UCZ #153 Il mondo di Grimm, di Vernor Vinge

Quando il giovane astronomo Svir Hedrig incontra l’enigmatica Tatja Grimm, non immagina la scoperta che sta per fare. Sul suo mondo tutti leggono la rivista “Fantasie”, proprio come qui da noi tutti leggono “Urania”, ma l’unica collezione completa della mitica testata (vecchia di settecento anni) sta per essere distrutta.
Il responsabile è Tar Benesh, tirannico reggente di Crownesse, e basta questo a spingere Svir ad accettare di immergersi in una pericolosa avventura.
Ben presto, quella che era cominciata come una nobile impresa in nome della stampa si tramuta in una cruenta lotta per il potere a causa degli oscuri disegni di Tatja, ma il vero pericolo è altrove. Forse è nell’avvicinarsi del tempo della “raccolta”, fra i non meno oscuri disegni di una grande civiltà interstellare… 

(dalla quarta di copertina)

Se siete in cerca di un buon romanzo da leggere …. questo “Il Mondo di Grimm” non fa per voi; una lettura certamente scorrevole, a tratti intrigante e divertente ma con una trama davvero poco interessante e personaggi che lasciano perplessi.
Ciò nonostante questo volume ha un suo perchè e potrà soddisfare una piccola parte dei fan più appassionati di Vernor Vinge (ed io non rientro tra questi…) ed una parte di coloro che invece non hanno mai letto nulla di Vinge (categoria alla quale appartengo…).
E adesso vi spiego perchè.

Il Mondo di Grimm” non è la ristampa dell’Urania n.1057 (che vedete nell’ immagine di fianco), nonostante la Mondadori abbia deciso di mantenere lo stesso titolo.
Usando i titoli originali ci capiamo sicuramente meglio:
l’Urania n. 1057 contiene “Grimm’s World” mentre l’Urania Collezione n.153 contiene “Tatja Grimm’s World“, e tra le due versioni c’è una bella differenza.
Nel 1968 Vinge scrive il racconto “Grimm’s Story“; quindi Damon Knight chiese a Vinge di ampliare il racconto in modo da pubblicarlo sotto forma di romanzo; Vinge non amplia il racconto bensì scrive un secondo racconto come sequel del primo. I due racconti saranno pubblicati sotto forma di romanzo nel 1969 col titolo “Grimm’s World” (che verrà tradotto sull’Urania n.1057).
Nel 1986 Jim Baen chiede a Vinge di ampliare ulteriormente il romanzo. Stavolta Vinge scrive un prequel, “The Barbarian Princess“.

The Barbarian Princess” (nominata allo Hugo nella categoria “Best Novelette” e piazzatasi 12ma ai Locus Award nella medesima categoria) viene pubblicato su Analog nel settembre del 1986; nel 1987 invece esce il romanzo “Tatja Grimm’s World“, formato appunto dall’unione dei 3 racconti.
L’UCZ #153 contiene quindi il romanzo completo nella sua versione definitiva e comprensiva del terzo racconto.
In Italia il racconto “The Barbarian Princess” era precedentemente uscito solo nell’antologia di racconti di Vinge edita dalla Nord ed uscita nel 2007 (Tutti i Racconti Vol 1 & Vol 2); lo zoccolo duro dei fan di Vinge probabilmente possiede gia i volumi della Nord, ma quei pochi che non sono riusciti ad averli compreranno certamente con piacere questo numero di UCZ.
Anche i cosidetti “completisti” non si lasceranno sfuggire questo volume….

In giro per il web leggo che le opere di Vinge possono essere divise in 3 periodi:
– I primi lavori (pre-1983)
– Il periodo del ciclo del Realtime (seconda metà degli anni ’80)
– Post 1990: il periodo dei romanzi “premiati”

Se fate parte di quelli che non hanno mai letto nulla di Vernor Vinge, questo è (a mio avviso) il romanzo giusto per prendere le misure all’autore prima di affrontare i suoi romanzi più importanti (e più voluminosi!) o per lo meno lo è se siete tra quelli che , come me, prediligono un approccio sistemico ad un autore e alla sua opera. Nel caso contrario probabilmente dovrete puntare su uno dei 3 romanzi grazie ai quali Vinge ha vinto il premio Hugo o alla avventurosa serie del Realtime.

