto “Immersione” di Aliette de Bodard, vincitrice del Premio Nebula 2012 nella categoria miglior racconto breve. Di Aliette de Bodard si parla ancora nel saggio di Salvatore Proietti, che paragona la scrittrice di origini franco-vietnamite alla ormai famosissima Nancy Kress, con una panoramica sulle opere più recenti.

Tornando ai racconti, bisogna sottolineare la presenza di quindici microracconti ispirati all’universo di “Livido” di Francesco Verso,  vincitore del Premio Odiessea 2012, una sorta di omaggio all’opera che segna lo sbarco per l’autore nella lontana Australia. Livido, infatti, sarà pubblicato nel 2014 in Australia.

Gli altri racconti presenti nel volume sono “Vera Sisko” di Danylù Louliette Kazham (ispirato a Mondo 9 di Dario Tonani), “Il Vento Mutante” di Massimo Pandolfi, “Casa dolce casa” di Lukha B. Kremo, “Travaso di Felicità” di Marco Migliori e “780 giorni” di Enrico Lotti. In tutto più di cento pagine di narrativa di ottimo livello.

Il resto del volume, oltre al già citato articolo di Proietti, ospita la solita rubrica “l’ambasciata di Urania” e un secondo intervento di Giuseppe Lippi con un’interessante analisi di Arancia Meccanica e delle differenze con la famosa trasposizione cinematografica.

Interessantissimo poi è il saggio di Alessandro Fambrini, che prende spunto dalla classifica di Locus sul meglio della fantascienza nel XX° secolo. Trova sempre il suo posto anche la rubrica videoludica, e per i più nostalgici vi sono infine i due articoli su Frederik Pohl e Karel Thole.

Come sempre la rivista curata da Silvio Sosio offre un’ampia varietà di temi e racconti che possono stuzzicare e soddisfare i sempre più raffinati palati degli appassionati di fantascienza.
Nonostante la crisi che la Delos sta attraversando l’impegno nella selezione e nell’offerta ai propri lettori rimangono sempre altissimi, cosa non da poco vista la triste situazione nel nostro paese per l’editoria del settore. Un plauso quindi per chi continua a offrire ai propri lettori il meglio della letteratura fantascientifica, senza trascurare l’aspetto critico e speculativo senza il quale la fantascienza perderebbe gran parte della sua dirompente forza sociale.