Robot 74

Il numero primaverile di Robot, il 74, è già nelle nostre case da diverse settimane. Con il nuovo anno sono cambiate le copertine che, per i numeri di questo 2015, saranno firmate da Aldo Katayanagi.
Dopo il consueto editoriale di Silvio Sosio, che questa volta ci mette in guardia dai rischi del giornalismo ai tempi di internet, si parte subito con uno splendido racconto di Ted Chiang dal titolo La Verità dei Fatti, la Verità dei Sentimenti. Il pluripremiato scrittore non si smentisce regalando ai lettori una storia divisa in due che racconta specularmente di come la tecnologia muta non solo la nostra vita, ma anche il modo nel quale pensiamo a noi stessi.

Altra firma notevole è quella di James Patrick Kelly  con il racconto Immersione Profonda, mentre ben quattro sono i racconti italiani che portano le firme di autori in ascesa come Stefano Paparozzi, Leonardo Patrignani e Piero Schiavo Campo, oltre all’illustre nome di Mauro Antonio Miglieruolo.

In Rendez-vous, Premio Robot per il 2015, Stefano Paparozzi racconta di un uomo alle prese con degli strani Déjà-vu che troveranno spiegazione solo alla fine di questo ottimo racconto.

Tu non esisti, di Leonardo Patrignani, ricorda da lontano le atmosfere di Matrix e lascia una certa inquietudine al lettore che più ama calarsi in una storia ben congeniata.

Progetto Intelligente, di Piero Schiavo Campo, riunisce con freschezza i temi già trattati da Clarke, in I Nove Miliardi di Nomi di Dio, e da Galouye, in Simulacron 3.

Infine Mario Antonio Miglieruolo, in Storie Senza Qualità, ci racconta di una sorta di gioco perverso ai danni di uno fra gli ultimi di una città non certo a misura d’uomo.

Ma Robot non è solo racconti e quindi c’è spazio per le  interviste a John Scalzi, Giuseppe Lippi e Leonardo Patrignani, e per un ottimo saggio di Piero Schiavo Campo su disegno intelligente e il principio antropico che fa da introduzione al suo splendido racconto.
Continua inoltre lo spazio dedicato a Michele Tetro e la sua rubrica Odiessee sulla Terra che questa volta ci parla dei temutissimi ghiacci, mentre ancora Lippi introduce il romanzo Sottomissione di Michel Houllebecq.

Ancora una volta un numero tutto da gustare. Buon appetito.

Cioè… buona lettura!