Il Mondo di Grimm” è ambientato su un pianeta ricoperto da vasti oceani punteggiati da tantissime isole, piccole e grandi, e povero di metalli al punto che lo sviluppo tecnologico è fermo all’era pre-industriale; in alcune zone ci sono addirittura intere popolazioni ferme allo stadio tribale.
Una delle spinte più forti al progresso è data da una rivista di Fantascienza e Fantasy che si intitola “Fantasie” e che esce periodicamente da ben 700 anni.
L’unica collezione completa di “Fantasie” rischia di venir distrutta ….
La vicenda si sviluppa nel secondo e terzo racconto che corrispondono alle parti più avventurose del romanzo; godibili ma niente di più.
La prima parte, quella corrispondente a “The Barbarian Princess“, fu scritta quasi 20 anni dopo, lo stile è più maturo ed il racconto è molto bello; la cosa che più mi ha colpito è il modo in cui si sovrappongono fin quasi a fondersi il piano della realtà e quello della fantasia, del mito…siamo nel reale? Siamo tra le pagine di “Fantasie”? Sembrerebbe quasi che “Fantasie” sia una allegoria del mondo, che il mondo sia un riflesso della fantasia; la realtà può superare l’immaginazione, o forse l’immaginazione plasma il reale. Durante la lettura ho provato quello straniamento,quell’alienazione dal reale che provo solitamente (in maniera molto più forte) leggendo Philip K. Dick (e con questo non voglio assolutamente paragonare i 2 autori ma solo descrivere la sensazione che ho avuto durante la lettura di “The Barbarian Princess“).
Chissà se questo effetto è stato volutamente cercato dall’autore; quello che è certo è che nel secondo e nel terzo racconto “Fantasie” è solo un pretesto, il motore della storia, e non riveste particolari significati.
Ma poco importa…quelle prime 50 pagine sono sufficienti a dare un’idea della bravura e dello stile dell’autore, mentre il resto va preso più come un esercizio, una palestra nella quale Vinge affina la sua prosa che arriverà a maturazione nei romanzi successivi.

Sfogliando l’UCZ #153

Vediamo che altro ci offre questo volume di UCZ oltre al romanzo di Vinge.
Qui potete consultare indice e Scheda-Libro dell’UCZ #153.
Al romanzo fa seguito un breve scheda sull’autore e le sue opere (firmata Giuseppe Lippi); ed è ancora Lippi a firmare l’articolo che chiude il volume, intitolato “Fumetti educativi, Jeff Hawke a colori etc.“.
Vernor Vinge non era mai apparso su Urania Collezione prima d’ora e spero proprio che prossimamente UCZ possa proporci anche le opere più importanti di questo autore; se volete consultare la bibliografia italiana di Vernor Vinge potete trovarla a pag 224 dell’UCZ #153 (curata da Andrea Vaccaro e presente esclusivamente nella edizione cartacea); ci sono parecchi romanzi e racconti di Vinge che non sono mai stati tradotti in Italia, per una sua bibliografia completa vi rimando all’ISFDB.

Cenni sull’Autore

Vernor Vinge, nato nel 1944 in Wisconsin, è stato professore universitario di matematica ed informatica oltre che importante autore di Science Fiction (si è ritirato dall’attività accademica nel 2000 per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura); Vinge non ha ancora avuto la soddisfazione di vincere un premio Nebula ma in compenso ha vinto ben 5 premi Hugo (3 nella categoria “miglior Romanzo” e 2 in quella “miglior Racconto”), 6 Prometheus Awards (di cui uno, l’ultimo, assegnato nel 2014 come “Special Awaed Winner for a Lifetime Achievement”), 2 premi Locus, un Campbell Memorial Award, un SF Chronicle Award. La maggior parte di questi premi arriva, come dicevamo prima, dopo il 1992, anno in cui esce “Universo Incostante” (A Fire Upon the Deep).
Il seguito di “Universo Incostante“, “Quando la Luce tornerà” (A Deepness in the Sky, 1999), vince anch’esso lo Hugo; il terzo Hugo è quello ricevuto per “Alla fine dell’Arcobaleno” (Rainbow’s End, 2006), romanzo che ha vinto anche il premio Locus.
La SF di Vinge è si avventurosa ma affonda le radici in solide basi scientifiche e propone spesso accurate speculazioni. Un importante autore che vale la pena scoprire.

Il mondo di Grimm di Vernor Vinge (Tatja Grimm’s World, 1987), traduzione di Annarita Guarnieri, copertina di Franco Brambilla; Urania Collezione – Mondadori 153, pagg. 236, Euro 6,50, ebook disponibile, Euro 3,99


Vai a “UCZ INTRO: Sfogliando Urania Collezione” per la lista completa dei volumi di UCZ ed altre informazioni sulla collana.